sabato 31 dicembre 2011

ASPIRANTI SINDACI. ROTTA DI COLLISIONE


PISTOIA. Forse La Nazione, a fine-anno, avrebbe dovuto far parlare anche gli altri due candidati.
Ma in questa sua scelta fa vedere gli elementi più caratterizzanti delle prossime primarie.
Qui parliamo di ortodossi e scomunicati, perché, a nostro parere, tutto può essere Cecilia Turco, fuorché un elemento di novità per Pistoia.

È integrata da sempre – fin troppo integrata… – e per il mestiere che fa, senza mai perdere un colpo, e per la sua presenza e partecipazione politica. Insomma non è affatto alla sua prima esperienza. Se poi si vuol dire, un po’ più fuori dei denti, che la Turco è sostenuta anche dalla componente Chiti-Scarpetti – queste sono le voci più diffuse in città, almeno in sottofondo –, allora sì che sarà chiaro che la novità di cui la candidata parla è più o meno solo formale e per niente sostanziale.
Sull’appoggio Chiti-Scarpetti alla Turco non accusateci di fantasticare. È non solo più che verosimile, ma giustificato dal fatto che – sempre in ambiti di sussurri e grida – sembra che Bertinelli stia portando avanti la sua candidatura ripetendo (con discrezione: ma la discrezione quando le persone sono più di mille, salta per calcolo delle probabilità…), ripetendo – dicevamo – che è finita l’èra Chiti-Scarpetti e che i cordoni ombelicali vanno tranciati. Cosa che, è presumibile, non piace affatto ai due dinosauri della politica locale ed ultra.
Niccolai, consentiteci il termine, è tenerissimo. Andrebbe sostenuto solo per il fatto che sta lottando come un cucciolo che cerca di riprendere la palla in un mare sotto libecciata.
E infine Bartoli, così disinvolto e così determinato.
Si autodefinisce l’elemento di novità.
Crediamo proprio che sia l’unico ad essere legittimato a parlare in questo modo; e lo diciamo noi che con il Pd non abbiamo niente da spartire, radicali e anarchici quali siamo.
Ci perdoni, quindi, la signora Turco; ci perdoni il professor Niccolai. Ci perdoni anche il Bertinelli che, come nostro allievo liceale al Forteguerri, conosciamo piuttosto bene per tre anni di simbiosi.
Ci perdonino, ma noi preferiamo la sottile follia di Bartoli. Quella follia che lo rende sostanzialmente incatturabile dalle logiche del ragionamento-compromesso politico.
Quella follia divina – Bertinelli da filosofo dovrebbe saperlo bene – che, per il Socrate di Platone, è il punto di origine da cui derivano i massimi beni.

E Pistoia ci pensi bene, se si aspetta una ventata di novità dopo tanta asfissìa.
e.b. blogger
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[Sabato 31 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. Pistoia ormai è in coma politico da anni, sono riusciti a bloccare tutto o quasi, sono stati bravi nel castigare chi cercava di fare sviluppo ed innovazione premiando gli intrallazzoni, i prepotenti, i dinosauri. Non è auspicabile che ci sia un cambiamento, ci DEVE essere un cambiamento per evitare che la città muoia schiacciata dal proprio peso. Ci sono giovani che mordono il freno, imprenditori che nonostante la crisi sono disposti a rischiare. La nostra città è un piccolo bon bon, un cioccolatino buonissimo ma incartato male e nascosto sotto altri imbellettati e non così buoni. Ci vuole un cambiamento di mentalità, devono essere resi innocui tutti coloro hanno fatto del male alla città ed ai cittadini attraverso un'amministrazione clientelare e monotematica, solo così la città potrà risorgere e brillare di luce propria.

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