venerdì 9 dicembre 2011

PENSIONI. LA SCURE DI MONTI E IL PIANTO DI VENTURI


Come gli altri della classe 1952, rischiano
di vedersi posticipato il congedo anche di quattro anni
Pensioni, Venturi e Banchini penalizzati dalla riforma

Da qualche parte doveva passare il confine tra fortunati e penalizzati, con la nuova riforma delle pensioni introdotta dal governo Monti. È toccato a loro, a quelli che sono nati nel 1952: se non hanno accumulato un numero sufficiente di anni di contributi, rischiano di vedersi posticipare la pensione anche di quattro anni.

Tra i pistoiesi che compiranno sessanta anni nel 2012 ci sono anche persone note, che hanno deciso di rendere nota, attraverso il proprio profilo Facebook, la loro poco invidiabile situazione. Uno di questi è il consigliere regionale Gianfranco Venturi, nato il 4 febbraio 1952 e quindi pienamente ricompreso tra i penalizzati della riforma. Venturi ha fatto anche un po’ di conti e verificato che l’anno di nascita “sbagliato” gli costerà circa novantamila euro nei prossimi anni. Il consigliere regionale fa presente di non lamentarsi per la propria situazione, visto anche che tanti suoi coetanei rischiano di vedersi riconoscere una pensione ben più misera: ma il suo caso vuol essere un esempio della mancanza di equità contenuta nella manovra.
Con un commento ironico, sul suo profilo Facebook, anche Mauro Banchini, dipendente della Regione e addetto stampa del vescovo Bianchi, fa sapere di essere ricompreso nella categoria dei 59enni e di aver mancato per un pelo la possibilità di andare in pensione subito.
[Fonte: Il Tirreno/Pistoia, 9 dic. 2011]

Stiamo parlando ironicamente. Lo dico perché le sinistre rischiano di non saper ridere e potrebbero prendersela. Non deve essere così.
Venturi, che è sempre stato sulla cresta dell’onda, pensi anche a chi nacque nel 1900 – e a cosa toccò a quel povero 900 tu sei come un agnello… Loro in pensione non ci andarono nemmeno: finirono direttamente a Redipuglia.
Venturi, in fondo, di sudore non ne ha versato certo più degli operai delle autostrade che lavorano anche sotto il sole del deserto d’estate. E non prenderà nemmeno 800 euro al mese.
Fa effetto, se mai, vedere che, mentre dice che non si lamenta, Venturi fa i conti e giunge a monetizzare la perdita secca: 90mila euro, che sono una bella cifretta. Anche lui dovrà ringraziare Bersani e il Pd, paladini di Supermario – oltre, ovviamente Silvio il Grande.
Ma Silvio, lui, dovrebbe ringraziarlo di più per avergli permesso, almeno, di aver goduto, finora, dei privilegi della casta, senza mai aver messo mano ai tagli affidati al nostro ‘chirurgo di Stato’.
Chiariamo ancora che stiamo parlando in termini ironico-satirici – venisse mai in mente a qualcuno di sentirsi offeso o addirittura diffamato da queste quattro frizzanti (ma vere) osservazioni di buonsenso.
Se la cosa «non lo tange a Venturi» – come si direbbe a Napoli – lasci perdere i conti e pensi che il denaro è solo stercus diaboli, merda del diavolo, perdizione.
E ringrazi il cielo di essere salvato in questo modo: potendo fare concretamente la sua parte nella salvezza di una Patria a cui ha dedicato animeccòre come politico.
e.b. blogger
P.S. – Almeno Banchini sa usare l’ironia…

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 9 dicembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.