di Edoardo Bianchini
Troppa ‘cultura’ e troppo poco
sostanziale rispetto dell’uomo
Sono iniziati, a Pistoia City, la più
grande piccola provincia del mondo, sia con la P maiuscola che con quella
minuscola, una città adatta – come ho scritto altrove e in altro tempo – a quel
meraviglioso affresco di Pietro Germi, Signore & signori (1966 – vedi),
i Dialoghi sull’uomo: e sùbito dilaga la retorica, la logorrea diarroica
che fa parte stabile, ormai, della nostra vita, perché, dal concretismo marxista
degli anni 70, siamo passati, lentamente, ma progressivamente e
irreparabilmente, alle sabbie mobili del più specioso e peloso conformismo da
maestrine da libro Cuore; e magari anche con la Q, vista la globale e
progressiva ignorante incultura della nostra istruzione pubblica.
Ma però bisogna essere buoni. Bisogna saper parlare della cultura
del dono. E allora avanti popolo verso quel polo meraviglioso, verso l’oblazione
– un’oblazione che, naturalmente, non tangerà in modo sensibile i ricchi compensi
pagati a questi signori che ci doneranno le giornate dei dialoghi,
per i quali tutti impazziscono.
Io non posso piacere a Pistoia: ma
neppur Pistoia può piacere a me. Primo perché io non ho la cultura passiva del
dono, dato che nessuno mi ha mai donato nulla; secondo perché non ne ho quella
attiva e non ho potuto fare doni a nessuno dato che, avendo ricevuto solo calci
in dono per la mia franchezza, agli altri non avevo niente da dare se non uno
spirito critico duro e crudo, puntuto e da filosofo cinico – spirito che fortunatamente
alcuni dei miei allievi (anche se non Bertinelli o la Fratoni, però) hanno
saputo recepire.
I filosofi di oggi, invece, quelli che
sono tutti in politica (e nella giunta Bertinelli e dintorni, per esempio, ce
ne sono almeno tre) sono buoni, flessibili, malleabili, duttili. Pronti a
donarsi e a donare.
E lo dichiarano, come Bertinelli,
pubblicamente sui giornali e sulle tv, tanto che alla fine ci donano – anche
con l’accordo delle sinistre, ormai dimentiche del marxismo – il meraviglioso Governo
Monti, che per gli Italiani è stato quasi un vero e proprio dono da Babbo Natale,
anche per la tempistica; con, magari, l’Elsa nel ruolo di Erode nella strage
degli innocenti…
A livello locale, tuttavia, tutti si
dimenticano di dire, in questa grande più piccola provincia del mondo, quali doni
ci vengano da tanta meravigliosa cultura del dono, come ad esempio:
- una Breda in dismissione
- una serie di Comuni fiscali e, per certi aspetti, persecutori
- un Tribunale che non funziona affatto
- una Procura nel mirino del CSM
- una Sanità che fa acqua
- un Direttore Sanitario agli arresti domiciliari
- un Inceneritore che sta vomitando diossine e condanne
- una Comunità Montana in cui si è rubato allegramente per 30 anni (ma era uno solo a grattare, e gli altri non sapevano nulla: anzi dormivano tra due guanciali)
- una Provincia degli editti e degli sprechi (in dirigenti), che però razionalizza tagliando assessori (non graditi) e anche dirigenti, ma solo da ultimo e per forza
- un Consorzio Ombrone, che non si sa come paghi e, soprattutto, quanto paghi il suo Direttore; e il cui Commissario, Bargellini, non risponde a niente e a nessuno: anzi, si incazza con l’assessore provinciale Mari se gli muove un rilievo di legittimità e di opportunità sulle sue scelte premiali nei confronti di Lorenzo Cecchi De’ Rossi
- un’assurda vicenda Aias-Apr/Bardelli alla quale hanno contribuito Sindaci, Regione, e organi di stampa che, invece di fare chiarezza, hanno sostenuto oscuri legami tra affari e informazione; e perfino lo stesso economista Stefano Zamagni, ex-responsabile della defunta Agenzia del Terzo Settore (quello, appunto, dei doni…) che, proprio oggi pomeriggio, parlerà alle 17:30 in piazza dello Spirito Santo sul tema Senza dono l’economia è triste e rende infelici specie la gente che paga le tasse (aggiungo io) e che vede i propri soldi sperperati altrove…
- un intero Comune (Serravalle) che è andato a spasso per 10 anni a spese di Pistoiambiente, in gite di cultura e in battute di caccia, Signore di amministratori comprese
- ex-Sindaci che continuano a girare in politica, perché non vogliono mollare una poltrona all’Anci
- ex-Presidenti di Provincia, membri Uncem, che finiscono a fare gli assessori sulle Alpi Apuane, lassù, Dove osano le aquile, in Comuni da meno di 600 abitanti, che tuttavia pagheranno le loro trasferte…
E allora va bene che i Dialoghi sull’uomo
portano il pieno nei ristoranti di Pistoia; va bene anche che danno lustro a
una città che, altrimenti, è più opaca del piombo.
Ma, signori, lasciatemelo dire: che
palle tutti questi doni!
Guardate di donarci un po’ meno, per
favore, tra tutti: ma garantiteci davvero un po’ di più!
P.S. - Chi non crede a questi doni,
legga – ad esempio – il post che segue…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 26 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Il mio giudizio sulla kermesse, caro Edoardo, è positivo (specie quest'anno), pure nel limite oggettivo di queste kermesse che (non senza retoriche) riempiono da anni una Italia decisamente impoverita di cultura.
RispondiEliminaMa voglio comunque seguirti in questo tuo straordinario e davvero utile richiamo al ... politicamente scorretto.
E a proposito di "doni" (specie dopo aver ascoltato la bella relazione tenuta stamattina dal filosofo Natoli sulla necessità che "dono" e "utile" di incontrino con il concetto di "giustizia") ci metterei un altro capitolo della "straordinaria bontà" sul territorio pistoiese: il Dynamo Camp di Limestre dove i "padroni" chiusero fabbriche per loro non più produttive e poi, per lavarsi la coscienza e forse anche per realizzare qualcosa di altro, aprirono uno spazio per i poveri bambini ammalati. Che bello essere buoni !!!