PISTOIA. «Non so quanto titolo abbia la consigliera Simionato a
rappresentare la Lega Nord visto che siede sui banchi del consiglio comunale
dopo essere stata eletta nelle fila di Forza Italia ed aver voltato gabbana
strada facendo».
Comincia così la difesa di sé stesso
che Renzo Berti, Sindaco del cemento, di Porta Nuova e dei problemi di Pistoia
in quest’ultimo decennio, traccia sul suo blog al seguente link: http://renzoberti.wordpress.com/2011/12/17/considerazioni-sulle-politiche-di-inclusione-sociale-degli-stranieri/.
Ed è un attacco sostanzialmente
infelice, se lo lasci dire. Poco politico e poco intelligente.
Un attacco che ricalca perfettamente –
con le sue forme accusatorie, il suo stile denigratorio, il suo indice puntato da
‘confessore della Santa Inquisizione’ – proprio il sistema tipico del Pcus,
quello di cui si lamentava la Simionato:
«La storia del Pcus, dell’Internazionale e del Pci è piena di
casi di diffamazione e calunnia come strumento fondamentale nella delegittimazione
e distruzione dell’avversario politico.
Il sistema staliniano fondava il
proprio potere e controllo sulla delazione e sulla menzogna. La tecnica è
semplice, si mette in circolazione un’infamia su qualcuno e poi, grazie al
passaparola la menzogna diventa verità perché ormai è diventata “vox populi”.
Anche in Italia, in particolare nel
Pci, tale pratica ha trovato largo impiego. Quanti comunisti, onesti militanti
di quel partito sono rimasti vittime di questa mostruosa macchina» (vedi).
Posto in chiaro che io non sono un
leghista, è il caso di chiedersi se – al di là della legittimazione della
Simionato ad agire – Berti si sia espresso o no come sostiene il Capogruppo
della Lega: e, se si è espresso veramente così, se non sarebbe stato meglio che
Berti, invece di farla tanto lunga, puzzolente e ‘comunista’, con una semplice
lettera di scuse a Gian Paolo Gobbo, Sindaco di Treviso, avesse chiuso in maniera molto più
onorevole e signorile questo incidente. Un incidente che può capitare a tutti:
non è forse vero che Chiti ricevette il Tapiro d’oro per quello che gli scappò
di bocca nei confronti di una Onorevole? Se aveva sbagliato Chiti, può sbagliare
anche Berti, no?
Il fatto è che, in un Paese (e in una
città strapaese come Pistoia) che ogni giorno, ossessivamente e in
maniera compulsiva, ci si batte per il politically correct, vedere atteggiamenti
di questo genere dei suoi politici di spicco, così puerili, così politically
hysterical, fa capire ancor più quanta sia la retorica, il perbenismo, il conformismo,
l’autoreferenzialità, il superomismo strisciante, il gesuitismo: e proprio in
un partito dominante (= Pd) che vorrebbe fare salti ribaltati per accreditare l’immagine
di un suo radicale e profondo cambiamento rispetto al passato.
Perché Berti non prova a mettere sotto
accusa sé stesso – oltre gli altri, come in questo caso – ogni volta che accetta, senza battere ciglio, voti di transfughi
di altro genere (magari di sinistra) per i suoi ambiziosi progetti?
Vogliamo farne un elenco, Renzo?
e.b. blogger
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[Lunedì 19 dicembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
Come mai la Signora Simionato non si scalda altrettanto per le frasi ingiuriose e quanto mai incitanti all'odio, pronunciate da un suo amico di partito certo Gentilini, che arringava la folla durante un comizio pubblico, dicendo che dovevano dar fuoco ai bimbi Rom....., non mi pare che sia sia risentita. Ma se così non fosse sarebbe così cortese da pubblicare cosa ha scritto in proposito, perchè nessuno lo conosce!!!
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