lunedì 26 agosto 2013

I DISABILI E I MURI DI GOMMA DELL’ASL E DELLA REGIONE TOSCANA


di GRILLO PARLANTE

Quando le istituzioni servono solo a buggerare i cittadini-sudditi Un esempio eclatante di mala assistenza pistoiese e toscana

FIRENZE-PISTOIA. Nel corso del 2011, 2012 e 2013 le cronache cittadine hanno messo in pagina lamentele e proteste sollevate da disabili sulla scarsa o del tutto inesistente attenzione alle loro necessità. Le lamentele riguardavano:
  • la mancata fornitura di cui pile per gli auricolari
  • la discutibilissima qualità pannoloni e dotazioni per gli incontinenti
  • i tempi di attesa per le visite
  • la presenza di servizi come l’agopuntura di fatto presente solo sulla carta

e via di seguito.

QUESTI SANTI DEMOCRATICI
CHE STROZZANO IL POPOLO

GRILLO PARLANTE mette un dito in una delle migliaia di piaghe che affliggono il nostro sistema del Menga: una piaga sostanziale e vicina a noi. Una piaga sulla quale non c’è magistratura che, la mattina, si degni di mettere occhio e fare attenzione.
Eh sì. Perché se ogni mattina qualche tutore della legge leggesse i giornali e stesse dietro alle questioni davvero fondamentali per la sopravvivenza della gente, siamo convinti che sapremmo molto meno sulle scopate di Berlusconi, ma a sera andremmo a nanna e dormiremmo sonni più tranquilli e tutelati nei nostri diritti costituzionali, come la salute, ad esempio.
È solo che l’augusta Costituzione, di cui tutti hanno la bocca piena, serve unicamente alla Costituzionale per ribadire che… tutti i diritti possono essere soggetti alla reformatio in peius (stipendi e pensioni tagliati, per intenderci), fuorché quelli dei magistrati.
Se questa vi sembra democrazia, ditelo voi, sinistre italiane così fiduciose in un assurdo e mistificante positivismo istituzionale!
Il Grillo Parlante tocca un tasto, più che doloroso, sconcio della nostra vita reale: quello della retorica istituzionale gonfia e puzzolente come una colorata scorreggia barocca che esce di bocca ogni istante ai tromboni di turno; quella della lotta all’evasione fiscale e del recupero del lavoro nero. Mentre il nero è e resta – e nessuno fa nulla – nelle istituzioni. Ben annidato e protetto.
Ma devo correggere (in peggio, ovviamente) una inesattezza del Grillo, quando dice che il Direttore della Società della Salute di Pistoia, Luigi Rossi (ne riparleremo, però), è sparito e non è mai stato sostituito.
Si sbaglia, il Grillo. Al posto di Rossi è giunta la dottoressa Gabriella Bellagambi, che dovrà seguire e dirigere il traffico della cosiddetta assistenza sul territorio.
Un’altra evidente stronzata politica (gli “infermieri pellegrini” in giro da mattina a sera…) che non funzionerà mai: perché non si fanno le nozze con i fichi secchi, in termini di quattrini e di personale.
E… Avanti, o popolo!, compagni focati della Regione Toscana e rossi di Rossi! 
Edoardo Bianchini

