venerdì 18 maggio 2012

COMUNITÀ MONTANA. ANCORA NIENTE, MA È MAI POSSIBILE?


di Felice De Matteis

Dopo quattordici mesi di ampio mandato agli avvocati Nardi e Niccolai nessuno sa assolutamente niente della loro opera – La C.M. deve ufficialmente dire ai cittadini contribuenti a che punto è il lavoro dei legali e se siano stati proposti o adottati provvedimenti cautelari e di urgenza

SAN MARCELLO. Questa domanda vorremmo rivolgerla, se non altro come contribuenti, agli avvocati Antonella Nardi e Andrea Niccolai, entrambi con studio in Pistoia, stesso indirizzo e numero civico.
La Comunità Montana, infatti, nella seduta di Giunta del 15 marzo 2011 (quattordici mesi or sono) li ha nominati espressamente, la prima (Nardi) «per promuovere gli atti giudiziari in nome e per conto della stessa C. M., in ogni fase e grado […] ad essa conferendo ogni facoltà inerente al mandato, ivi compresa quella di transigere, conciliare, rinunziare agli atti ed accettare, incamerare somme e trattenere fino a fine pratica […]
estendere domande a terzi intervenuti in causa, proporre reclamo e altri provvedimenti cautelari e di urgenza […]» etc.; il secondo (Niccolai) «per la rappresentanza fin d’ora in sede penale delle proprie ragioni (della C. M. – n.d.r.) e nell’ipotesi, (ove) a seguito dell’accertamento di profili di colpevolezza, si verificassero le condizioni per la costituzione di parte civile in sede penale».
Gli incarichi e la differenziazione degli obbiettivi, civili e penali, sono giustamente motivati – come si legge nella stessa delibera di Giunta – dalla nota pervenuta all’Ente in data 7.03.2011 «circa presunte irregolarità riguardanti la sorte di movimenti finanziari operati con somme dell’Ente».
Tutto appare formalmente ineccepibile, ma quello che invece non appare, ma è sostanzialmente inaccettabile, è che quattordici mesi di mandato non abbiano per ora sortito alcun effetto.
Vuole la Comunità Montana dire a noi, padroni per quota del pubblico denaro, se civilmente siano state già transate, incamerate etc. etc. somme distratte e restituite oppure se siano in atto conciliazioni, oppure se siano stati proposti provvedimenti cautelari e di urgenza?
E l’avv. Niccolai, appurata la distrazione di somme, ha consigliato e provveduto a quanto il mandato conferitogli gli consente e richiede?
Se tutti gli attori in commedia attendono il finale della relazione Eller e l’indagine della Magistratura, quattordici mesi sono trascorsi invano e si è gettato solo fumo negli occhi, in tale ipotesi allora questo blog, nel suo commento Comunità Montana. Ancora dubbi e domande (vedi) si è avvicinato pericolosamente al “problema”: il reo confesso è solo il parziale autore materiale dell’ammanco; altri hanno contribuito al dissesto ma, forse ben scudati dalla politica e dai suoi apparati, lasciano che il tempo e la disaffezione al caso getti tutto nell’oblio.
Troppo comodo! Quattordici mesi di mandato (e di notule) sono più che sufficienti per cominciare a farsi una idea di dove i “nostri” soldi sono finiti. Lo vogliamo sapere tramite la Comunità Montana che è un ente pubblico, con i suoi bilanci ed i suoi giustificativi. Tutta robetta che per legge deve essere resa pubblica.
Il dott. Eller ha parlato di bilanci omissivi e comportamenti minimalisti.
Cominciamo a comprendere cosa volesse indicare con tali espressioni: il tempo dei “patti” sul silenzio sta per terminare. È l’ora di scoprire le carte e del “chi ha sbagliato paghi”. Per il momento tutti sono al loro posto, in Comunità Montana. Quattordici mesi sono più che bastevoli per mischiare le carte ed attendere che la Magistratura effettui una piccola sfoltita.
L’omertà è solo in Sicilia?

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[Venerdì 18 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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