lunedì 21 maggio 2012

PROVINCIA. INNOCENTI SPIEGA ‘IL TAGLIO DEL BOSCO’ VOLUTO DA FRATONI


di Edoardo Bianchini

«Non c’è mai stato un ampio confronto in Giunta» – «È stato tutto deciso dall’alto» – Sembra di assistere a una presa di potere lenta e progressiva, all’interno del Pd, di una certa componente ben chiaramente targata e definita – Il caso dell’assessore esterno di San Marcello

PISTOIA. «Vorrei che fosse chiaro che non parlo per me; che non ho interessi in corso; che l’unica cosa che mi preme è il servizio ai cittadini e agli elettori».
Queste le prime parole di Chiara Innocenti, Assessore decapitato da Federica Fratoni in nome della razionalizzazione della spesa e del risparmio.
«Non posso dire – ha aggiunto – che la Presidente non abbia agito in conformità con i suoi poteri: ma devo sottolineare che, in questo percorso, è mancato l’elemento fondamentale di ogni ‘riforma’: è mancato un ampio confronto di idee e un dibattito interno che avrebbero dato piena legittimazione al processo di taglio», un’azione che, vista così, dall’esterno, ha tutta l’aria di essere solo un vero e proprio colpo d’ascia, una epurazione in piena regola. E del peggior tipo.

Parla, Chiara Innocenti, alla Caffetteria Marini, alle 12, e spiega, alla stampa presente, la sua profonda delusione. Perché la correttezza della forma non coincide, necessariamente, con la correttezza della sostanza.
Di fatto Federica Fratoni non ha mai parlato con lei, suo Assessore, non esterno ma eletto in consiglio provinciale. No le ha mai accennato alla necessità di riduzioni di assessorati, se non in maniera vaga e generica: l’ha invitata solo con un semplice sms ad andare a parlare con lei, ma senza dirle direttamente nulla: «La vera sostanza – dice Innocenti – l’ho conosciuta attraverso il mio capogruppo presente all’incontro con la Presidente e la conferenza dei capigruppo. Del resto, personalmente non avrei potuto presentarmi, anche perché la data fissata da Fratoni ‘per parlare’, coincideva con il giorno in cui dovevo provvedere alle pubblicazioni del mio matrimonio». Il 7 luglio prossimo, infatti, l’Assessore Innocenti si sposerà.
«È stato anche scritto che, con l’operazione-Fratoni, la Provincia risparmierà più di un milione di euro all’anno. Detto così – aggiunge Innocenti – sembra che, prima, tutto questo denaro finisse nelle indennità dei due ‘dimessi’, cioè nelle tasche mie e di Cardelli. La questione non sta affatto in questi termini: perché, con il taglio degli assessorati, si arriva a circa 100mila euro all’anno; il resto del risparmio annunziato, sono le minori spese per la rinunzia della Provincia a 7 dirigenti», insomma quelle figure potenti e – lasciatecelo dire – inutili, previste dai decreti Bassanini, e funzionali soltanto a superpagare qualcuno, credibilmente di area vicina ai padroni dell’istituzione di volta in volta interessata.
La politica, per Innocenti? «Una grande delusione – ha risposto –. Ma ancora ci credo e non mollerò facilmente».
«La Presidente ha fatto una scelta e una operazione politica, e non tecnica – sottolinea l’ex-Assessore –, ancor prima di sapere, con assoluta certezza, quali saranno le competenze che verranno tolte alle Province e passate alle Regioni e ai Comuni: una scelta prematura, dunque, e ancora del tutto opinabile. Senz’altro superficiale e affrettata. Ed è per questo che, nella decisione adottata, restano ancora molti lati oscuri, molte zone grigie e poco convincenti».
Di fatto Chiara Innocenti si è trovata, insieme al suo collega Cardelli, estromessa in quattro e quattr’otto. Sono stati tagliati due membri di giunta, che erano stati eletti consiglieri: è dunque, anche, una rasoiata alla volontà popolare; all’espressione della gente.
Ma Chiara Innocenti, è sola? È stata abbandonata dai suoi? Si preoccupa?
«No – risponde –. Ho ancora gente che, all’interno del mio partito, mi appoggia e mi sostiene. E soprattutto ho anche molti elettori che mi rinnovano stima e fiducia e che sono pronti a sorreggermi con tutta la loro stima. Addirittura un gruppo di avvocati si è offerto per studiare se, sotto il profilo giuridico, il decreto Fratoni possa presentare lati deboli e legalmente insostenibili».
Alla domanda dei cronisti su cosa farà in proposito, se accetterà questo ‘esame capillare’ in vista di un possibile ricorso, Innocenti risponde: «Non ho ancora deciso se accettare la proposta o no, per ora… Vedremo. Ci sto pensando…».
Innocenti aggiunge una preghiera: che scriviamo, tutti noi cronisti, che in Provincia ha trovato uno staff di impiegati da elogiare; motivati e pronti a supportare la sua opera senza riserve. Lo facciamo. E aggiungiamo anche che l’ex-Assessore ha aggiunto di essere pronta a incontrarsi con chiunque e a chiarire ancor meglio gli aspetti di questo taglio assurdo in qualsiasi sede.
La domanda delle cento pistole è venuta da Paolo Beneforti, del blog DemoKrazy. Ha chiesto qual era il motivo vero delle asciate di Fratoni secondo Innocenti.
Innocenti ha ribadito che in tutta l’operazione restano troppi lati oscuri, troppe aree grigie. Ma che è impossibile rispondere con assoluta certezza. E ha chiuso qui.
Da vecchi coccodrilli, azzardiamo noi una ipotesi – che poi tanto ipotesi potrebbe non essere.
Nel Pd – nazionale, come di Pistoia – si assiste a una progressiva opera di espansione proprietaria di quella componete che proviene da area margheritina e cattocomunista.
C’è una specie di incredibile e inarrestabile avanzata delle forze eterogenee rispetto alla provenienza pura dal vecchio Pci.
Guardate con attenzione quel che accade a Pistoia con queste decapitazioni.
Ma guardate anche cosa accade a San Marcello, con una ex-margheritina che entra – come dice lei: in punta di piedi – in casa della signora Cormio.
E poi riflettete bene.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 21 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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