venerdì 19 ottobre 2012

INNOVATIVO INTERVENTO LAPAROSCOPICO PER ASPORTARE UN TUMORE A UNA GIOVANE PAZIENTE


Con un foro più piccolo di un’asola eseguita una isterectomia radicale È stato usato il bisturi a ultrasuoni Un momento formativo per molti medici e chirurghi

PISTOIA. Un eccezionale intervento di chirurgia minivasiva – laparoscopica è stato eseguito stamattina nel presidio Ospedaliero di Pistoia. Ad una giovane donna, pistoiese, affetta da carcinoma al collo uterino è stata praticata l’isterectomia radicale con conservazione delle fibre nervose. I chirurghi sono intervenuti attraverso un minuscolo foro, più piccolo di un’asola. È stata eseguita un’incisione cutanea di pochi millimetri che ha permesso ai chirurghi di inserire il laparoscopio – un tubo sottile dotato all’estremità di un canale ottico che ingrandisce l’immagine interna su di un monitor – e di effettuare tutte le delicate manovre operatorie in maniera più semplice e chiara.

Era la prima volta che a Pistoia veniva eseguito un intervento di chirurgia oncologica ginecologica così all’avanguardia. Il tutto effettuato con un bisturi ad ultrasuoni senza il ricorso all’energia elettrica.
L’intervento è stato eseguito professor Enrico Vizza, direttore della unità operativa di ginecologia oncologica dell’Istituto Nazionale Tumori “Regina Elena” di Roma, nonché esperto nazionale di chirurgia ginecologica robotica. Il Professor Vizza è stato coadiuvato dal direttore della unità operativa di ostetricia e ginecologia dell’Ospedale di Pistoia dottor Gianfederico Trebbi e dal dottor Mauro Magni, della stessa unità operativa e dal dottor Francesco Tarsitano dell’Università di Napoli.
Tutta dell’Ospedale di Pistoia l’equipe in sala operatoria. L’anestesia è stata condotta dal dottor Leandro Barontini, direttore della unità operativa di anestesia e rianimazione. L’équipe infermieristica era composta da: Marilena Solenne (strumentista) Riccardo Menici, Raffaele Cippolini, coordinati da Michele Trinci.
Il Professor Vizza ha spiegato che l’intervento ha avuto complessivamente una durata di circa 3 ore e che la donna, quando si è svegliata dall’anestesia, era già in fase di recupero. L’utero, le ovaie e parte della vagina ed i linfonodi sono stati asportati preservando l’innervazione della vescica e dell’intestino per non compromettere la qualità della vita della paziente. Il tutto senza l’apertura dell’addome e per i medici sicuramente il decorso post operatorio sarà ridotto e con minore dolore rispetto ad intervento tradizionale. Trebbi e Magni hanno inoltre evidenziato che la cicatrice fra qualche mese sarà praticamente invisibile e anche l’aspetto estetico influirà positivamente sullo stato psicologico della donna e, di conseguenza, anche sulla velocità complessiva di guarigione. Durante l’intervento è stato eseguito anche l’esame istologico estemporaneo dei linfonodi per la valutazione sull’aggressività della patologia tumorale.
Per molte donne affette da tumore all’apparato genitale l’intervento eseguito oggi a Pistoia rappresenta una speranza e una qualità della vita migliore.
L’intervento per la sua particolarità, ha rappresentato un momento formativo principalmente per gli operatori dell’area materno infantile e quelli dell’area chirurgica, provenienti anche da altre aziende sanitarie della regione Toscana che lo hanno potuto seguire in diretta da una sala appositamente allestita.
Daniela Ponticelli
Ufficio Stampa Ausl 3[comunicato]
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Nella foto (di repertorio) una équipe in sala operatoria.

[Venerdì 19 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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