venerdì 17 maggio 2013

BECHERI, PRIMO GIRO DI VALZER PER LA GIUNTA BERTINELLI?


UN ANNO di Giunta Bertinelli.
La notizia la riportava ieri La Nazione con le pagelle del Sindaco.
È che in queste ultime ore si è diffusa la diceria di un lifting in Giunta.
La ruga da togliere per ritirare la pelle del team, sarebbe l’assessore Becheri.
«Elena Becheri, con deleghe alle Attività ed istituti culturali, Politiche culturali, Tradizioni e politiche interculturali, Educazione e formazione, Edilizia scolastica, Università e ricerca, Politiche giovanili, è nata a Pistoia il 10 febbraio 1978.

Laureata in architettura all’Università di Firenze nell’ottobre 2006, è architetto iscritto all’albo del Comune di Pistoia. Ha collaborato con vari studi di architettura di Pistoia e Firenze. Dal 1998 lavora nella sede fiorentina del Sarah Lawrence College, Bronxville New York dove oggi è coordinatrice studenti. È iscritta all’Italia dei Valori dal 2009 ed attualmente ricopre l’incarico di tesoriera provinciale».
Queste le poche righe che accompagnano la Becheri sul sito del Comune di Pistoia.
Purtroppo il sisma-Idv sembra aver colpito anche lei, stando a quanto si dice.
Elena Becheri – se non sbaglio – era stata eletta e, per entrare in Giunta, si era dimessa.
Se l’operazione-lifting venisse fatta, si troverebbe fuori dal circuito amministrativo.
Vedremo.
e.b. blogger
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[Venerdì 17 maggio 2013 | 10:31 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Ad onor del vero, non mi risulta.
    Potrei dire che, come vuole il detto,, il marito è l'ultimo a saperlo ed io come segretario provinciale potrei soffrire della stessa consuetudine, ma ad oggi non mi è pervenuto da parte del Sindaco Bertinelli tale comunicazione.
    Sarebbe certo grave e poco edificante per la politica locale un atteggiamento del genere, ma non sono avvezzo a preoccuparmi delle voci di corridoio fintanto che non diventano voci d'ufficio e Samuele è sicuramente un buon politico per fare errori del genere.

    Michele Parronchi
    Coord. Prov.
    ITALIA DEI VALORI.

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  2. Caro Parronchi,
    nessuna polemica, per carità, ma solo una precisazione amichevole. Riguardo alle voci di corridoio.
    Esse sono fondamentali: non so se in politica, perché politica io non l’ho mai fatta e quando mi fu chiesto di farla dai compagni socialisti (partito a cui sono stato iscritto quattro anni, anche grazie alla firma di presentazione di Giorgio Bertinelli), rifiutai gentilmente, perché non sarei mai più stato libero, una volta fatta l’immatricolazione al PRP (Pubblico Registro dei Politici).
    Sono fondamentali, dicevo. Non è la prima volta – e lei che è attento lettore di questo blog dovrebbe saperlo – che, a forza di voci, viene fuori la verità.
    Vari esempi – credo – glieli ho offerti proprio nel suo stesso ambiente di lavoro con certe ‘primizie’ che hanno trovato puntualmente la loro verifica – tant’è che il suo Presidente più volte si è (come si dice) ‘sbattezzato’ per certe indiscrezioni che poi sono risultate più che attendibili.
    L’ultima voce di corridoio gliela ho fornita lunedì scorso con Anatomia Patologica che resta a Pescia: voce data tre giorni (dico tre!) prima del “Tirreno”.
    Nella sua risposta – che accetto fino a «tale comunicazione» – c’è la coda che squilibra il salto. Come sa ai felini (ma anche altri animali) la coda serve per non cadere: qui però no, mi permetta.
    Che Samuele sia un buon politico devo ancora verificarlo completamente: molti dubbi mi restano a partire da cose come le mense o dalla confusione procrastinata sulla Repower o da altri particolari ancora che non voglio star qui a elencare. Ma questo non c’entra.
    Dico solo che la “coda che appesantisce” non risolve affatto il dubbio del silenzio di Bertinelli, che poco mi stima (e credo che faccia male) come giornalista, e che, finora, non si è fatto vivo per smentire come lei, pur avendo ricevuto comunicazione della notizia: come lei sa, io invio sempre comunicazione agli interessati perché – se sono veri democratici – sappiano esserlo fino alla risposta, dato che non basta scrivere per Cécile Kyenge, se poi ci si dimentica di chi rapprsenta, comunque, l’art. 21 della Costituzione.
    Del resto la politica è buffa e bastarda – e lei dovrebbe saperlo, visti anche certi suoi incidenti di percorso.
    Si meraviglierebbe se poi le cose venissero fuori come da noi prospettate?
    E se non verranno fuori così, non sarà forse meglio e tutti saranno più contenti?
    Dunque: perché non limitarsi all’indipensabile, senza avventurarsi in code e comunicati ‘barocchi’ che potrebbero squilibrare il salto?
    Quando mio nonno, deceduto per cause di guerra, fu trasportato per l’ultima volta all’ospedale, un conoscente che lo trovò per via – allora andavano “sui legni”, le diligenze, da Quarrata a Firenze – gli disse di stare tranquillo e di non preoccuparsi: «Perché – affermò baroccamente – ne sono campati di più gravi e ne sono morti di meno malati»…
    Mio nonno, però, morì.
    A che, dunque, sprecare parole? Non è questa, secondo la sua esperienza, una città di cui non doversi affatto fidare…?
    Cordiali saluti,
    Edoardo Bianchini

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  3. Caro Bianchini,
    non ho ragioni per dubitare delle sue fonti o intuizioni.
    Sono le vere armi di un giornalista e per chi lo fa da tanto tempo o ha queste armi o cambia lavoro.
    Detto ciò, anche in politica qualche arma occorre averla ed a forza di prendere schiaffi s'imparano anche le mosse per evitarli e magari renderli.
    Quando parlo di Samuele come un "buon politico" non mi riferisco naturalmente alle sue azioni di governo, certe considerazioni le lascio ad altre sedi.
    Mi riferisco invece alla capacità di agire nei confronti delle forze politiche con un minimo di dialogo prima di prendere certe decisioni che sono del resto sua diretta ed indiscutibile competenza.
    Ed è proprio la mia passata esperienza e tutta la confusione che ciò ha comportato che mi fa pensare che Samuele non è certo quella "ingenua e sprovveduta" persona qual'è stata la Fratoni in quell'occasione.
    Poi al doman non v'è certezza ed io lieto voglio continuare ad esserlo, sempre.
    Cordiali saluti.
    Michele Parronchi.

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