PISTOIA. Nemo tenetur
tradere se ipsum, nessuno è tenuto a consegnarsi alla giustizia, dice la
massima. Ma tra questo e chiudersi in un pervicace quanto inutile silenzio dopo
avere ammesso, ce ne passa eccome.
È
per questo che, con questo post, chiediamo a Patrizio Mungai, neo-Sindaco di
Serravalle, ma già ex-assessore all’ambiente e proprio ai tempi delle gite, di
smetterla di fare il perseguitato politico. Perché non lo è.
Con
un atto di responsabilità e con il dovuto coraggio di un amministratore che
vuole amministrare in assoluta trasparenza e credibilità, tiri fuori i nomi e
dica quello che ha da dire in suo favore.
Questo
vale anche per tutti gli altri: Renzo Bardelli, primo inventore delle gite;
Roberto Talini, prosecutore dell’idea fino al 2008 e al sequestro del camion
sospetto di rifiuti illegali; Alfio Fedi, ultimo Presidente per cui la
soluzione è la più facile, ma che non può lavarsi le mani dicendo «io non ho dati», perché
non solo li può, ma anche li deve trovare: e tirare fuori.
E
tra tutti gli altri non può mancare – e lui lo sa bene, anche se sta zitto e
nascosto come un merlo caduto fuori dal nido (la metafora è adatta a un
cacciatore impenitente qual è, come ci dicono) Renzo Mochi. E non solo.
La
difesa dell’arrocco è assolutamente patetica, gentile Sindaco Mungai e
gentilissimi uomini che si sono avvicendati sulla scena della politica e delle
gite.
Politica
è anche questo. O per lo meno lo era quando tutti, da Di Pietro in poi, vi
siete spellati le mani per applaudire l’èra del repulisti.
Ora
il vostro dovere – anche in virtù della questione morale – è rispondere:
a tutto, a più. E senza reticenze.
Edoardo Bianchini
P.S. - E non fate finta di ignorare il Quarrata/news.
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[Lunedì
4 giugno 2012 - © Quarrata/news 2012]
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