Le
strutture non reggono e l’archivio finisce in cantina – La decisione imposta
dai sopralluoghi dei Vigili del Fuoco
PISTOIA. Pensavamo che in questo
ultimo periodo avessimo scritto tutto sulla necessità che l’ Istituzione
Questura trovasse una nuova collocazione, stante l’attuale precarietà dello
stabile attualmente occupato.
Ed invece
ci troviamo nuovamente a prendere atto di soluzioni “tampone” dai contorni
sempre meno provvisori, che vedono la necessità di trasferire urgentemente l’archivio
posto al secondo piano dell’immobile, a seguito di quanto verificato dai
tecnici e dei Vigili del Fuoco.
L’urgenza
e l’eccezionalità dell’evento segnalato non ha potuto far altro che far
spostare le scaffalature dell’archivio al piano garage, dove ovviamente non
saranno più ricoverate le autovetture, ma che non si trasformerà nemmeno in
archivio ma “archivio-deposito”, perché l’attuale situazione non consente la
presenza continuativa degli archivisti.
Al
Ministero dell’Interno è stata segnalata la necessità impellente di trovare
nuovi locali idonei, da destinare alle esigenze dell’Ufficio Immigrazione ed al
connesso archivio, che negli ultimi anni ha assunto dimensioni rilevanti e non
più sostenibili dall’attuale edificio.
Nonostante
questa situazione di estrema precarietà, di aggravio economico per il
reperimento di un nuovo fabbricato dove portare l’Ufficio Immigrazione, siamo
ancora in piena incertezza circa la destinazione del nuovo stabile che avrebbe
dovuto ospitarci.
Ci sembra
impossibile sentirsi così abbandonati che stentiamo ancora a crederci.
Il sig.
Prefetto, che nella vicenda della nuova sede della Questura, Prefettura e
Polizia Stradale, ha preferito negarsi a questo Sindacato (che è quello
maggiormente rappresentativo in questa provincia) restando in un imbarazzante
silenzio tanto da far pensare che non abbia costruttivamente sostenuto l’impegno
per l’assegnazione del c.d. “Polo della Sicurezza”, potrebbe far destinare una
parte del suo solido palazzo ad ospitare parte della Questura, magari per
rendersi conto di cosa vuol dire lavorare in ambienti sovraffollati che
diventano, giocoforza, inadeguati e sollecitati in maniera anomala.
Il
terremoto dei giorni scorsi ha visto gli operatori di polizia abbandonare
frettolosamente le postazioni di lavoro per portarsi all’esterno della
struttura; forse non abbiamo dato l’idea di professionalità alla quale è
notoriamente legata la Polizia
di Stato, ma era l’unico modo per assicurare aiuto e sostegno alla cittadinanza
nel caso di conseguenze peggiori: non voglio proprio immaginare cosa sarebbe
accaduto se nelle zone attualmente colpite dal sisma, la Questura del luogo fosse
stata la prima a dare segni di cedimento.
È giusto,
quindi, chiedere al Ministero dell’Interno determinazioni chiare e puntuali, affinché
l’attività istituzionale della Polizia di Stato, anche nella provincia di
Pistoia, sia rigorosamente e diligentemente mantenuta, prendendo atto della
attuale e sempre più grave situazione, magari non solo attraverso la
corrispondenza, ma anche con specifici tecnici, per rendersi conto di quanto lo
Stato non sia giustamente rappresentato sul territorio di questa provincia.
Il Segretario Provinciale
Andrea Carobbi Corso
[comunicato]
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[Venerdì
1° giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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