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
Su tutto però giganteggia la controversa questione connessa all’erogazione di contributi agli invalidi non auto sufficienti costretti a ricorrere all’utilizzo di badanti.
Invero la Regione Toscana al riguardo ha varato intorno al 2010 una legge assai apprezzata che aveva la finalità di assicurare il doveroso aiuto ai non autosufficienti tenendoli nelle proprie abitazioni e, nel contempo, di far emergere quelle forme di lavoro nero cui, assai frequentemente, ricorreva chi ne aveva la necessità di assistenza.
La legge ebbe il merito di aver fatto emergere queste forme di lavoro nero cui peraltro i più ricorrevano quasi obbligatoriamente poiché il costo annuale onnicomprensivo di una badante qualificata – non convivente – si aggira sui 15.000 euro l’anno cui vanno aggiunte le somme da erogare (circa altri 2.000 euro) a chi la sostituisce nei giorni di riposo settimanale, eventuali malattie e ferie.
Gli obbiettivi perseguiti propagandati con notevole battage pubblicitario furono in gran parte raggiunti fin dal primo anno di entrata in vigore della L.R. e tutto filò liscio in quanto fu assegnato il consistente aiuto di 900 euro al mese a chi, trovandosi nelle condizioni di accertato bisogno, aveva regolarmente presentato la domanda.
Sennonché, trascorsi appena 10 mesi e dopo un continuo avvicendarsi di assistenti sociali e senza alcun avviso scritto, piovve una vera doccia fredda su quei beneficiari cui improvvisamente il contributo venne ridotto a 450 euro mensili e poi il contributo fu del tutto soppresso.
A chi si sentì buggerato da questo voltafaccia, le assistenti sociali – che pur avevano modificato le precedenti valutazioni delle colleghe (ancora non si sa perché ed in base a quali parametri ) – fornivano con grande imbarazzo spiegazioni di impressionante vaghezza.
Un ufficio sosteneva che l’ufficio erogatore si fosse trovato di fronte ad impegni eccedenti le somme assegnate; un altro che tutto dipendesse dal mancato arrivo dei contributi statali; un altro ancora – di fronte alla presentazione di lettere inviate dall’apposita Commissione Medica di Valutazione in cui veniva comunicata all’interessato l’assegnazione di 450 euro per 4 mensilità – somme peraltro mai versate al destinatario – addirittura non sapeva cosa rispondere.
Nel contempo presero a circolare voci affermanti che tutto era da mettere in relazione ai buchi scoperti all’Asl di Massa e agli sforamenti di quella di Pistoia.
In effetti a destare dubbi ed interrogativi si aggiunse la comunicazione inviata ad un disabile (il cui contributo era stato dimezzato da 900 a 450 euro) indicante come causale di imputazione un improbabile “contributo per la disoccupazione”.
Ad un disabile che aveva investito della questione lo stesso Enrico Rossi, il Presidente della Regione rispose con una lunga e cortese lettera in cui suggeriva di rivolgersi alla neonata Società della Salute di Pistoia. Una struttura di cui evidentemente Rossi non conosceva l’evidente stato di inattività e che, dopo pochi mesi, era rimasta priva del direttore trasferito e senza che nessuno provvedesse alla sua sostituzione.
Conclusione: ad oggi non si riesce ad avere risposte scritte dettagliate ai perché delle riduzioni o soppressioni degli aiuti per le badanti e chi ci ha provato è stato rimpallato da un ufficio all’altro.
Infatti il Comune di Pistoia, che materialmente emette i mandati per questi contributi, dice di contattare l’Asl; questa rimanda al comparto delle assistenti sociali; qui dopo aver escluso, in prima battuta, la loro competenza, hanno consigliato di rivolgersi all’assistente sociale assegnata che “sa tutto lei perché e lei che propone i contributi”.
La suggerita procedura, peraltro assai strana, non ha però risolto il caso specifico né miglior esito si è avuto neppure quando la questione è stata sottoposta alla dirigente regionale responsabile del settore la quale, pur confermando di avere contattato i responsabili pistoiesi ricevendo al riguardo dettagliate spiegazioni, non le ha poi trasmesse alla controparte interessata – nonostante fossero state esplicitamente richieste.
Il tutto in barba alla proclamata trasparenza e con il risultato che molti disabili totalmente non autosufficienti e con scarse possibilità economiche, illusi dalla Regione e dalle altre istituzioni pubbliche, devono interamente pagare la badante di tasca propria con l’aggiunta di sentirsi essere presi per i fondelli da una macchina burocratica carente di medici e di infermieri, ma piena di dirigenti amministrativi che non sanno o non vogliono sapere.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 26 agosto 2013 | 08:59 - © Quarrata/news]

7 commenti:

  1. Trovo singolare che nonostante mi fossi offerto di fornire al titolare di questo blog tutti i chiarimenti necessari sulla vicenda dei contributi nessuno si sia interessato di contattarmi (avevo anche suggerito le modalità più corrette...), mentre vedo che si continua a sparare a zero senza avere molta conoscenza dei fatti!
    Viene il dubbio che lo scopo del blog non sia quelli di fare chiarezza e cercare la verità quanto di 'fare ammuina' a prescindere...
    Spero di sbagliarmi, e lo vedremo da come verrá accolto questo mio commento.
    Non entro ora nel merito della vicenda, ma credo sia importante chiarire due aspetti:
    Il primo riguarda la confusione tra "disabili" e "anziani non autosufficienti". Anche se si tratta sempre di persone in condizione di bisogno, le loro peoblematiche sono gestite da Enti diversi e con modalitá e strumenti assistenziali differenti.
    Qui -se capisco bene- stiamo parlando di persone di età supwriore ai 65 anni, per le quali la Regione ha istituito il "Fondo per la Non Autosufficienza" assegnato alla Società della Salute Pistoiese.
    Eventuali chiarimenti su questo aspetto, a richiesta e previa autorizzazione della AUSL3 per la quale lavoro (fino ad oggi ho coordinato il gruppo di valutazione che assegna i contributi in questione).

