lunedì 11 giugno 2012

PISTOIA. TERREMOTO LAVORI PUBBLICI, 23 ARRESTI ALL’ALBA – Parte 4


Come gli ‘Untouchables’ agivano per favorire i propri interessi – Sotto inchiesta anche Porta Nuova, la Cattedrale e la collina antirumore del nuovo ospedale

PISTOIA. La rete capillare della corruzione, che si estendeva da ogni parte in provincia e più o meno dovunque metteva le mani – come ha spiegato il Procuratore Capo facente funzione Giuseppe Grieco –, era sostanzialmente in grado di tenere tutto sotto controllo, solo che, a un certo punto, non si è accorta di essere, a sua volta, oggetto di controllo da parte della Digos.
Se tutto è partito dal Comune di Pistoia per una segnalazione che gettava sospetti di rapporti strani fra l’ingegner Evangelisti e alcune ditte, in realtà questa sorta di Club dei Pubblici Appalti – come l’ha definito il dottor Grieco – era, e resta, molto più esteso di quanto si possa pensare.

«È per questo – ha chiarito Grieco ai giornalisti – che la conferenza stampa di stamattina non risponderà a nessuna delle vostre domande. Non fatecene, perché, non essendo ancora conclusa l’operazione, non possiamo assolutamente cercare di soddisfare nessuna delle vostre curiosità. Non è – ha concluso – un segno di ostilità nei vostri confronti». E a un collega che ha tentato più volte di porre una domanda, il dottor Grieco ha chiesto se voleva cortesemente smetterla. È stato il punto che ha posto fine alla conferenza.
Ma quali sono state le fasi dell’operazione?
1. Dopo la segnalazione su Evangelisti, sono seguiti appostamenti della Digos che hanno portato alla scoperta di frequentazioni ‘oltre il necessario’ fra Evangelisti stesso e ditte aggiudicatarie di appalti.
2. Gli appalti finiti nel mirino degli investigatori hanno riguardato un traffico di oltre sei anni, analizzati (come dicevamo in uno nostro post precedente) senza mai presentarsi negli uffici comunali: cosa che ha consentito di lasciare che le acque non si agitassero, con il rischio di veder sfumare ogni possibilità di giungere a capo della faccenda.
3. Intercettazioni. Ne sono state fatte di telefoniche e di ambientali; ma gli iscritti al Club dei Pubblici Appalti non parlavano per telefono: la loro era, soprattutto, un’attività ‘conviviale’ che si svolgeva, cioè, a cena, dove gli accordi e gli affari venivano decisi e definiti.
4. Cene. Prima dell’aggiudicazione di un appalto, c’era rigorosamente una cena, con la presenza, oltre che dell’aggiudicatario, anche dei tecnici delle varie società. Era, per così dire, la festa di battesimo dell’appalto stesso.
Così la faccenda è andata avanti per anni, in pieno spregio della legge, della trasparenza nelle opere, ma soprattutto dei cittadini, i più sacrificati da tutta questa insopportabile attività malavitosa.
L’indagine conclusasi stamattina fra le 5 e le sei con gli arresti, è partita nell’ottobre 2010 e ha portato a questi risultati dopo circa due anni di attività tecnica.
Il danno – ha sottolineato il dottor Grieco – è stato duplice: in primo luogo perché ha compromesso la libera concorrenza di mercato, con nocumento per le altre aziende locali e no; in secondo luogo perché ha attivato un sistema distorto di aggiudicazione all’interno della pubblica amministrazione, eludendo e aggirando la legge e le norme per le gare con una forma di frazionamento che le rendeva affidabili per chiamata diretta e prevedendo, subito dopo, un sistema micidiale di varianti in corso d’opera che finivano, oltretutto, con il gonfiare in maniera abnorme la spesa finale.
Una decina le opere finite sotto tiro da parte degli investigatori. Fra queste Porta Nuova (13 milioni di euro, 26mila milioni delle vecchie lire!), la realizzazione della Cattedrale, la nascita (assurda!) della collina che dovrà separare il nuovo ospedale di Pistoia dalla Breda, modificando permanentemente il paesaggio, già di per sé abbastanza compromesso dalla presenza di quello che viene definito l’ecomostro voluto con tutte le forze da Berti.
Ma per questo – e per altri commenti – ci sentiremo in séguito.
e.b.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Nella foto (di Q/n): il Questore Maurizio Manzo, il Procuratore Giuseppe Grieco, il dottor Luigi La Rotonda, capo della Digos.
[Lunedì 11 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.