sabato 26 maggio 2012

A PROPOSITO DI INQUINAMENTO. IL SYNGAS E LA VERGINITÀ PERDUTA DI MONTALE


di Alessandro Romiti

MONTALE-PIANA. Visto il clamore portato dall’annuncio di un impianto termodinamico a Montale, non potrei astenermi dal plaudire all’iniziativa. che trova sicuramente soddisfazione in termini di “sostenibilità” energetica, grazie a prestigiosi brevetti dell’Enea.
In occasione del mio intervento all’incontro tra la Giunta Provinciale e i cittadini alla villa Smilea, di diverso tempo fa, ho espresso una critica al progetto dell’impianto Trebios dell’Amministrazione Comunale di Montale.

Ciò nasceva dall’esistenza, stranamente ignorata, del pesante inquinamento da polveri fini della Piana e di Montale specificamente – maglia nera in Toscana – a causa delle combustioni prodotte da scellerati contadini e agricoltori della località Stazione: almeno è così che risulta dalla lettura delle ridicole ordinanze sindacali dei diversi sindaci.
La mia eccezione postulava una considerazione sul metodo: forse l’Enea non è stata informata del grave inquinamento che affligge le comunità della Piana e che si accentua ciclicamente all’arrivo della stagione fredda?
Il progetto dell’impianto termodinamico sembra sempre più un’iniziativa dell’Amministrazione per emendarsi della bocciatura del progetto di un “centro di riciclo” – rifacendosi quindi una verginità perduta – a causa della pervicace volontà della Provincia di raddoppiare il detestato inceneritore di via Tobagi.
Il Presidente del Consiglio Comunale, Fedi, e l’assessore all’Ambiente, Taiti, proponevano, e dunque mi trasmettevano, un chiarimento informale – asseritamente dell’Ing. Pascucci (consulente ambientale dell’Amministrazione montalese) – sulla più rassicurante innocuità dell’impianto che, si precisa, non combustiona biomasse, ma del gas sintetico (syngas) e che, quindi, non emetterebbe particolato tal quale, inteso come Pm primario.
La precisazione è solo parzialmente vera e oggi viene smentita, per un grave vizio intrinseco legato alle caratteristiche dell’impianto e alla congiuntura territoriale. L’amministrazione è incorsa in una clamorosa lacuna che incide pesantemente nel bilancio ambientale del fragile territorio della Piana intera soggètta al sistematico aumento di polveri fini, date dalla formazione di Pm secondario, indotto dagli ossidi di azoto.
Debbo constatare che sia l’Amministrazione comunale che l’Enea niente riferiscono in ordine alla pesante produzione di Pm<5 dovuto agli NOx prodotti – questi certamente e in grande quantità – dall’uso del syngas. Tale composto gassoso è un precursore della formazione del particolato e, non per caso, l’Asl 3, li ha già individuati come causa significativa dell’inquinamento dovuto all’inceneritore di Montale.
Sul punto è anche categorico il documento dall’autorevole Ministero della Salute:
Siamo dunque di fronte a una clamorosa rivelazione: il Comune di Montale progetta un secondo impianto, apparentemente “non inquinante” – per il parziale contributo dell’energia solare pari al 52% – ma che andrebbe sicuramente a appesantire d’ulteriore inquinamento di un territorio già pesantemente afflitto da polveri fini, la cui causa è ancora “sconosciuta”, ancorché siano già state superate le 35 giornate di sforamenti (!?).
È deludente e inquietante constatare che la causa autentica è ancora ufficialmente ignota, ovvero priva di qualificazioni certe, in una sorta di continuo rimpallo delle responsabilità.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 26 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Ero presente, al Workshop a Firenze in via Cavour nel 2007, insieme a me vi era il dottor Bolognini
    Non è ignota la causa delle polveri PM 10 dell’inceneritore di Montale, si trovano nell’aria decine di minerali che in zona non vengono usati, il progetto lo dimostra, è stato volutamente dimenticato.
    Doveva continuare nel 2008 ma, fu ripreso, mezza giornata nel 2009 poi silenziato.
    Ho assistito personalmente al Workshop, sul particolato atmosferico toscano, nel 2007, promosso dalla Regione Toscana, in collaborazione con le Università di Firenze e Pisa, l'ARPAT, il LAMMA, l'Istituto Superiore di Sanità e la Techne-Consulting.
    Dalla relazione scritta, 23 pagine di commenti, su 7(A) centraline Toscane, Montale è citata, insieme alle altre, ma solo nelle prime undici, nelle restanti 12, di tutte, ma non di Montale... questi alcuni stralci più significativi.........
    “…CIRCA 50 LE ANALISI DELLE TABELLE FATTE A MONTALE, UN DATO, 18 VOLTE PRIMA, 6 SECONDA,….”
    ANCORA…..
    “...E STATO PER LA PRIMA VOLTA EVIDENZIATO NEL! AMBITO DEL PROGETTO. SI TRATTA DELLO IONE GLICOLATO,... "
    "...PARTICOLARE RIFERIMENTO A MONTALE PRESENZA DI UN TERMOVALORIZZATORE..."
    Varie sono le fonti degli “ossidi di azoto” quella della combustione dell’impianto “Trebios” è fra le più basse, come tutte le centrali elettriche a combustione con il gas.
    Fermiamo tutti gli impianti e le macchine che usano la combustione per produrre energia, Fate un elenco e cominciamo a chiuderle, coraggio chi è il primo….
    Pier Vittorio Porciatti

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