La
risposta della Presidente Fratoni, dietro un’ apparenza formalmente corretta e
valida, nasconde il sostanziale rifiuto di entrare nel merito e la forzata
ostinazione di eludere il problema
PISTOIA. In effetti il questa è
la sensazione, al momento, a seguito di una lunga risposta del presidente della
provincia Fratoni, sui criteri di composizione della commissione tecnica che
esaminerà le osservazioni
al piano interprovinciale dei rifiuti (P.I.R.). Una risposta molto lunga dove l’unica
elemento di rilievo è che la terzietà di questa commissione sarà garantita da
un rappresentate dell’Arpat, che peraltro è un’agenzia della Regione Toscana,
quindi diversamente super partes, ma
soprattutto non è un soggetto istituzionale legato al ciclo integrato dei
rifiuti. Quindi non competente ad entrare nel merito del P.I.R., come invece
potrebbe essere l’ Agenzia Regionale Recupero Risorse, a tal fine previsto dalla regione.
Si ha
quindi, da parte della Presidente Fratoni, una risposta che, dietro un’
apparenza formalmente corretta e valida, nasconde il sostanziale rifiuto di
entrare nel merito e la forzata ostinazione di eludere il problema (come da tempo succede) e non inquadrare la questione vera (vizio antico),
che più volte dal blog è stata toccata.
Nelle
procedure citate nella risposta ci sono delle leggi che nessuno vuole mettere
in dubbio (dura lex sed lex!), ma compito della politica è l’indirizzo e
il controllo. Indirizzo e controllo, come spesso martellano i politici locali,
per i quali si ha, chiamando a partecipare Arpat (e non l’istituzione più
competente) nella verifica del P.I.R., un evidente errore di metodo (nel
controllo cioè) che pregiudica da subito la serietà della commissione. Come
fare un’operazione odontoiatrica da un elettrauto.
Indirizzo
e controllo, inoltre, per cui le istituzioni dovrebbero, anche alla luce della
crisi e della voglia di uscirne, cogliere l’importanza di favorire politiche
industriali che fanno leva sul riciclo. Riciclo che, come spesso si ricorda,
erroneamente assimilato alla raccolta differenziata, è invece un’attività
industriale, ancorché anello della catena del ciclo integrato, appartenente alla green economy (la materia
è rinnovabile!). Vogliamo infatti usare le parole dell’assessore regionale all’ambiente
Bramerini (vedi),
proprio in merito di filiera toscana del riciclo, che aiuteranno quanti, a
livello della provincia di Pistoia, come la presidente Fratoni, la Confidustria
e la Cna, mostrano scetticismo su tali tematiche e sul nostro dibattito.
Nel
prossimo post cercheremo di allargare il dibattito a soggetti preparati e
responsabili e leggerlo alla luce delle politiche europee sul riciclaggio.
Lorenzo Cristofani
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[Giovedì 7
giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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