lunedì 21 maggio 2012

INCENERITORE. NO AI CARABINIERI DEL NOE



MONTALE-PIANA. Dopo la pubblicazione della nota di denuncia del Comitato per la chiusura dell’inceneritore di Montale  che segue  questo link si è aperta una accesa polemica – anche con esponenti della Giunta Scatragli sulla correttezza sostanziale delle deduzioni contenute, magistralmente consolidate nelle autentiche preoccupazioni espresse con lettera del Dott. Pietro Gabbrielli, Dirigente del Dipartimento Prevenzione della Asl 3, che accludo (1).

Ordunque, la vicenda è inquietante per il suo modo di evolversi in una inconcludente polemica tra “semplici cittadini/amministratori” e prevede la seguente domanda: è normale che siano lasciate a un pugno di cittadini confluiti in un Comitato la denuncia e la stigmatizzazione di macroscopiche incongruenze?
Qual è l’ufficio preposto alla dipanazione di tali complesse argomentazioni, ad alto tasso di contenuti tecnico-normativi?
Ci sono speranze per poter avere delle risposte univoche, congruenti e, dunque, scientificamente condivisibili perché escluse dalla pretesa di una validazione data da speciose interpretazioni?
Il Noe (Nucleo Operativo Ecologico) dei carabinieri di Firenze è un organo preposto certamente a tali funzioni, con particolari competenze scientifiche amministrative ma – sorprendentemente – non è applicabile alla fattispecie dell’inceneritore, ancorché il Ministero dell’Ambiente li abbia invitati a procede in indagini sull’impianto del Cis (2).
La cosa è stata specificata dallo stesso Comandate Cap. Ferri, a seguito di richieste di interventi già inoltrate dal Comitato, rimaste completamente inevase (3).
Sul motivo della sua particolare e soggettiva “incapacità operativa”, vi sottopongo alcuni documenti e atti, conseguenti all’evento del grave inquinamento dell’impianto del Cis del 2007:
a. Con apposito decreto del 27.8.2007, la Procura di Pistoia aveva assunto la guida delle indagini su tutte le vicende dell’impianto, estromettendo il Nucleo Operativo Ecologico (Noe) di Firenze, specificamente applicabile alle complesse valutazioni in materia ambientale conseguenti alle indagini (lettera ordinanza allegata). Tale atto è stato probabilmente utile – al tempo del grave inquinamento ambientale – per “garantire il miglior coordinamento tra i vari organi di P.G. interessati” ed è previsto dall'art. 327 cpp, che dispone “il pubblico ministero dirige le indagini e dispone direttamente della polizia giudiziaria” (4).
b. In una intervista rilasciata alla stampa del 6.1.2008, lo stesso Procuratore Capo, precisò l’intenzione di assumere un “basso profilo” sulle vicende dell’impianto, precisando il loro “scarso rilievo penale” e comunque, l’eventualità di “lievi sanzioni”. Le vicende hanno avuto poi esito nel processo penale Tibo-Cappocci con condanna degli imputati.
c. Il Ministero dell’Ambiente con lettera dell’8.3.2011, aveva investito il Noe di Firenze di predisporre una relazione sulle vicende che vedono coinvolto l’impianto del Cis di Montale, affinché provvedesse a “… effettuare le verifiche richieste ... anche alla luce delle problematiche ambientali e sanitarie segnalate...” (2).
d. Oggi, sembra essersi aperto un pesante vulnus sulla validità dell’Aia dell’inceneritore, perché fatta oggetto di importanti modifiche (forse sostanziali, per come descrive Asl 3) e che dovevano essere condotte in seno alla Conferenza dei Servizi (5a e 5b).
Questi i documenti.
È possibile continuare così?
Alessandro Romiti

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[Lunedì 21 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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