PISTOIA. Daniela Simionato, capogruppo della Lega, invia il seguente
comunicato, invitando tutti a visitare i seguenti link per poter capire meglio
che cosa è successo:
La conferenza stampa del 16 dicembre
sulle «bugie del sindaco Berti»
I metodi e le strategie politiche, si
sa, sono le più varie e disparate e ognuno cerca di usare quelli che per
convenienza, coerenza o efficacia più gli si confanno.
Nella tradizione comunista ce n’è una
che più di ogni altra è stata applicata con continuità e per la quale i
comunisti appunto sono tristemente famosi.
La storia del Pcus, dell’Internazionale
e del Pci è piena di casi di diffamazione e calunnia come strumento
fondamentale nella delegittimazione e distruzione dell’avversario politico.
Il sistema staliniano fondava il
proprio potere e controllo sulla delazione e sulla menzogna. La tecnica è
semplice, si mette in circolazione un’infamia su qualcuno e poi, grazie al
passaparola la menzogna diventa verità perché ormai è diventata “vox populi”.
Anche in Italia, in particolare nel Pci,
tale pratica ha trovato largo impiego. Quanti comunisti, onesti militanti di
quel partito sono rimasti vittime di questa mostruosa macchina.
Molti conoscono la tragica storia di
Gino De Marchi, caso esemplare raccontato nel bel libro “Una bambina contro
Stalin”.
Se qualcuno pensa che tutto ciò
appartenga al passato, si sbaglia di grosso. Nel quotidiano panorama politico,
anche cittadino, siamo pieni di “nostalgici” che operano secondo quegli schemi.
Fulgido recente esempio il sindaco
Renzo Berti. Il nostro, oltre a dire cose prive di ogni fondamento, è anche
maestro nel negare di averle mai dette. E spesso gli va bene.
Ma stavolta è stato sfortunato.
«A Treviso danno foco ai barboni», aveva detto durante la conferenza dei capigruppo del 4
maggio, a conferma del primato della democrazia e del modello toscano rispetto
ai barbari del Nord Est. Essendo Treviso la mia città e conoscendo la grande
civiltà della mia terra, mi sono fissata l’obiettivo di fargli rimangiare
questa infame menzogna.
Ho ritrovato la registrazione di quella
seduta e sono andata avanti. Ho parlato con l’on. Gobbo, sindaco di Treviso e
gli ho fatto sentire la stupidaggine detta da Berti. Da Treviso è partita una
raccomandata che trovate in allegato [in realtà l’allegato non è giunto –
ndr] di cui apprezzerete la pacata determinazione nel ribadire quanto già i
più sanno. Treviso è un modello di civiltà in molti campi, ma in particolare
nella civile convivenza ed integrazione dei lavoratori extra comunitari. Per
avere la certezza di affermare cose vere, a differenza di Berti, mi sono
informata ed ho raccolto una considerevole mole di dati che confermano il
comportamento esemplare della mia città. Tali dati, per altro pubblici e noti
ai più, li ho presentati in una conferenza stampa.
Conclusione. Che cosa farebbe una
persona normale, oltretutto sindaco di un comune di 100.000 abitanti, ricevendo
una raccomandata da un collega sindaco, oltre tutto deputato del parlamento
italiano, che deplora l’inesattezza di certe gravi affermazioni? Come minimo
una risposta diplomatica di scuse (la registrazione gli impedisce di negare)
nello stesso tono amichevole usato dall’ On. Gobbo.
Niente di tutto questo. Silenzio
assoluto, nella speranza che come tante altre volte la cosa passi senza
lasciare traccia.
Mi vergogno per lui, chiedo scusa alla
mia città per un simile comportamento ed a Berti dico: caro sindaco la sua
carica istituzionale fa di lei il primo cittadino, ma in quanto a rispetto
della verità e delle persone il suo posto in classifica è tragicamente in zona
retrocessione.
Daniela Simionato
Capogruppo LegaNordT
[comunicato]
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