Mauro Banchini: «Mio Dio, che
tristezza...» – Il Pd e l’occupazione del potere – Il ‘nodo marcio’ della
disgrazia nazionale – Le inconvincenti motivazioni delle ‘scelte’ della
ex-Sindaco di Quarrata
SAN MARCELLO. Ed eccola qua, la ex-Sindaca di Quarrata, a piagnucolare,
dal suo blog (vedi), sull’importanza dell’impegno politico, sul suo amore per la
gente, sulla sua voglia di servire la collettività qui, là e dovunque –
ovviamente per non scendere da una sedia e tornarsene a casina propria come
logica e correttezza vorrebbero.
Vuole darci a intendere, Sabrina Sergio
Gori, che è stata cercata per i suoi alti meriti, ma noi non ci crediamo: alla
Cormio è stato detto fa’ così e così ha fatto. Del resto il Pd è questo.
Vuole darci a intendere, la dottoressa,
che ama la gente: ma in dieci anni di sindacato a Quarrata, è stata una vera e
propria struttura assente, sempre filtrata dalla sua personale segretaria
e dalla sua segreteria di supporto; un vero e proprio personaggio da chi l’ha
vista, di solito rintanato in ufficio e mai in giro per le strade, se non
quando c’erano le settimane (inutili, peraltro) delle legalità e quando si
dovevano inaugurare strade, piazze, ponti, argini a qualche nome di martire
delle mafie. E non è certo un granché.
Vuole darci a intendere, la
vicepresidente dell’Anci Toscana, che la sua vita lei la vive in umiltà; che
arriverà a San Marcello in punta di piedi (i pedi saranno, ovviamente, quelli
degli altri che la porteranno sulle spalle pagando le sue trasferte), mentre a
Quarrata sanno tutti bene con quanta superbia e arroganza ha esercitato il
potere; e dietro a quanto silenzio – e talvolta perfino omertà: vedi offese in
consiglio, vedi difesa dell’assurda vicenda Protezione Civile-Magazzini…
Vuol darci a intendere che lei è esperta
di bilancio e amministrazione: ma se andiamo a ritroso, ci accorgiamo che sa
solo spendere nell’inutile – Màgia, Piuss, cultura in un momento di crisi
devastante. Cosa potrà fare, quindi, lassù? Inviterà la Cormio, che nutre
ambizioni artistiche, a riempire il comune di inutili opere d’arte, mentre la
gente vive di lacrime e sangue?
Se leggiamo i post del blog di Andrea
Balli, scopriamo che, per l’acquisto della ex-Sindaco di Quarrata, si parla di
aiutare il Comune montano grazie al fatto che, con la sua influenza,
esercitabile all’interno dell’Anci, Sabrina Sergio Gori potrà portare benefici
economici alla macchina della prof. Cormio (vedi): ma la Cormio aveva proprio e solo bisogno
delle “raccomandazioni politiche” per tirare avanti con la sua comunità che
(lasciatecelo dire) non è affatto sua dato che lei proviene da un
habitat umano e culturale completamente diverso da quello della Montagna
pistoiese, cioè dalla grande Milano capitale economica d’Italia?
Il nodo marcio di tutta la
nostra disgrazia nazionale non dipendeva dalle tangenti della gloriosa, corrotta
ma funzionante Prima Repubblica: ma dalla sistematica occupazione del potere
che comunisti prima e Pd oggi hanno saputo tessere con scientifica
appropriazione: così è, se vi pare… e basta.
E quel nodo marcio, ben
alimentato non solo dalle novità come quella degli assessori esterni, ma anche
dalla marea di dirigenti che si sono insediati sul cadavere della Prima
Repubblica da veri saprofiti, sono le norme di legge discese per genitura dalla
riforma Bassanini: un’operazione scientificamente calibrata per non lasciare né
spazi né scampi a nessuno.
È vero. La nostra legge elettorale è un
porcellum, un vero e proprio troiaio, come si dice da noi. Ma perché
così va bene e perché questo troiaio è nato anche dalla spinta elettorale iniziata
(guarda caso) dalla signora Regione Toscana, la democratica, la casa di Rossi
il Grande. E sta bene a tutti così, lasciamo perdere.
