di Luigi
Scardigli
Una lezione di riciclaggio, quella che è riuscito a portare
alle stampe Alessandro Ceni, il poeta-pittore fiorentino e che la casa editrice
Effige ha poi pubblicato sotto il
nome La ricostruzione della casa.
Sì perché quest’ultima raccolta, che oggi pomeriggio, a
partire dalle ore 18,30 sarà presentata presso la sala da the Lo Spazio in via dell’Ospizio a Pistoia,
è figlia, per diretta ammissione dell’autore, di alcuni scarti preventivi
effettuati su alcune precedenti antologie, tagli,
ritagli e frattaglie che il 55enne artista poliedrico ha deciso di
conservare con le dovute attenzioni per poi proporle, come una nuova frontiera
di salvezza, come un’ulteriore ancora di salvataggio.
A presentare ed introdurre il vate del Pian dei Giullari ci
sarà un suo fedele ammiratore, Massimo Baldi, della scuola carifiana, che
immergerà il solito affezionatissimo pubblico della libreria pistoiese nelle
mute conversazioni dell’autore, quella sorda angoscia che rapisce, in egual
misura, tanto il lettore delle sue poesie che l’attento osservatore delle sue
tele, due mondi letteralmente disgiunti tra loro, che Ceni culla e coltiva con
la solita medesima devozione, due mondi, paralleli, che non si incontrano mai, ovviamente,
una serie di rette equidistanti che conducono comunque, senza mai venir a
contatto, nell’unica destinazione, al solito destino.
Impossibile sottrarsi dall’ansia dell’incedere; inevitabile
lasciarsi ammaliare ed affascinare dalla pietas
rivoluzionaria con la quale Ceni conduce fino al porto, o alla deriva, il
battello stordito della propria esistenza, che pare non voler fare mai i conti
con il lettore, apparentemente escluso dai malanni dell’autore, gentile e
premuroso nel non voler infondere, all’umanità parallela, la propria
inquietudine.
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[Venerdì 18 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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