    Il secondo aspetto riguarda la pessima idea di pubblucare la foto della dr.ssa Bellagambi con ul commento, dando ad intendere così che sia lei la 'strozzatrice del popolo'. Non è necessario che io prenda le difese della dr.ssa Bellagambi... ma per amore di veritá non posso non ricordare che ad oggi non è lei il Direttore della Societá della Salute! Infatti ha sostituito il dr. Rossi solo nel ruolo di facente funzioni di Responsabile di Zona-Distretto della USL.
    E questo ruolo, finchè esisterá la SdS, non implica alcun coinvolgimento diretto nella gestione del Fondo per la Non Autosufficienza...
    La giunta della SdS infatti ha deciso di non nominare un nuovo Direttore (gli atti sono pubblici e consultabili sul sito del Comune di Pistoia) e l'incarico è stato di fatto assunto dal Presidente della Giunta della SdS: il Sindaco Bertinelli.
    Con questo non voglio certo scaricare su di lui responsabilitá per inefficienze che provengono da ben piú lontano...ma di sicuro non si può imputare alcun demerito alla dr.ssa Bellagambi che, da poco arrivata e con i limiti imposti dalle sue competenze, sta collaborando con gli altri attori della vicenda per trovare risposte rapide alle esigenze dei 'nostri' anziani in difficoltá.
    E posso garantire che la mia non è una 'difesa d'ufficio' in quanto ho chiesto di lasciare l'incarico proprio per l'impossibilitá di svolgere adeguatamente il mio ruolo.


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    1. Gentile Dottor Ricciardi,
      come vedrà il suo intervento è stato pubblicato senza battere ciglio.
      Può dunque respirare a pieni polmoni aria di libertà, come liberi siamo noi, senza dover provare alcun senso di sospetto – che, del resto, può anche comprensibilmente preoccuparla se non altro per la sua permanenza nell’ambiente in cui ha operato e (da quanto capito) lavora ancora in attesa di staccare per potersi felicemente pensionare.
      Può stare tranquillo: non è assolutamente nel nostro costume fare – come impropriamente sospetta lei – “ammuina”. Se “ammunina” avessimo fatta, oggi saremmo stati gente in carriera e non “paria” della controinformazione “a gratis”. Ma di questo siamo fieri e felici.
      “Ammuina” la fanno i politici e i parapolitici; magari anche tanti che sono entrati a far parte
      della Sanità Pubblica che è una “sanità politica”, purtroppo – e i risultati si vedono e li patiamo tutti.
      Può darsi che non ci siamo intesi fra noi: non la sfiora l’idea? O può anche darsi che il vortichìo degli impegni, in questa città di compromessi e silenzi, in cui nulla è chiaro e in cui nessuno fa quello che deve fare e tutti si sentono al di sopra di tutti, non ci abbia lasciato il tempo o la chiarezza necessaria di chiedere e di ricevere il sostegno e l’informazione da lei offerti, come lei lamenta: ma l’ambiente in cui lei opera, non è forse la più chiara dimostrazione di situazioni stridenti e difficoltose di questo genere, se non poco chiare e addirittura poco rispettose della trasparenza, della correttezza e dell’efficacia?
      Personalmente, mi consenta, prima di vederla partire a lancia in resta come lei ha fatto contro questo blog – che è l’unica voce libera di questa città di «silenziatori» –, mi sarei aspettato che ci avesse scritto non un commento, ma una mail più, come dire?, interlocutoria. Non è stato, forse, sempre bene accolto e valorizzato da noi, sulle nostre pagine?
      Per quanto ci riguarda, cestinare il commento da lei inviato, visto che lei sta esprimendo solo opinioni, anche se non particolarmente simpatiche, sarebbe inconcepibile: la censura è retaggio degli organi di informazione strutturati e conformi e non di chi, come noi, ha iniziato a squarciare il velo del silenzio o, se preferisce, ha iniziato ad aprire una breccia di Porta Pia, ma in una Muraglia Cinese.
      Sulla sua difesa di ufficio della dottoressa Bellagambi, ci permetta di dissentire “in toto”: se più attentamente avesse letto il testo, forse meglio avrebbe capito che la dottoressa è definita “dirigente del servizio di assistenza sul territorio” – che è e resta (“absit iniuria verbis”) una emerita “stronzata politica” (e questa è una nostra opinione) come tutta la nostra “sanità politica” delle Asl, delle Regioni e dei Presidenti di Regione – nient’altro.
      Quale sarebbe l’errore, dunque, nel pubblicarne la foto? O è offesa solo il fatto di pubblicare una immagine quando parliamo di un personaggio pubblico, ad alta responsabilità e parimenti ad alto reddito pubblico, perché non possiamo e non dobbiamo “parlare del re”?
      Ripeto. Qualsiasi osservazione altra mi sarei potuto aspettare da lei: mai degli strali come quelli scoccati, visto che le sue personali lamentele e riserve, nei confronti della sua azienda, hanno sempre – se non erro – trovato piena accoglienza e senza uso alcuno di censura o di scambio.
      Dica apertamente: avrebbe avuto altrettale ospitalità presso altri organi di informazione?
      E, dunque, mentre attendiamo i suoi interventi chiarificatori sul caso in questione, la ringraziamo con i nostri più cordiali saluti.

