di Felice De Matteis
Dopo quattordici mesi di ampio mandato
agli avvocati Nardi e Niccolai nessuno sa assolutamente niente della loro opera
– La C.M. deve ufficialmente dire ai cittadini contribuenti a che punto è il
lavoro dei legali e se siano
stati proposti o adottati provvedimenti cautelari e di urgenza
SAN MARCELLO. Questa domanda vorremmo rivolgerla, se non altro come
contribuenti, agli avvocati Antonella Nardi e Andrea Niccolai, entrambi con
studio in Pistoia, stesso indirizzo e numero civico.
La Comunità Montana, infatti, nella
seduta di Giunta del 15 marzo 2011 (quattordici mesi or sono) li ha nominati
espressamente, la prima (Nardi) «per
promuovere gli atti giudiziari in nome e per conto della stessa C. M., in ogni
fase e grado […] ad essa conferendo ogni facoltà inerente al mandato, ivi
compresa quella di transigere, conciliare, rinunziare agli atti ed accettare, incamerare
somme e trattenere fino a fine pratica […]
estendere domande a terzi
intervenuti in causa, proporre reclamo e altri provvedimenti cautelari e di
urgenza […]» etc.; il secondo (Niccolai) «per
la rappresentanza fin d’ora in sede penale delle proprie ragioni (della C. M. – n.d.r.) e nell’ipotesi, (ove) a seguito dell’accertamento
di profili di colpevolezza, si verificassero le condizioni per la costituzione
di parte civile in sede penale».
Gli incarichi e la differenziazione
degli obbiettivi, civili e penali, sono giustamente motivati – come si legge
nella stessa delibera di Giunta – dalla
nota pervenuta all’Ente in data 7.03.2011 «circa
presunte irregolarità riguardanti la sorte di movimenti finanziari operati con
somme dell’Ente».
Tutto appare formalmente ineccepibile,
ma quello che invece non appare, ma è sostanzialmente inaccettabile, è che
quattordici mesi di mandato non abbiano per ora sortito alcun effetto.
Vuole la Comunità Montana dire a noi, padroni
per quota del pubblico denaro, se civilmente siano state già transate,
incamerate etc. etc. somme distratte e restituite oppure se siano in atto
conciliazioni, oppure se siano stati proposti provvedimenti cautelari e di
urgenza?
E l’avv. Niccolai, appurata la
distrazione di somme, ha consigliato e provveduto a quanto il mandato
conferitogli gli consente e richiede?
Se tutti gli attori in commedia
attendono il finale della relazione Eller e l’indagine della Magistratura, quattordici
mesi sono trascorsi invano e si è gettato solo fumo negli occhi, in tale
ipotesi allora questo blog, nel suo commento Comunità Montana. Ancora dubbi
e domande (vedi) si è avvicinato pericolosamente al “problema”: il
reo confesso è solo il parziale autore materiale dell’ammanco; altri hanno
contribuito al dissesto ma, forse ben scudati dalla politica e dai suoi
apparati, lasciano che il tempo e la disaffezione al caso getti tutto nell’oblio.
Troppo comodo! Quattordici mesi di
mandato (e di notule) sono più che sufficienti per cominciare a farsi una idea
di dove i “nostri” soldi sono finiti. Lo vogliamo sapere tramite la Comunità
Montana che è un ente pubblico, con i suoi bilanci ed i suoi giustificativi. Tutta
robetta che per legge deve essere resa pubblica.
Il dott. Eller ha parlato di bilanci
omissivi e comportamenti minimalisti.
Cominciamo a comprendere cosa volesse indicare
con tali espressioni: il tempo dei “patti” sul silenzio sta per terminare. È l’ora
di scoprire le carte e del “chi ha sbagliato paghi”. Per il momento tutti sono
al loro posto, in Comunità Montana. Quattordici mesi sono più che bastevoli per
mischiare le carte ed attendere che la Magistratura effettui una piccola
sfoltita.
L’omertà è solo in Sicilia?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 18 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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