PISTOIA. La notizia – peraltro scontata, si direbbe – si legge sulla
stampa locale:
Hitachi ha concluso le verifiche sulla
consistenza industriale e patrimoniale di AnsaldoBreda. Ora il gruppo
giapponese ha in mano tutti gli elementi utili per formulare una proposta
economica sull’acquisto dell’azienda ferroviaria pistoiese-napoletana. Ne ha
dato notizia ieri il leader della Uilm Giovanni Contento, auspicando che entro
giugno si arrivi ad una proposta formale. Contento ha aggiunto che sarebbe «importante
per Finmeccanica e per la stessa Italia» che l’accordo si facesse sulla base di
un 50% del capitale AnsaldoBreda.
Intanto sul consiglio di amministrazione
di Finmeccanica, svoltosi l’altro ieri, interviene il segretario dell’unione
comunale di Pistoia Paolo Bruni. Il cda ha mantenuto Orsi (nonostante i
problemi giudiziari) in sella ed ha ribadito che entro la fine dell’anno
AnsaldoBreda sarà ceduta. Bruni non nasconde delusione per il mancato rinnovo
del vertice di Finmeccanica e per la mancata dichiarazione di strategicità del
settore ferroviario, circostanze che «continuano ad alimentare un clima di
preoccupazione». In particolare, parlare di trattative con Hitachi non è di per
sé da rifiutare, secondo Bruni: ma altro è avere l’obiettivo di fare cassa,
altro è voler mantenere in Italia la guida del gruppo.
[Il Tirreno, 18 maggio 2012]
È il caso di ricordare a tutti che le
nostre pessimistiche previsioni si sono puntualmente avverate.
Se andate indietro e rileggete ogni
singolo post, vi renderete conto che abbiamo sempre detto che, a elezioni
avvenute, sarebbero giunte anche le decisioni di vendita dell’azienda.
Così è stato.
E così, per chi vuole vedere senza
mettersi gli occhiali tridimensionali del Pd, Rossi, Berti, Fratoni,
Bertinelli, Bersani, D’Alema e tutti gli altri in fila di qui, Pistoia, e di
là, Firenze e Roma, hanno platealmente preso in giro quei lavoratori della
Breda a cui è stato fatto credere (come al solito: fatto credere!) che con una
alzata di scudi il problema si sarebbe potuto risolvere. E intanto votassero
per il candidato Sindaco.
Il primo errore Breda, come peccato originale,
è stato quello della svendita-accorpamento con la sede di Napoli: è stato come legare
al solito giogo un toro maturo e un vitellino nano, di quelli da circo. Quest’errore
è stato fatale per il séguito dello sviluppo dell’azienda: Napoli, con tutta la
massa dei suoi muscoli, sarebbe comunque riuscita a prendere la guida del carro
o dell’aratro. E qui la responsabilità è – ancora una volta – di un inciucio di
partito, perché Bassolino era troppo forte.
Il resto è venuto tutto da sé.
Le prossime mosse – al di là di Paolo
Bruni che si gratta imbarazzato il mento – sono, a nostro avviso, prevedibili:
acquisto e smontaggio – o, in altre parole, rottamazione AnsaldoBreda.
Di solito i passi sono questi. Di
solito la finanza fa così.
Sarebbe il caso, a questo punto, che i
lavoratori dell’azienda pistoiese si presentassero da Bertinelli, il Sindaco
della ripresa economica di Pistoia, per chiedergli cosa intenderà fare, ora,
con quei politici (Fassina, Bersani, D’Alema) che gli avevano promesso chissà
cosa.
Si sarà capito, a questo punto, che la
Breda corre rischi e che non interessa sostanzialmente a nessuno? La intenderà
Bruni, con i suoi occhiali tridimensionali Pd?
E se non lo capisce, è un ingenuo o
prende in giro la gente che deve vivere e tirare avanti la famiglia?
Provate un po’ a chiedervelo.
Edoardo Bianchini
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[Venerdì 18 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Non, non ci sono. Ci fanno. Il PD è oltre 50 anni che egemonizza Pistoia. E' dunque bene, che Pistoia si svegli da questo bel sogno, interrotto dal vento freddo della globalizzazione. Vale il principio che chi "non ha avuto testa (premiando il corporativismo e lo statalismo più triviale) abbia oggi gambe (ricorrendo alla meritocrazia e competenza). Aspetto con passione le iniziative del nuovo sindaco, sicuramente provvisto di altrettanto nuove "idee" anche per ri-costruire il lavoro! Non era questo che ci hanno detto i vari leader del PD? E dunque, si inizi prego.
RispondiEliminaad ogni buon conto una parte considerevolissima di pistoiesi non si è "recata alle urne", il 58% del 50% dei voti espressi e andati alla selva di liste collegate al pd (anche la lista graziosamente rinominata Volta&Gabbana ha comunque prodotto un risultato utile alla maggioranza...) non è un'acclamazione. Pistoia è una città addormentata che si potrebbe svegliare :)
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