      Edoardo Bianchini
      Quarrata/news

      P.S. – Le inoltriamo questa mail, oltre che come risposta al suo commento, anche come documento diretto all’indirizzo della sua posta elettronica personale.

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  2. (Gentilissimo, parlare di strali mi sembra eccessivo! Mi sono permesso di dubitare proprio perché, come lei stesso suggerisce, avevo già inviato una mail interlocutoria...
    Tuttavia accetto come probabile l'idea che "non ci siamo intesi fra noi".
    Circa l'ipotesi di "censura", le confesso che l'idea non mi ha mai sfiorato! Soprattutto per l'evidente indipendenza che il blog manifesta costantemente verso "il Verbo" dei nostri boiardi, ma anche perchè sarebbe stata una errata mossa di... marketing!
    ryy
    Venendo al nocciolo della questione, lungi da me ogni tentativo di difesa d'ufficio: non ne sono nè capace, nè... "degno" in quanto non allineato con l'establishment (tra l'altro il mio disimpegno non è -ahimé- dovuto ad alcun pensionamento, ma proprio alla volontà di non partecipare più ad un gioco in cui altri scrivono regole che non condivido).
    Però le parole vanno usate bene per non ingenerare equivoci e fare di tutta l'erba un fascio (l'ammuina, appunto): di solito è questo il modo migliore di salvaguardare i colpevoli! Quindi sono intervenuto per ribadire che quando il Grillo Parlante scrive che il Direttore SdS non è stato mai sostituito, dice cosa vera (consultare delibera a tal proposito).
    La dr.ssa Bellagambi di fatto, anche se si occupa di assistenza sul territorio, al momento ha un ruolo davvero marginale nella questione dei contributi e di sicuro il suo nome e la sua immagine non possono essere tirati in ballo quando si esprimono -piú che giustamente- dei giudizi critici sull'operato di chi ha gestito fino ad oggi il Fondo per la Non Autosufficienza.
    E a maggior ragione si dimostra che a mia non è una difesa d'ufficio se si pensa che dopo cinque anni ho chiesto di cambiare attività che ho sempre svolto con passione e nell'interesse di anziani e disabili, in quanto neanche lei ha ritenuto opportuno di dare maggiori competenze e libertà di azione al gruppo di lavoro che coordino: le assicuro che i pochi contatti che ho avuto con la dr.ssa Bellagambi, dirigente del mio macrolivello, sono stati sempre piuttosto tesi!
    Ma non per questo posso tacere quando le vengono imputate responsabilità che (ancora) non ha... Stia sicuro che al momento opportuno sarò il primo a dire quello che penso!!
    Ad esempio le posso anticipare che, grazie ad una Delibera pubblicata ad inizio mese con il parere favorevole del suddetto dirigente, molto presto si aprirà un nuovo fronte relativo all'ingresso degli anziani nelle nostre RSA ed alla gestione dell'attuale lista d'attesa.Vedrà che ci sarà da ridere (per modo di dire...)!
    Purtroppo al momento sono in ferie e con difficoltà di collegamenti, ma appena possibile avró piacere di indirizzarla verso i documenti (tutti pubblici ovviamente) a sostegno delle mie affemazioni. Anche per questo mi scuso della frettolosità delle argomentazioni e dei numerosi errori di battitura...!
    Intanto, buon lavoro a voi.

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    1. Caro Dottore,
      faccia attenzione e mente locale per un attimo.
      Si rilegga, attentamente, e con la massima calma, il commento all’interno del post (quello riquadrato) a mia firma, e noterà – se lo fa – due elementi sostanziali:
      1. non ho mai parlato di medici come “santi democratici che strozzano il popolo”, ma si capisce che indico espressamente i nostri signori politici illuminati (ma da che, se non dai propri interessi di poltrona?)
      2. la dottoressa Bellagambi viene menzionata in coda e solo come responsabile dell’assistenza sul territorio: che sarà uno sbando totale, a mio avviso, e ho detto perché.
      Vuole, in prospettiva, un macello migliore di questo?
      Aspettiamo i suoi interventi.