Non so proprio se a San Marcello i
risultati elettorali con la signora Cormio sarebbero stati uguali a quelli ottenuti
se lei, da democratica certa e non del Pd, aperta e pronta alla partecipazione
vera, avesse dichiarato in anticipo – come sempre ha chiesto il nostro Luigi
Scardigli al neo-Sindaco Bertinelli – i nomi dei propri assessori: se avesse
detto, alla gente che ora la puntella sul seggiolone, che, in squadra, lei avrebbe
portato il peggior Sindaco di Quarrata dal dopoguerra ad oggi, e la meno amata
dalle preferenze dei Sanmarcellini, la Alice Sobrero. Pensate che Silvia
Cormio avrebbe preso la solita sbottacciata di voti? Ne siete sicuri?
E allora, dottoressa Sabrina Sergio
Gori, anCiché (proprio scritto così: e non anziché) Perché sì, come lei
scrive sul suo blog venato da sospiri ed elevazioni mistiche, qui mi viene di
dire Perché no!
Perché no!, caro ex-Sindaco Sabrina Sergio Gori. Perché non si può far
passare per passione politica e mistica esaltazione quello che passione
politica non è: e ciò che lei scrive sul suo blog sa solo di plateale menzogna post-democristiana
sulla quale meglio sarebbe stato tacere, dato che un bel fo come mi pare e
come mi torna sarebbe apparso, sì, offensivo, ma almeno spudoratamente chiaro
in una logica di potere assoluto.
Ma, come lei stessa mi insegna con la
sua medicina a mezzo servizio, il proprio Dna non si cambia. Ed è per questo
che l’unica cosa che viene da dire, a commento di tutta questa inonorevole
operazione, sono le parole di commento di Mauro Banchini a Balli (vedi):
«Mio Dio, che tristezza...».
E questo, ovviamente, vale anche per la
prof. Cormio: che stamattina non sembra affatto il Sindaco di San Marcello, quanto
piuttosto la donna di servizio del Pd.
Edoardo Bianchini
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[Domenica 20 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
A proposito di rimborsi spese e se mi è consentito un ricordo personale.
RispondiEliminaAnni Settanta (preistoria): ero consigliere comunale proprio a San Marcello. I primi tempi abitavo ancora lassù, poi (1978) mi sposai e andai a vivere a 50 km restando comunque, e per diversi anni, consigliere in montagna.
Per i primi tempi non erano previsti rimborsi spese rispetto ai 100 km che mi facevo ogni volta che andavo su per qualche riunione. Era tutto a mio carico, ma io mi "divertivo" così tanto a fare il consigliere e il capogruppo (rigorosamente di opposizione) che neppure ci pensavo. Non avevo 30 anni, vivevo del mio lavoro e avevo due mutui da pagare per la casa.
Senza rimborsi spese, con la benziona a mio totale carico mentre l'intero gettone delle sedute (poche lire) andava al partito (nel mio caso la DC) ma nelle dichiarazioni dei redditi quelle poche lire, che non prendevo, andavano comunque inserite e bisognava pagarci pure le tasse.
Dopo qualche anno ricordo che potei prendere un rimborso spese per i viaggi. Ma c'era (allora) una norma che lo limitava entro gli stretti confini geografici del Comune per cui soltanto al tratto Pontepetri-San Marcello-Pontepetri (18 km rispetto ai 100 in effetti percorsi). Ma chi se ne fregava: era troppo bello e appassionante fare il consigliere comunale ... aggratisse avendo peraltro davanti sindaci e assessori che lo "stipendio", ancora, non glielo avevano inventato (neppure nelle forme, oggettivamente minori, riservate oggi ai sindaci dei piccoli Comuni) e che non avevano certo uffici "di supporto" scelti in modo fiduciario. Anche loro, come me e come tutti, lo facevano per passione e qualcuno (penso al mio grande e indimenticato amico sindaco comunista, Mario Olla, come ricordo e testimonianza dei valori partigiani vissuti nell'Appennino 1943/1944).
Bello e appassionante solo perchè ero giovane? Può essere ... Ma forse la politica dovrebbe tornare a quello stile, specie oggi che - anche in un piccolo Comune - opera la separazione fra "dirigenti" (assai bene pagati) e "politici".
L'altro giorno ho letto l'intervista di una giovane assessore al Comune di Pistoia. Ha scritto che come "lavorava" all'Università, così è pronta per "lavorare" (sic) in Comune.
Trovo quel verbo profondamente inadatto se applicato a un assessore ...