sabato 12 maggio 2012

SERRAVALLE. MANIGRASSO E IL SUO ARRIVO IN CONSIGLIO


di Edoardo Bianchini

SERRAVALLE-CASALGUIDI. Polemico e molto spesso irritante – ma , dobbiamo dire, nei limiti dell’interesse pubblico, se pure con una tenacia che dà da pensare per il futuro del nuovo sindaco Mungai – Gianni Manigrasso prenderà presto posto sui banchi del consiglio comunale.
È stato un uomo di spinta, dal basso. Mi è perciò sembrato il caso di doverlo sentire ancor prima che inizi la sua carriera amministrativa, che si annuncia piuttosto impegnata.


Lei, Manigrasso, cittadino piuttosto ‘vivace’ e critico nei confronti della maggioranza Pd di Serravalle, entra, per la prima volta, in Consiglio Comunale. Quali potrebbero essere le sue prime tre mosse da consigliere comunale?

In maniera molto schematica, credo che debbano essere queste:
1. il ripristino di una commissione di controllo sulla discarica del Cassero, composta da cittadini e opposizione e dagli organi di controllo Arpat, che sia in grado di contribuire alla realizzazione di indagine epidemiologica: per capirsi un organismo capace di monitorare l’interazione tra discarica e sui effetti sulla salute dei cittadini e dell’ambiente circostante;
2. la creazione di un sistema di comunicazione reale con i cittadini, affinché tutti possano essere al corrente dell’operato della giunta, tra cui la registrazione video e la messa in on line delle sedute del consiglio comunale e ogni altra tecnologia idonea al servizio della democrazia; la creazione del bilancio partecipato, frazione per frazione del comune e la creazione di un fondo finanziario per i giovani utilizzando una certa percentuale del bilancio del comune con la realizzazione di un’associazione giovanile aperta per la gestione del fondo stesso;
3. l’impostazione di norme di chiarezza massima su alcuni problemi di rilevanza etica: la diffida da parte della Provincia nei confronti di Pistoiambiente, rendendo pubblico tutto ciò che riguarda la stessa diffida e imponendo l’ottemperanza alle richieste contenute in essa; il taglio netto con i viaggi compiuti a spese della società Pistoiambiente ed altre società che operano nel comune di Serravalle, ma mettono contemporaneamente in luce il rapporto distorto che c’è stato tra le società che devono essere controllate da un comune e un comune che, forse, non è rimasto estraneo a certe commistioni.

Mungai, prima assessore all’ambiente e oggi Sindaco ‘usato sicuro’, come lo ha definito Mochi: ce ne saprebbe dire tre colpe gravi da ricordargli per una intera legislatura?

Direi queste:
1. il silenzio sul sequestro del camion fatto in discarica, dove è emerso che lo stesso era a conoscenza di fatti che ha confessato soltanto molto tempo dopo e senza aver avuto nessuna conseguenza etica morale;
2. il non avere tenuto in seria considerazione le sofferenze subite dai cittadini a seguito dei problemi derivanti dalla discarica del Cassero nell’agosto del 2011 e dalla Dife di Masotti;
3. una gestione del comune come fosse una proprietà privata sua personale e non invece un ente pubblico i cui referenti sono esclusivamente i cittadini.

Parliamo di Mochi, un Sindaco contestato. Secondo lei, quali sarebbero i suoi tre difetti peggiori?

Su Mochi è presto detto. I suoi difetti peggiori sono stati:
1. la non affidabilità nelle promesse che ha fatto;
2. il non saper ascoltare i veri problemi della gente e tramutarli in atti concreti;
3. il fatto che anche lui, come il suo delfino Mungai, è afflitto dalla sindrome padronale che lo spinge ad imporre una linea di arroganza e non invece di un ascolto continuo dei bisogni emergenti.

A suo avviso, Mungai potrà essere un sindaco davvero indipendente o, come ‘usato sicuro’ non potrà che segnare il passo sotto i suggerimenti di Mochi che lo ha allevato come suo delfino?

