Indignazione verace e indignazione di circostanza
PISTOIA. Non potevano non esserci, forse, rispettivamente in qualità
di Sindaco di Pistoia e Presidente della Provincia, ma avrebbero comunque fatto
meglio a disertarlo, stamattina, Berti e Fratoni, il sit-in di piazza
del Duomo indetto dai sindacati per far fronte alla vecia scure del nuovo
Mont, l’ennesimo iniquo, vergognoso, squallido provvedimento governativo
ancora una volta adottato per far fronte ad una crisi quasi irreparabile
decretata dagli evasori fiscali e messa sul conto dei lavoratori, dei
pensionati e della povera gente.
Avrebbero fatto meglio – se la loro presenza fosse stata indispensabile per le
contingenze delle imminenti amministrative – quanto meno a tacere, perché le
chiacchiere non sono mai state da nessuna parte, ma ora poi, che qualcuno dei
presenti in piazza con l’ombrello rischia davvero il posto di lavoro, dunque la
dignità, prima ancora che la sopravvivenza, non sono nemmeno più tollerabili.
Diceva Mao Tze Tung che “se tutti
tenessero pulito il pezzo di marciapiede che sta di fronte alle proprie
abitazioni, le città sarebbero pulite”.
Bene, Renzo Berti e Federica Fratoni,
che rappresentano questa classe politica esente da qualsiasi taglio, con
stipendi da capogiro decurtati nemmen di un euro in tempi non sospetti e nemmen
di un euro ora, da quando la crisi si è fatta furiosa, minacciosa, tremebonda,
che squarcerà famiglie, che intristirà intere generazioni, che indurrà i più
giovani a fuggire ovunque, ma sufficientemente lontano, bene, loro non possono
davvero raccontare a chi sopravvive con meno di 1.300 euro al mese e non ha
alcuna certezza che quella miseria gli sia garantita, di essere solidali.
Perché la solidarietà è come la
libertà. E la libertà non è star sopra a un albero, non è neanche il volo di un
moscone, la libertà non è uno spazio libero, libertà è partecipazione.
Fragole & Sangue
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[Lunedì 12 dicembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
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