di Luigi Scardigli
Non ci sono, a Pistoia, situazioni che possono in qualche
modo agganciarsi alla trama che si snoda attorno all’ultima fatica
cinematografica di George Clooney, Le idi
di marzo, film che il noto attore e regista americano ha portato sui grandi
schermi riadattando un precedente lavoro teatrale di Beau Willimon.
No, perché nessuno dei quattro candidati alle primarie per
il centrosinistra può godere e temere, all’interno del proprio entourage,
la presenza di un cinico arrivista del calibro di Stephen Meyers (il bravissimo
Ryan Gosling), capace di vendere e comprare, nel giro di una notte, l’integrità
del proprio candidato.
Insomma, escludo categoricamente che qualche pezzo di alta
fiducia che sta tessendo le fila per Roberto Bartoli, Samuele Bertinelli,
Alberto Niccolai e Cecilia Turco – i
quattro candidati a contendersi lo scettro per correre e vincere contro nessuno
a primavera – faccia, improvvisamente e cinicamente, il voltagabbana, casomai minacciando di rivelare all’opinione
pubblica, così come succede nella pellicola di Clooney, qualche piccante
retroscena del candidato tradito.
E visto che all’urna selettiva del rinnovo del Consiglio
comunale mancano ormai una manciata di giorni, e certo che nessun exploit,
pubblico o privato, possa in alcun modo accrescere o far flettere i numeri
percentualistici di uno dei quattro, mi permetto di fare delle previsioni, che
proprio in questi ultimi giorni sembrano assegnare alla lady forense, Cecilia Turco, una sostanziosa impennata.
D’accordo, i Comunisti per Pistoia con i laici-riformisti si
sono schierati con Niccolai, così come la famigghia
(da sempre) lo ha fatto con Bertinelli; i dissidenti, gli intellettuali e gli
incontrovertibili disillusi, con parte della nuova sinistra, così nuova che a
votare, fino ad ora, c’è andata con il motore acceso fuori dall’urna pronto per
andare a banchettare in Versilia, dicono tutti Bartoli. A questo punto occorre
solo aritmeticamente stabilire quanti siano tutti quelli che restano, perché
costoro, il voto, lo daranno alla Turco.
Il candidato, sono convinto, si aggiudicherà lo scettro di
contendente per la poltrona di palazzo di Giano veramente per una manciata di
voti, a meno che, sull’onda de Le idi di
marzo, qualcuno, dal cilindro, in città, non estragga un coniglietto che
racconti, a noi del Blog e noi a voi, per quale motivo la composizione della
maggioranza è così stranamente pluriframmentata.
E se così fosse, proprio come succede alle presidenziali
nell’Ohio tra Mike Morris e Ted Pullman, chissà chi potrebbe essere a salire o
scendere, improvvisamente e vertiginosamente.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 27 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.