di Felice De Matteis
«Fate il primo passo e
chiedete voi stessi, con nome e cognome, quanto la proposta popolare si avvia a
chiedere: la lettura della relazione Eller e una assemblea pubblica»
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Correva l’anno 1985… Parliamo oramai di cronaca antica.
In
quel tempo la Montagna Pistoiese dimostrò che la gente sapeva comprendere,
scegliere e rischiare; per lo meno nel comune di Piteglio che contava poco più
di duemila anime e dovendo rinnovare il suo Consiglio Comunale, per la prima
volta, scelse un uomo di cui si fidava e non un simbolo di partito. L’uomo si
chiamava Lino Pistorozzi e la sua lista, veramente civica, spazzò via –
letteralmente spazzò – i partiti simbolo, PCI e DC.
Fu
un esperimento all’avanguardia, vincente e non sufficientemente compreso nel
prosieguo degli anni.
Facciamo
questo incipit per dire che la Montagna non ha perso il suo spirito antico,
la sua voglia di contare e di pretendere; in questo senso la vicenda Comunità
Montana ne è l’esempio più probante.
La
gente vuole sapere come sono andate le cose, lo pretende perché sa che è un
diritto che nessun diversivo pseudopolitico può toglierle.
Si
stanno, infatti, raccogliendo firme per chiedere ai padroni dell’Ente un’assemblea
pubblica nella quale si possa dibattere il caso e prendere visione della cosiddetta
relazione Eller, pervicacemente tenuta nascosta ed occultata alla pubblica visione.
Tutto ciò perché, evidentemente, ci sono politici quantomeno eticamente
responsabili, se non peggio; i due funzionari di vertice, invece, – Apolito e
Fedeli – per “possibili profili di responsabilità”, come dice Eller, sono già
finiti sull’albo pretorio della Comunità Montana e sospesi dal premio di
produzione.
Alla
faccia della par condicio!
La
Montagna non vuole il colpevole ad ogni costo, vuole i colpevoli: che lo siano
a livello penale o, peggio ancora, politico, fa differenza. Il reo confesso,
infatti, non può avere agito in solitario; basti dire che già parecchi anni or
sono la sua espulsione dal comitato maestri di sci, gli ammanchi che in quella
associazione già allora si verificarono, il taroccamento del concorso
stesso – ampiamente denunciato e documentato da questo blog in mezzo a un
preoccupante silenzio generale –, testimoniano una
corresponsabilità associativa che anche la legge saprebbe ben definire…
Siamo
certi che le firme a sostegno di una richiesta di chiarimento sortiranno il
loro effetto. Al di là del numero, perché in questo caso le firme non si conteranno,
si peseranno: e il loro peso sarà civicamente bastevole a smascherare i
conniventi politici, premeditati, colposi o preterintenzionali che si annidano
nel guano politico dei nostri monti.
Avviso
ai naviganti (politici): fate il primo passo e chiedete voi stessi, con nome e cognome,
quanto la proposta popolare si avvia a chiedere: la lettura della relazione e
una assemblea pubblica.
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[Giovedì
7 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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