Le proteste delle opposizioni e una
lettera di Simone Agostini
SAN MARCELLO-QUARRATA. Un’accoppiata un po’ infelice questa che lega la città
della dismissione industriale e il paese della dismissione del turismo montano.
Non lo diciamo con cattiveria, ma con
una vera e propria sorta di con-passione, cioè di feeling con un centro
in cui abbiamo passato giorni abbastanza felici di una infanzia abbastanza
lontana.
Sabrina Sergio Gori a San Marcello è
contestata da tutti. Dalle opposizioni e anche dai cittadini. Michele Giannini,
come scrive Il Tirreno, è scontento; rimprovera il nuovo Sindaco e non
si spiega il perché di questa scelta della Cormio, se non pensando a una scarsa
democrazia della nuova amministrazione.
C’è poco da fare: è così. Nessuno ha
chiesto niente a nessuno: né prima, né dopo. L’ex-Sindaco di Quarrata è stato
imposto dal partito della Piana (quello che conta) e i Sanmarcellini se lo terranno.
Chiuso, punto e basta.
Intanto anche un nostro lettore, Simone
Agostini, ci ha scritto:
Gentilissimo blogger,
da parte del Pd si continua a parlare
dell'urgente necessità di riformare la legge elettorale per far sì che il
popolo possa realmente scegliere le persone da cui farsi rappresentare. Ottima
e direi sacrosanta idea quella di abolire il cosiddetto “porcellum” di cui si
avvale anche la Regione Toscana. Nella Giunta del Comune di San Marcello il
Sindaco Cormio ha voluto al suo fianco la dottoressa Sergio Gori, il peggior
sindaco che il Comune di Quarrata abbia mai espresso (e che non ha niente a che
vedere con quel territorio), e la signora Alice Sobrero, che non è stata
certamente sommersa di preferenze da parte dei Sanmarcellini.
Allora mi chiedo: mi sfugge qualcosa o
c'è qualcosa che non torna?
Mi aiuti a capire. Grazie.
Eppure ci riferiscono che Sabrina
Sergio Gori avrebbe detto, al cronista della Nazione, che lei non sapeva
che le sarebbe spettata la trasferta Quarrata-San Marcello-Quarrata: e questo
già la dice lunga o sulla preparazione economico-finanziaria di questa
eccellente esperta di bilancio, o sul suo fin troppo apparente candore.
Ma non ci sono problemi: se non lo
sapeva e non se lo aspettava, non le sarà certo difficile rinunciare, come ha
intenzione di chiederle di fare Giuseppe Montagna.
Dirà di sì, lei, in nome dell’ideale
del servizio cristiano e politico?
Q/n
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[Mercoledì 23 maggio 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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