martedì 29 maggio 2012

GINETTI, LA GIUSTIZIA E LO SCIOPERO DELLA FAME


La legge (non) è uguale per tutti O se è uguale… non tutti sono uguali per la legge Per reati assai minori «mi sono fatto 21 giorni di carcere  e da più di tre mesi sono agli arresti domiciliari»

PISTOIA. Mercoledì 23 maggio la città di Pistoia viene scossa da una “atroce” notizia: il Direttore Generale dell’Asl 3, dott. Scarafuggi Alessandro, è stato arrestato. Con lui sono finiti sotto inchiesta il D.G. e il direttore amministrativo dell’Asl 1 di Massa.
L’indagine riguarda l’Asl apuana per gli anni dal 2002 al 2007, quando vi è stato un ammanco nei conti accertato di circa 270milioni di euro.

In carcere solamente il direttore amministrativo, gli altri due signori sono stati da subito collocati agli arresti domiciliari.
Leggendo i giornali vediamo un gran vociare degli amministratori che si dichiarano tutti “garantisti”, a giustificazione della correttezza dei provvedimenti presi.
Io non chiedo che il dott. Scarafuggi venga arrestato in carcere, no!!
Chiedo solamente se questo garantismo non valga per tutti i cittadini, dal momento che “la legge è uguale per tutti”, e quando si dice tutti si deve intendere tutti, al di là della posizione sociale, che poi, come si vede, a rubare sono molto bravi anche i D.G. (anzi: anche più bravi, e dei soldi dei contribuenti).
Mi si dirà che la personalità del dott. Scarafuggi impedisce che questi si possa rendere irreperibile, che possa “inquinare le prove”, che vada a reiterare il reato.
Forse è una pura coincidenza, ma nella notte tra sabato e domenica un incendio doloso ha gravemente danneggiato la palazzina delle Ville Sbertoli che ospitava l’archivio Asl.
Non si è incendiata una palazzina prospiciente da cui il materiale d’archivio era stato spostato solo da poco tempo. Da cui si denota molta conoscenza ed altro.
Certamente ci diranno che erano tutte vecchie ricette da mandare al macero.
Ma sui giornali leggo: “scatoloni contenenti soprattutto ricette mediche destinate al macero” (Il Tirreno, 28 maggio), e il soprattutto dice molto.
Oppure: “Dovrà essere comunque visionato foglio per foglio, sia per la possibile presenza di documenti storici e di valore che di dati sensibili” (La Nazione, 28 maggio), ed anche qui gli aggettivi sono forti ed espliciti.
Lungi da me il voler implicare il dott. Scarafuggi in questo increscioso avvenimento, ma la contemporaneità dei tempi mi lascia molto perplesso.
Il sottoscritto, per reati assai minori che l’aver fatto un ammanco di 270milioni di euro (per di più nella Sanità!), si è fatto 21 giorni di carcere, e da più di tre mesi è agli arresti domiciliari. Ho fatto domanda di permesso per recarmi al lavoro (che del mio solo modesto lavoro riesco a campare la famiglia) e mi è stato negato.
Oggi sono al 20° giorno di sciopero della fame per richiedere il rispetto di un mio diritto. Dubito molto che simile trattamento sarà mantenuto nei confronti del cittadino Scarafuggi.
Antonio Ginetti
[comunicato]
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[Martedì 29 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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