di FELICE DE MATTEIS
Riflessioni sull’ultimo intervento del
Consigliere Regionale Gambetta Vianna all’indirizzo di Melani, Sindaco di
Sambuca
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
È umano che un politico ambisca a lasciare di se stesso un ricordo quanto più
imperituro per l’opera svolta e Gambetta Vianna non fa eccezione, difendendo a
spada tratta l’unico prodotto visibile della sua opera in Consiglio Regionale: il
Comune Unico.
Prima
maliziosa domanda: ma con tutto il territorio a “sua disposizione” proprio in
Montagna doveva venire “a rompere”? Per conto e in nome di chi, poi? E con quali
condivisibili argomentazioni?
Leggendo
il comunicato ufficiale riportato dal blog, in polemica con il Sindaco di
Sambuca Pistoiese, il nostro amico Gambetta giustifica il no al Comune
Unico decretato dagli abitanti dell’Elba, perché, sempre a suo illuminato
parere, “all’isola d’Elba si
voleva fondere in un’unica realtà un territorio troppo eterogeneo e non ben
collegato”. Come dargli torto? Prunetta, Calamecca, Crespole e Lanciole, nel
Comune di Piteglio, invece, sarebbero omogenei e ben collegati con Abetone e Cutigliano;
per non parlare di San Marcello.
Infine,
per Gambetta Vianna, sempre dal suo comunicato, «le parole maldestramente
riportate da Melani sono dettate dall’Anci che vuole mettere il cappello alla
fusione dei piccoli Comuni, ma salvaguardando quei carrozzoni che prima si
chiamavano Comunità montane e che adesso hanno assunto la denominazione di
Unione dei Comuni».
Abbiamo
la netta sensazione che Gambetta Vianna confonda il piscio con l’acqua santa e
dimostri la conoscenza del territorio e della storia della Montagna come noi
conosciamo le capacità diuretiche dell’acqua del Po!
Il
Consigliere Gambetta Vianna sappia che fra i sostenitori del suo – per ora –
abortito progetto, si annidano coloro che della Comunità Montana avrebbero
potuto fare l’ente sovracomunale con competenze nella forestazione, nell’edilizia
ed addirittura nella Sanità.
Tutto
ciò non è stato fatto per motivi che sfuggono a Gambetta Vianna ma non agli
abitanti della Montagna. Il Consigliere Vianna sa che nella relazione 2013 della
Regione Toscana è previsto un “contributo regionale per interventi straordinari
a favore dei territori montani”, che recita:
“Con
la legge regionale n. 65/2010, art. 138ter, è stato istituito il contributo
regionale per interventi straordinari a favore dei territori montani. Il
contributo è annuale ed è destinato a finanziare progetti di investimento
presentati dagli enti montani (unioni di comuni e comuni montani) sulla base di
contingenti situazioni di svantaggio socio-economico individuate attraverso la
Legge Finanziaria regionale.
Il
contributo è attivo dal 2011, ha una dotazione finanziaria definita annualmente
ed è stato destinato:
–
nel 2011, per un importo pari 500 mila euro al progetto “Montagna pistoiese,
neve sicura”
presentato
dalla comunità montana dell’Appennino Pistoiese e per un importo pari a 80 mila
euro al progetto “Marliana scuola sicura” presentato dalla stessa comunità
montana;
–
nel 2012, per un importo pari a 1 milione di euro a progetti per il sostegno al
sistema neve toscano presentati dai comuni di Abetone, Castiglione Garfagnana,
Careggine, Abbadia San Salvatore e Cutigliano;
– nel 2013, per un importo pari a 1 milione di euro destinati al finanziamento
del progetto
Mo.To.R.E,
(Montagna Toscana Ricerca Energia) presentato dal Comune di San Marcello
Pistoiese
e orientato alla realizzazione di azioni tese a favorire l’insediamento di un
polo
tecnologico
di innovazione nel campo delle energie rinnovabili nella località di Campo
Tizzoro”.
Osserverà,
il Consigliere Gambetta, che a parte i soliti contributi a Abetone e
Cutigliano, un altro milioncino di euro è stato destinato a un progetto
fantasma che si chiama Mo.To.Re. e di cui non si intravedono i frutti e che
sembra essere un nuovo C.I.I. più che un reale volano di sviluppo.
La
lettura di questa
relazione regionale, allegata al post, può apparire noiosa ma rende
compiutamente l’idea di quanto la Montagna e i suoi problemi siano nel pensiero
e nelle opere di gente che in Montagna pure ci vive, Venturi in testa.
Leggetevela;
è noiosa e fa anche girare i corbelli, ma fa anche comprendere come la
politica del disinteresse alberghi tuttora nella testa di certi politici
locali. Politici che sostengono a spada tratta il Comunone, hanno la faccia di
affermare pubblicamente di non avere “mire” sul nuovo ed eventuale soggetto
politico/amministrativo che dovrebbe nascere e che stanno cercando
disperatamente di pararsi le spalle, azzerando il passato vergognoso di cui
sono stati, e ancora sono, espressione politica. Con un nuovo giocattolo: il
Comunone.
Vieni
in Montagna, Gambetta, a spiegare alla gente come, con i soliti suonatori, attraverso
la tua trovata, cambierà la musica.
Attento
alle pernacchie, però. Sono musica anche quelle…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 10 luglio 2013 | 07:27 - © Quarrata/news]
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