di Antonio Nardi
La consigliera di parità ha scritto che
il sindaco ha fatto bene a mettere tante donne nella sua giunta. Il giornalista
Pier Marco Taddei ha scritto che il sindaco di Verona ha fatto bene a mettere
tanti giornalisti nella sua giunta. Il maestro di sci, Walter Tonin, ha scritto
che il sindaco di Cortina ha fatto bene a mettere tanti maestri di sci nella
sua giunta.
Ognuno è contento se il suo popolo
cresce e si afferma.
Si appartiene utilmente ad un gruppo se
si consegue il potere. Ormai è questa la misura della dignità sociale, quella
che conta.
Nella mia vita ho conosciuto donne
umili, laboriose, ordinate, e, all’occorrenza, forti e tenaci.
Non avevano il cosiddetto “potere”, ma
sentivi il bisogno, anche se uomo, di ammirarle e di imitarle. Conferivano ordine e senso compiuto a tutto quanto le circondava.
Il loro non sarà stato un carattere “di
parità”, ma certo era un carattere.
Non posso fare a meno di ribattere
immediatamente questa breve, ma soprattutto illuminata e intelligente
riflessione di Antonio Nardi (vedi).
Non credo che Dio – fosse mai esistito –
avrebbe fatto il mondo senza pensare così.
E neppure che Marx – o tutti gli altri
filosofi in fila – avessero questo problema di quote come pregiudiziale e
pregiudizievole alle loro teorie e ai loro sistemi.
e.b. blogger
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[Martedì 15 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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