      Edoardo Bianchini

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  3. Io credo di capire a cosa si riferisse. La mia perplessitá però rimane: magari leggendo di 'santi strozzatori' e vedendo subito sotto una foto, un lettore poco attento potrebbe essere indotto a fare una associazione non proprio corretta...!
    Non le sembra un dubbio legittimo?
    Saluti per ora.

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    1. Caro Dottore,
      “a tutto concedere”, mi rispose il Tar della Toscana, indicando chiaramente che avevo ragione… e subito dopo mi diede torto, perché non avevo detto di possedere il diploma di liceo classico. Torto su una norma che veniva da una legge di interpretazione autentica, che, sono certo, lei saprà cos’è.
      Questo “a tutto concedere” ora lo assumo in prima persona per rispondere alle sue legittime, ma a mio giudizio, non bastevoli osservazioni.
      Mi segua e mi dica dove, in punto di logica, il mio ragionamento è errato:
      1. i lettori sono anche elettori
      2. gli elettori votano indistintamente e il loro voto è equipollente al mio e a quello del Cardinal Bagnasco o di Giorgio Napolitano
      3. i lettori devono capire spremendo le loro meningi – magari senza farsi venire la meningite
      o altrimenti bisogna accedere a una tristissima ipotesi: non tutto il popolo può votare perché non distingue quello che legge e che vede – come del resto sostiene un mio fraterno amico ucraino di Leopoli. Ma non credo che sia il caso di metterla sotto questa luce. O no?
      Il problema di questo Paese, vede, è questa tragedia non di incomunicabilità, ma di impreparazione e incapacità critica di discernimento.
      Alla quale, senza offesa ma con assoluta lucida analisi, lo ha spinto l’approssimazione revanscista sessantottina che sentenziò apoditticamente la «indemocraticità della grammatica italiana»: e disse una assoluta verità, se questo postulato valeva per… «la grammatica non saputa e non fatta» dai professori laureati con i voti universitari politico-cumulativo-collettivi (uno parla e tutti gli altri prendono 30).
      Ecco perché questo Paese non si salva, né col Berlusca, né col Bersani, né con quel pupattolo di Renzi – figurarsi poi con certa destra fine alla Fini!
      Pensi, in conclusione, che nella sola Pistoia, ogni anno, 18 miliardi delle vecchie lire vengono spesi unicamente per i dirigenti (medici e ammnistrativi) dell’Asl 3.
      “A me, mi pare” un po’ tanto («a me mi»: posso anche sbagliare, tanto ce ne sono pochi che se ne accorgono…) nel momento in cui si chiude San Marcello, si fa costruire un ospedale da 22 milioni all’anno di contratto di manutenzione per 19 anni, e per una bimba che si tira uno scaffaletto della Coop addosso a San Marcello, si fa venire un Pegaso per portarla d’urgenza al Meyer. E siamo in crisi nera.
      Sono stato abbastanza provocatore?

      Edoardo Bianchini

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  4. Il suo ragionamento in teoria non farebbe una grinza... Purtroppo, frequentando i cosiddetti 'social network' mi sono reso conto che le cose non sono cosí lineari!
    Infatti sembra che il cervello della massa in alcune circostanze funzioni in maniera diversa dal previsto.
    Tra l'altro questo spiegheebbe perchè certe persone hanno avuto e continuano ad avere un successo elettorale clamoroso, e superiore a quanto la logica suggerirebbe.

    Circa i disastri del '68 non saprei dirle: all'epoca ero fortunatamente ancora un felice frequentatore del nido. Non è da ecludere tuttavia che certe idee abbiano potuto influenzare la mia formazione... ma sinceramente, sarà presunzione, ma non lo vivo come un problema... anzi!

    Per quanto riguarda la spesa dei dirigenti, beh che dire? Essendo uno di loro (ma ai livelli più bassi, eh!) non posso esprimermi: in quattro o cinque casi (ad essere moderato) di totale spreco mi vengono alla mente, ma sarebbe poco elegante fare i nomi...
    Anche perchè qualcuno potrebbe ben fare anche il mio!
    Fa di sicuro riflettere, peró, il fatto che ai livelli piú alti ci siano ben pochi pistoiesi...

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MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.