(ASCA) - Firenze, 23 mag. – «Noi
abbiamo scoperto l’ammanco, in fase di certificazione del bilancio, e io
personalmente l’ho denunciato alla Procura della Repubblica e alla Corte dei
conti. Un caso unico».
Lo ha ripetuto il presidente della
Regione Toscana Enrico Rossi, rispondendo alle domande della stampa circa la
vicenda della Asl di Massa-Carrara e gli arresti degli ex direttori dell’Azienda
sanitaria avvenuti oggi.
Rossi ha anche affermato di aver
valutato a suo tempo la posizione e l’eventuale richiesta di dimissioni all’ex
direttore generale Alessandro Scarafuggi, passato dalla Asl apuana a quella di
Pistoia: «A Pistoia Scarafuggi ha avuto un contratto nuovo – ha spiegato –.
Abbiamo verificato che un eventuale contenzioso avrebbe procurato danno alle
casse regionali. Attendiamo le carte dalla Procura».
Il governatore ha nuovamente avanzato
alcune richieste a livello nazionale. «Quando ho proposto che la certificazione
di bilancio per le Asl diventasse norma nazionale – ha proseguito il presidente
– il ministro Passera mi disse: ‘Hai ragione’. E allora ripeto: chiedo che
nella nuova legge di regolazione della spesa sanitaria il governo scriva che
tutti i bilanci devono essere certificati, come lo sono i nostri. Chiedo anche
una premialità per chi presenta i bilanci certificati e chiedo che si inserisca
nella norma che i responsabili politici della sanità che individueranno un buco
di bilancio dovranno fare quello che ho fatto io, denunciare il fatto alla
Procura e alla Corte dei conti. C’è già scritto nel codice? Certe cose è bene
ripeterle».
«Per quanto ci riguarda – ha concluso –
il bilancio della sanità toscana è sano, il conto finanziario ha passato tutti
gli esami del governo, il conto economico delle singole aziende vede qualche
difficoltà solo in tre casi su 19, e del tutto sostenibili dal sistema, che è
sano e in pareggio».
E bravo Presidente! Il suo discorso non
fa una grinza. Come un falso sillogismo aristotelico, sembra, all’apparenza, assolutamente
logico e inoppugnabile.
Dovrebbe solo spiegarci, Enrico Rossi –
se riesce a farcela –, un paio di cose:
1.
se, secondo il suo filosofico punto di vista, fosse giusto che un personaggio
come Scarafuggi, dopo il macello di Massa, potesse aver diritto di essere trasferito
su altra Asl, quella di Pistoia;
2.
se, dopo le riserve e le denunce, fosse sensato e corretto che la Regione pagasse
a Scarafuggi – nell’agosto dello scorso anno – 23mila euro di premio per i
successi ottenuti a Pistoia (vedi);
3. se può essere vero che, dopo un
ammanco di oltre 200 milioni di euro a Massa, un presidente di Regione sia
autorizzato a dichiarare che «il bilancio della sanità toscana è sano, il conto
finanziario ha passato tutti gli esami del governo, il conto economico delle
singole aziende vede qualche difficoltà solo in tre casi su 19, e del tutto
sostenibili dal sistema, che è sano e in pareggio».
Rossi crede di poterci prendere tutti
in giro perché lui è laureato in filosofia e noi no?
A noi sembra, invece, che, piuttosto
che rispondere con tanta disinvoltura da sembrare spudoratezza, il dottor Rossi
dovrebbe pensare e riflettere a lungo sulle tre piaghe che hanno
funestato il suo regno faraonico: l’Asl 1, la Fidi Toscana e il Monte dei
Paschi di Siena.
Mediti bene, prima di uscirsene con affermazioni
che hanno tutte le caratteristiche del non-senso.
Queste tre piaghe potrebbero, in
fondo, prendere anche tre brutte pieghe per lui.
Edoardo Bianchini
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[Mercoledì 23 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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