di MARCO FERRARI
Una foto diffusa dall’architetto Roberto
Prioreschi di Campo Tizzoro – L’ennesimo spregio e spreco di risorse male amministrate da una
pubblica amministrazione inefficiente e dannosa
MONTAGNA PISTOIESE. Osservando la foto messa in circolazione per e-mail dall’architetto
Roberto Prioreschi di Campo Tizzoro, si pensa ad uno scherzo, ad un
fotomontaggio, tanta è l’incredulità nell’accettare quella immagine per vera.
Nel volgere di poco, il senso di
smarrimento e sconcerto vengono sostituiti da una profonda indignazione.
La foto è stata scattata alla 15:10 di
domenica 30 dicembre: ritrae un treno e un autobus del Copit, nei pressi di
Molino del Pallone, entrambi in servizio sulla linea Pracchia-Porretta ed
entrambi diretti verso la località termale.
Giova ricordare che i BluBus a gasolio
ecologico del Copit, sulla linea Porrettana, furono istituiti a marzo del 2011
per sostituire i treni soppressi dalle ferrovie e dalla Regione Toscana con il beneplacito
della Provincia di Pistoia alle prese con i cronici disavanzi dell’azienda di trasporto
gommata.
No, non è accettabile, però, che il
servizio sostitutivo dei bus con i treni venga svolto in contemporanea con le
poche corse dei treni stessi.
Forse si tratta di un evento casuale,
dovuto a probabili ritardi; o forse il treno viaggia nella direzione opposta.
La conferma o la smentita la possono fornire solo gli orari ufficiali delle due
aziende.
Incrociando i dati si trova l’amara
conferma, messa nero su bianco dai nostri miopi amministratori.
Da Pracchia tutte le domeniche alle ore 14:48
parte un BluBus verso Porretta, quattro minuti dopo alle 14:52 arriva da
Pistoia il treno 6384, che parte alle 14:53, anch’esso verso Porretta.
Una frequenza di corse da far invidia allo
Shinkansen giapponese. Ben cinque minuti tra una corsa e la successiva, peccato
che nel resto della giornata i minuti diventino ore.
Il bus arriva a destinazione in 30 minuti
alle 15:18, dopo una serie interminabile di curve, scossoni e sobbalzi; il
treno impiega invece 19 minuti e alle 15:12, sei minuti prima del pullman,
senza scossoni, sobbalzi e curve, è in stazione.
Un servizio, quello dei pullman, che non è integrativo;
non è sostitutivo; non è economico; non è ecologico; non è più comodo; non è
più veloce: non è niente.
Ma tutto questo niente è troppo ed è
l’ennesimo spregio e spreco di risorse nostre, male amministrate da una pubblica
amministrazione inefficiente e dannosa, che ci prende anche per il soprasella.
Ceccobao pensaci tu: sopprimi il treno!
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
Foto arch.
Roberto Prioreschi, Campo Tizzoro.
[Martedì
1° gennaio 2013 - © Quarrata/news 2013]
Nel bilancio / resoconto di fine 2012 il nostro Presidente della Regione Toscana Dott. Enrico Rossi che ho ascoltato su Toscana TV, ha detto che la Regione Toscana ha tagliato tutti gli sprechi, anche quelli meno visibili, l’unica regione Italiana a farlo in modo così attento e chirurgico, tagli che daranno sicuramente dei significativi vantaggi nel 2013 nel rilancio degli investimenti e dell’economia in generale della nostra regione.
RispondiEliminaA questo punto i casi sono due, o Rossi non sa che la nostra provincia fa parte della Toscana e si è scordato di analizzare anche gli sprechi in provincia di Pistoia , - c’è un altro caso significativo che mi porta a dire questo, le ruberie in Comunità Montana delle quali ha detto che non sa nulla – oppure questi costi per i trasferimenti in contemporanea bus – treno tra Pracchia e Porretta li sostiene la regione Emilia Romagna.
Si informi e ci faccia sapere.
Credo che quella vera, sia la seconda ipotesi e che lo fa per evitare che questo comprensorio a loro confinante diventi ancora di più una degradata e incontrollabile riserva indiana.
Se questa mia considerazione è vera, prima di tornare alle stregonerie ai fattucchieri alle danze per scacciare i demoni, o anche a quello degli Elfi, che sicuramente la Regione Emila ha analizzato con preoccupazione, chiediamogli un aiuto oltre che per i trasporti anche per l’Ospedale Pacini, altrimenti tra pochi anni quello è lo stile di vita al quale siamo destinati.