Come gli altri della classe 1952,
rischiano
di vedersi posticipato il congedo anche
di quattro anni
Pensioni, Venturi e Banchini
penalizzati dalla riforma
Da qualche parte doveva passare il
confine tra fortunati e penalizzati, con la nuova riforma delle pensioni
introdotta dal governo Monti. È toccato a loro, a quelli che sono nati nel
1952: se non hanno accumulato un numero sufficiente di anni di contributi,
rischiano di vedersi posticipare la pensione anche di quattro anni.
Tra i pistoiesi che compiranno sessanta
anni nel 2012 ci sono anche persone note, che hanno deciso di rendere nota,
attraverso il proprio profilo Facebook, la loro poco invidiabile situazione.
Uno di questi è il consigliere regionale Gianfranco Venturi, nato il 4 febbraio
1952 e quindi pienamente ricompreso tra i penalizzati della riforma. Venturi ha
fatto anche un po’ di conti e verificato che l’anno di nascita “sbagliato” gli
costerà circa novantamila euro nei prossimi anni. Il consigliere regionale fa
presente di non lamentarsi per la propria situazione, visto anche che tanti
suoi coetanei rischiano di vedersi riconoscere una pensione ben più misera: ma
il suo caso vuol essere un esempio della mancanza di equità contenuta nella
manovra.
Con un commento ironico, sul suo
profilo Facebook, anche Mauro Banchini, dipendente della Regione e addetto
stampa del vescovo Bianchi, fa sapere di essere ricompreso nella categoria dei
59enni e di aver mancato per un pelo la possibilità di andare in pensione
subito.
[Fonte: Il Tirreno/Pistoia, 9
dic. 2011]
Stiamo parlando ironicamente. Lo dico
perché le sinistre rischiano di non saper ridere e potrebbero prendersela. Non
deve essere così.
Venturi, che è sempre stato sulla
cresta dell’onda, pensi anche a chi nacque nel 1900 – e a cosa toccò a quel povero
900 tu sei come un agnello… Loro in pensione non ci andarono nemmeno: finirono
direttamente a Redipuglia.
Venturi, in fondo, di sudore non ne ha
versato certo più degli operai delle autostrade che lavorano anche sotto il
sole del deserto d’estate. E non prenderà nemmeno 800 euro al mese.
Fa effetto, se mai, vedere che, mentre
dice che non si lamenta, Venturi fa i conti e giunge a monetizzare la perdita
secca: 90mila euro, che sono una bella cifretta. Anche lui dovrà ringraziare
Bersani e il Pd, paladini di Supermario – oltre, ovviamente Silvio il Grande.
Ma Silvio, lui, dovrebbe ringraziarlo
di più per avergli permesso, almeno, di aver goduto, finora, dei privilegi
della casta, senza mai aver messo mano ai tagli affidati al nostro ‘chirurgo di
Stato’.
Chiariamo ancora che stiamo parlando in
termini ironico-satirici – venisse mai in mente a qualcuno di sentirsi offeso o
addirittura diffamato da queste quattro frizzanti (ma vere) osservazioni di
buonsenso.
Se la cosa «non lo tange a Venturi» – come si
direbbe a Napoli – lasci perdere i conti e pensi che il denaro è solo stercus
diaboli, merda del diavolo, perdizione.
E ringrazi il cielo di essere salvato
in questo modo: potendo fare concretamente la sua parte nella salvezza di una
Patria a cui ha dedicato animeccòre come politico.
e.b. blogger
P.S. – Almeno Banchini sa usare l’ironia…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 9 dicembre 2011 – ©
Quarrata/news 2011]
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