«Enrico Rossi non può far finta di
ignorare le sue fortissime responsabilità» – Il pareggio di bilancio nella
sanità toscana era solo un’amena invenzione contabile
PISTOIA. Sulla vicenda buco-Asl1 Massa e misure cautelari per Scarafuggi,
Giannetti e Delvino, interviene Anna Maria Celesti, capogruppo Pdl al consiglio
comunale di Pistoia e responsabile sanità e politiche sociali del Pdl Toscana.
Celesti scrive:
Le tre misure di custodia cautelare,
una in carcere e due ai domiciliari, che sono state eseguite stamani relative
all’inchiesta sul buco da 270 milioni di euro all’Asl 1 di Massa dimostrano che
il problema nella gestione della sanità toscana era gravissimo ed ora è
decisamente esploso.
Sono sempre stata garantista e resto tale anche nei
confronti degli arresti di oggi, ma non doveva essere la magistratura a
evidenziare un problema prima di tutto politico per il quale il presidente
della Regione Enrico Rossi deve assumersi le proprie responsabilità. A maggior
ragione dopo le dimissioni di ieri dell’assessore alla sanità Daniela
Scaramuccia che ha ammesso di non condividere importanti scelte strategiche di
Rossi, come quella relativa alla Società della salute.
L’ex assessore regionale alla sanità,
oggi presidente, Enrico Rossi, non può far finta di ignorare che sulle sue
spalle ci sono fortissime responsabilità. Innanzitutto, perché dopo dieci anni
alla guida della sanità toscana, sbandierava un pareggio di bilancio che era
solo contabile ma non sostanziale, come sta accertando la magistratura. E poi
perché Rossi, anche dopo la scoperta del buco, invece di affidare la gestione
della sanità toscana a nuovi manager, ha preferito proseguire nella sua strada,
non comprendendo la gravità della situazione. È assurdo che un ex direttore
dell’Asl 1, oggi sotto misura di custodia cautelare, sia stato promosso e
premiato con incentivi da Rossi come direttore dell’Asl 3 di Pistoia.
Per quest’ultima chiamerò subito in causa
Samuele Bertinelli in Consiglio comunale e nel contempo è indispensabile che il
neo-sindaco si faccia promotore di una conferenza plenaria dei sindaci, che
resta l’organo deputato a garantire il diritto alla salute, ricordando che
qualunque decisione (a partire dalla nomina di un commissario o di un sostituto
dell’attuale direttore finito ai domiciliari) deve trovare convergenza in
questo istituto.
Anna Maria Celesti
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[Mercoledì 23 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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