Mi sento a disagio.
Mi ci sento sempre di più, ogni giorno che passa.
Ripenso a un titolo che ha fatto storia: La prima notte
di quiete (vedi). E mi domando quando potrà mai esserci, per questo
Paese sventurato, una tregua, dato che – come scriveva Levi – «guerra è sempre».
Non vedo soluzione perché, proprio laddove dovrebbe esserci
il perno del bilanciamento, la passione partigiana prende il sopravvento, si
nega l’evidenza, si semina contrasto sprezzante attraverso l’arrogante e
illogica presa di posizione di chi difende l’istituzione non per altro che per riaffermare
il proprio diritto di primogenitura.
Peccato, però, che i diritti di primogenitura, oltre che
naturali, possano essere anche acquisiti: non si è solo primogeniti come Esaù,
per sangue e carne, ma anche per convenzione, perché quel diritto può essere
acquistato, perfino con un piatto di lenticchie, come appunto fece Giacobbe, il
fratello buono, ma birbone (vedi).
La battuta di Napolitano – che a mio parere non ha niente da
insegnare a nessuno – su e contro Grillo, è, comunque, un’offesa.
Perché Grillo ha vinto e non ce lo deve dire lo Stato: ce lo gridano i numeri,
dinanzi ai quali posso esternare qualsiasi mia opinione, ma non negare l’evidenza.
Come fare, dunque, a non dare ragione al comico che si è sentito svilito e sbeffeggiato?
Mi sento a disagio anche con il Presidente del Consiglio per
quanto afferma.
Si arrampichi pure sugli specchi. Anche in questo caso le
parole sono come un’aritmetica da contocorrente: non smentibili.
Monti può cercare di giustificarsi in ogni modo: la
rappresentazione più realistica di questa assurda figura di Presidente, ce l’ha
data – con un tocco di genio – la satira di Crozza: è un Presidente-robot, la
cui soglia di sensibilità è zero. E ce lo ha già fatto vedere più volte.
Può darsi certo che questa crisi sia stata creata da qualche
governo, anche se lui, MarioSuper (scritto all’inverso, proprio così), non fa
nomi. Forse, meglio, è stata creata da un’intera classe politica (?) che ha
sempre e da sempre preso in giro il popolo. Ma può darsi, anche, che il suo
divino intervento da salvatore, fortemente voluto da tutti, Colle in primis,
abbia fallito metodica e tempi:
- mettendo solo tasse
- tagliando le pensioni a chi le aveva maturate
- non facendo nulla per i tagli alla spesa
- ignorando qualsiasi forma di vera e concreta provvidenza per la ripresa
L’ultimo calcio alla gente, per gettarla nella fossa della
miseria, non glielo ho dato io, ma lui: il divino e serafico Mario Monti,
MarioSuper, con i suoi professorini togati.
Visti i brillanti risultati dopo sei mesi di ‘governo’, non
aveva forse ragione Bonanni quando disse che i provvedimenti di Monti li avrebbe
saputi prendere anche suo zio pensionato (vedi)?
Mi sento a disagio.
Edoardo
Bianchini
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[Mercoledì 9 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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