domenica 3 giugno 2012

PISTOIA. UNA ‘FELICE ISOLA MENTALE’ O PIUTTOSTO (E DAVVERO) UN ‘SESTO CONTINENTE’?


di Edoardo Bianchini

Forse sarebbe meglio non idealizzare troppo questa città...

PISTOIA. Gli ospiti, tutti gli ospiti che vengono a Pistoia, cadono inevitabilmente nel grandioso equivoco che appartiene al mondo di Fantasticheria, la famosa novella di Verga che fa da premessa ai Malavoglia e a certi temi e motivi del romanzo, pur appartenendo alla raccolta Vita dei campi.
In quella novella il narratore e una sua amica francese (qui, di lingua francese, dovrebbe esserci, credo, Lilo Baur) passano da un piccolo paese della Sicilia: e la donna esclama che lì vorrebbe viverci un mese.

I due torneranno in quel paese: ma invece di un mese ci passeranno solo 48 ore, perché la realtà e l’anima inquieta, nello scontro con il reale, contribuiranno a fare tutto il resto.
Così leggo, stamattina, il servizio che Il Tirreno ha dedicato all’attrice-regista svizzera e allo scrittore; e penso a cosa potrebbe accadere se, davvero, la compagnia, che vive al Funaro, fosse costretta a trattenersi qua, a Pistoia, per un mese o, peggio, per sempre.
Dice la Baur: «Ci siamo subito sentiti a casa e a Daniel, poi, piace moltissimo lavorare in Italia, perché qui è molto amato». Una felicità emotiva, dunque, e poco reale: una specie di “nobile inganno”, la cui valenza è, quindi, piuttosto limitata.
Poi la Baur aggiunge: «Non vogliamo partire […] perché qui dentro [al Funaro – n.d.r.] riusciamo ad avere una concentrazione particolare. […] qui abbiamo trovato un’isola mentale che per noi è incredibile. Mangiamo insieme, lavoriamo insieme e dopo mangiare parliamo di cosa abbiamo fatto, non abbiamo distrazioni, siamo come in un convento dove si mangia tanto bene». Bonum monasterium, et aqui se magna et se priega dominum nostrum allora, direbbe il povero Salvatore del Nome della rosa di Umberto Eco.
L’immagine del convento è perfetta per giustificare questa “emozione Pistoia”: il problema, credo, sorgerebbe se qualcuno dovesse spiegare alla Baur, e ai suoi compagni di gioco, tirandoli fuori dal convento e trascinandoli nella realtà, tre o quattro cosette che connotano quest’isola a misura d’uomo, e la pongono – nostro malgrado – più o meno al 90° posto in Italia e, come dice qualcuno, al 3000° posto in Europa.
Intendo dire cosette come:
  • la storia della Comunità Montana e delle sue ruberie
  • i viaggi culturali (piuttosto sconvenienti) di Pistoiambiente
  • la vicenda assurda della nomina di Del Santo al Copit
  • l’epurazione degli assessori in Provincia da parte della Presidente Fratoni
  • la sistemazione dei politici fuori corso legale Sergio Gori e Morelli
  • la vicenda di Sacarafuggi, pur liberato dai domiciliari, che riscuote il premio di produttività per la sua opera di manager
  • la questione della Breda e delle morti per mesotelioma
  • le primarie del Pd e la misera storia Bertinelli-Bartoli
  • la decisione del Csm di non confermare il Procuratore Capo Renzo dell’Anno
  • i 5 milioni e mezzo di euro di multe con autovelox e t-red in un solo anno
  • la storia dell’Aias e le vicende assurde dell’Apr nonostante l’ordinanza di un tribunale piuttosto qualificato, quello di Roma, terza sezione civile

e chissà quant’altro ancora.
E tutti zitti. Vi sembra poco?
Direte che io sono – me lo dicono da una vita – maligno e insopportabile. E forse è vero.
Ma in una città – in qualsiasi città – si vive di queste cose e non di una sorta di convento in cui ci si isola come delle monache di clausura.
Appena metti il naso fuori dal convento, Pistoia è quell’altra reale che ho detto, e non quella mistica dove si respirano solo la turris eburnea dell’arte e l’incenso profumato della letteratura, della poesia e della filosofia.
A Pistoia c’è anche un inceneritore che sparge veleni. E lo vogliono raddoppiare.
«Il sesto continente è un ammasso di rifiuti scoperto da Charles Moore nel 1997 a largo delle Hawaii, che galleggia a qualche metro di profondità nell’Oceano Pacifico», scrive Il Tirreno.
Ecco. Questa, forse, è la metafora più appropriata per una realtà come la bella Pistoia del silenzio.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 3 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

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