Mungai ha già espresso in più sedi, e senza tanti veli, che il precedente mandato ha fatto cose meravigliose, che ha governato bene, che le cose sono state gestite al meglio e che lui intende proseguire su tale traccia: non ha dato, dunque, prova di un forte senso di indipendenza dal gruppo a cui appartiene e sicuramente avrà un profilo di continuità della casta Giusti, Mochi…
E quest’impostazione creerà non pochi problemi a chi, come noi all’opposizione, vuole mettere le basi ad una forma nuova di gestione del comune, considerando che alcuni ex assessori, sono passati nuovamente in consiglio, per cui il passato gruppo dominante si è ricompattato, anche se ha riscosso un forte dissenso elettorale…

Discarica del Cassero. I provvedimenti urgenti da adottare senza perdere tempo?

Immediata costruzione di un comitato di controllo gestito e organizzato da persone dell’opposizione e da cittadini che abitano nei pressi della discarica, con la partecipazione della stessa Arpat, con la consulenza esterna di chi può essere realmente al di sopra delle parti; la rimozione immediata di Agnesino dal suo incarico in quanto non doveva essere assunto dal comune, ma essere usato solo come consulente esterno, e mirato a dare una sua interpretazione dei dati e attendibilità agli stessi. Oggi, come dipendente del comune nel settore ambiente, non può ritenersi persona al di sopra delle parti, in quanto il comune è il suo datore di lavoro: e lo stesso comune che percepisce soldi dalla discarica è palesemente in conflitto d’interesse economico.
I controllori della discarica non devono avere interessi economici e politici né nei confronti del comune, né verso la discarica, in modo diretto o indiretto.

Nuovo Consiglio e opposizioni. Lei correrebbe separato o propenderebbe per riscostruire un tessuto di reciproca ed efficace intesa nei confronti del Pd?

Metterei l’accento su questi due punti:
1. l’intesa con la maggioranza è quello che mi potrei auspicare per gli interessi dei cittadini; ma il gruppo di maggioranza non lascia spazi a nessuno per l’intesa: loro decidono, loro fanno e loro disfanno; non si è compreso ancora che non siamo più nel dopoguerra quando esisteva una sostanziale differenza tra destra e sinistra. Le cose sono cambiate e ancor di più per i comune piccoli, dove solo la costruzione e collaborazione di un consiglio comunale porta frutti per i cittadini, mentre lo scontro porta solo feriti e morti da entrambi gli schieramenti;
2. se non vi saranno le condizioni di dialogo e costruzione bilanciata, ci sarà, come già annunciato, un’opposizione forte, decisa e senza spazi per interpretazioni e soprattutto vuoti per la trasparenza e la correttezza.

Una domanda delle 100 pistole: ma il Pd è o non è democratico come dice di essere? E se non lo è, perché non lo è secondo lei.

Oggi è difficile trovare la democrazia nei partiti perché sono ridotti a pure macchine elettorali e non sono più strumento di organizzazione dei cittadini nella società civile.
A maggior ragione in queste zone, dove il partito di maggioranza governa da più di 60 anni, si è creata un’arroganza del potere che difficilmente lo conduce ad aprirsi a forme di democrazia partecipata o democrazia delegata.

Gite culturali e non solo... Che fare delle persone comunque coinvolte?

Su tale argomento mi sono già espresso prima.
Posso solo aggiungere che le persone coinvolte devono riflettere sul fatto che farsi pagare un viaggio culturale da una società i cui progetti edificatori devono essere approvati in commissione edilizia dagli stessi che hanno usufruito dei viaggi-premio, non ci pare corretto; allo steso modo il controllo sulle attività della discarica deve essere il più possibile libero e autonomo da ogni condizionamento.
Vorrei chiarire che ho risposto a tutte le domande considerando che il contenuto delle risposte è completamente condiviso del gruppo di Serravalle Futura

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[Sabato 12 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

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