di
Edoardo Bianchini
«Non c’è mai stato un ampio confronto
in Giunta» – «È stato tutto deciso dall’alto» – Sembra di assistere a una presa
di potere lenta e progressiva, all’interno del Pd, di una certa componente ben
chiaramente targata e definita – Il caso dell’assessore esterno di San Marcello
PISTOIA. «Vorrei che fosse chiaro che non parlo per me; che non ho
interessi in corso; che l’unica cosa che mi preme è il servizio ai cittadini e
agli elettori».
Queste le prime parole di Chiara Innocenti, Assessore
decapitato da Federica Fratoni in nome della razionalizzazione della spesa e
del risparmio.
«Non posso dire – ha aggiunto – che la Presidente non abbia
agito in conformità con i suoi poteri: ma devo sottolineare che, in questo
percorso, è mancato l’elemento fondamentale di ogni ‘riforma’: è mancato un ampio
confronto di idee e un dibattito interno che avrebbero dato piena
legittimazione al processo di taglio», un’azione che, vista così, dall’esterno,
ha tutta l’aria di essere solo un vero e proprio colpo d’ascia, una epurazione
in piena regola. E del peggior tipo.
Parla, Chiara Innocenti, alla Caffetteria Marini, alle 12, e
spiega, alla stampa presente, la sua profonda delusione. Perché la correttezza
della forma non coincide, necessariamente, con la correttezza della sostanza.
Di fatto Federica Fratoni non ha mai parlato con lei, suo
Assessore, non esterno ma eletto in consiglio provinciale. No le ha mai
accennato alla necessità di riduzioni di assessorati, se non in maniera vaga e
generica: l’ha invitata solo con un semplice sms ad andare a parlare con lei,
ma senza dirle direttamente nulla: «La vera sostanza – dice Innocenti – l’ho conosciuta
attraverso il mio capogruppo presente all’incontro con la Presidente e la
conferenza dei capigruppo. Del resto, personalmente non avrei potuto
presentarmi, anche perché la data fissata da Fratoni ‘per parlare’, coincideva
con il giorno in cui dovevo provvedere alle pubblicazioni del mio matrimonio».
Il 7 luglio prossimo, infatti, l’Assessore Innocenti si sposerà.
«È stato anche scritto che, con l’operazione-Fratoni, la
Provincia risparmierà più di un milione di euro all’anno. Detto così – aggiunge
Innocenti – sembra che, prima, tutto questo denaro finisse nelle indennità dei
due ‘dimessi’, cioè nelle tasche mie e di Cardelli. La questione non sta
affatto in questi termini: perché, con il taglio degli assessorati, si arriva a
circa 100mila euro all’anno; il resto del risparmio annunziato, sono le minori
spese per la rinunzia della Provincia a 7 dirigenti», insomma quelle figure
potenti e – lasciatecelo dire – inutili, previste dai decreti Bassanini, e
funzionali soltanto a superpagare qualcuno, credibilmente di area vicina ai
padroni dell’istituzione di volta in volta interessata.
La politica, per Innocenti? «Una grande delusione – ha
risposto –. Ma ancora ci credo e non mollerò facilmente».
«La Presidente ha fatto una scelta e una operazione politica,
e non tecnica – sottolinea l’ex-Assessore –, ancor prima di sapere, con
assoluta certezza, quali saranno le competenze che verranno tolte alle Province
e passate alle Regioni e ai Comuni: una scelta prematura, dunque, e ancora del
tutto opinabile. Senz’altro superficiale e affrettata. Ed è per questo che,
nella decisione adottata, restano ancora molti lati oscuri, molte zone grigie e
poco convincenti».
Di fatto Chiara Innocenti si è trovata, insieme al suo
collega Cardelli, estromessa in quattro e quattr’otto. Sono stati tagliati due
membri di giunta, che erano stati eletti consiglieri: è dunque, anche, una rasoiata
alla volontà popolare; all’espressione della gente.
Ma Chiara Innocenti, è sola? È stata abbandonata dai suoi?
Si preoccupa?
«No – risponde –. Ho ancora gente che, all’interno del mio partito,
mi appoggia e mi sostiene. E soprattutto ho anche molti elettori che mi
rinnovano stima e fiducia e che sono pronti a sorreggermi con tutta la loro
stima. Addirittura un gruppo di avvocati si è offerto per studiare se, sotto il
profilo giuridico, il decreto Fratoni possa presentare lati deboli e legalmente
insostenibili».
Alla domanda dei cronisti su cosa farà in proposito, se
accetterà questo ‘esame capillare’ in vista di un possibile ricorso, Innocenti
risponde: «Non ho ancora deciso se accettare la proposta o no, per ora…
Vedremo. Ci sto pensando…».
Innocenti aggiunge una preghiera: che scriviamo, tutti noi
cronisti, che in Provincia ha trovato uno staff di impiegati da elogiare;
motivati e pronti a supportare la sua opera senza riserve. Lo facciamo. E
aggiungiamo anche che l’ex-Assessore ha aggiunto di essere pronta a incontrarsi
con chiunque e a chiarire ancor meglio gli aspetti di questo taglio assurdo in
qualsiasi sede.
La domanda delle cento pistole è venuta da Paolo Beneforti,
del blog DemoKrazy. Ha chiesto qual era il motivo vero delle asciate di
Fratoni secondo Innocenti.
Innocenti ha ribadito che in tutta l’operazione restano
troppi lati oscuri, troppe aree grigie. Ma che è impossibile rispondere con
assoluta certezza. E ha chiuso qui.
Da vecchi coccodrilli, azzardiamo noi una ipotesi – che poi
tanto ipotesi potrebbe non essere.
Nel Pd – nazionale, come di Pistoia – si assiste a una
progressiva opera di espansione proprietaria di quella componete che proviene
da area margheritina e cattocomunista.
C’è una specie di incredibile e inarrestabile avanzata delle
forze eterogenee rispetto alla provenienza pura dal vecchio Pci.
Guardate con attenzione quel che accade a Pistoia con queste
decapitazioni.
Ma guardate anche cosa accade a San Marcello, con una
ex-margheritina che entra – come dice lei: in punta di piedi – in casa della
signora Cormio.
E poi riflettete bene.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 21 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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