Piero Giovannelli scrive a Giuliano
Ciampolini
PISTOIA. Piero Giovannelli ci ha inviato il seguente intervento:
Caro Giuliano,
immagino che tu abbia letto, sull’argomento
in oggetto, l’articolo di Quarrata News, visto che riporti in corsivo
proprio quelle parole pronunciate da Rossi e da tale blog evidenziate.
Sottoscrivo in pieno il tuo pensiero, come pure quello del comunicato diffuso
da Marco Beneforti come WWF; per non parlare di quello di Franco Matteoni, che
già da tempo conosciamo.
Come vedi, non mi limito a rispondere a
te od ai pochi “soliti noti”, ma ho aggiunto, in chiaro e senza ricorrere a CCN
di sorta, una bella serie di indirizzi. Se tu e gli altri avrete un minimo di
pazienza, potrete trovarne molti di persone appartenenti al P.D., che, sia pure
con mali di pancia sempre crescenti, continua ad essere il mio partito.
Ed allora è ai signori del P.D. che ci
si deve rivolgere, per invitare questo partito ad uscire dalle ambiguità, dai
contorsionismi, da uno spaventoso vuoto di identità, il quale rimane, sia chiaro,
al di là di qualche vittoria di Pirro negli ultimi turni di elezioni
amministrative.
Per quanto mi riguarda, mi rivolgo
in particolare, all’interno del P.D., a due persone: Caterina Bini, che ho
conosciuto ed apprezzato anche di persona, ed i cui interventi leggo su
Quarrata News, e Valeria Fedeli, che non conosco, ma di cui ricevo la posta e
di questa apprezzo i contenuti. Ma anche a tutti gli altri, sia chiaro.
Per dire, ad esempio, che da quaranta
anni circa (Caterina non era neppure nata e c’era ancora il P.C.I.) leggo
documenti congressuali, programmatici ed altro in cui si parla
del raddoppio della ferrovia Pistoia-Viareggio, ed ancora non si è
posato un metro di binario; (anzi, e lo voglio sottolineare, il “signorino” Luca
Ceccobao, poi fortunatamente mandato a casa, voleva addirittura togliere, da
quella linea, stazioni e treni: e qui rivolgo un plauso in particolare ai
sindaci della Valdinievole, i quali, pur di appartenenza P.D., una volta tanto
hanno scelto di stare con la gente e non con l’apparato di partito).
Per ricordare come si sarebbe già da
tempo soppressa la Ferrovia Porrettana, se non fosse stato per la imprevista
resistenza di un pugno di “rivoltosi” (come li chiamo scherzosamente io) i
quali, senza guardare né origini, né appartenenze politiche, si sono fatti
sentire come si deve ed hanno fatto sì, almeno per il momento, di congelare la
definitiva dismissione della linea.
Per chiedere in sostanza di dirci da che parte stanno, da
quali sirene si sono fatti sedurre, e dove credono di andare se continuano a
tagliare i sevizi essenziali a chi lavora, con la scusa (anche in parte vera,
beninteso) che non ci sono i soldi; mentre poi questi verrebbero trovati per le
varie terze corsie, i raddoppi delle piste aeroportuali, ecc.
Per sottolineare con forza che la
boccata di ossigeno all’economia, all’occupazione (chi è che non la vorrebbe?)
ed alle infrastrutture si può dare, a maggior ragione, agendo sul versante
delle opere pubbliche veramente utili e capaci, quantomeno, di limitare il consumo
di suolo.
E per concludere infine, che tra
gli indirizzi ho messo anche quello di Roberto Saviano,
alfiere della lotta alla criminalità organizzata, in quanto in
Toscana ormai ce ne è tanta, anche se il mondo politico fa di tutto per
tapparsi occhi, naso e bocca quando ne sente parlare. E la criminalità
organizzata, in una società per di più deprivata di anticorpi efficaci, dopo
venti anni di berlusconismo, in queste promesse “Grandi Opere” andrebbe a
nozze.
Piero Giovannelli
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[Martedì 9 luglio 2013 | 21:10 - © Quarrata/news]
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