di Marco Ferrari
SAN MARCELLO-MONTAGNA. La politica della Montagna Pistoiese viene intesa
come un’interminabile, estenuante e inconcludente partita a Monopoli.
L’unica certezza è quella di ripassare, a volte prima a volte poi,
immancabilmente dal via.
La vicenda dell’Unione dei Comuni è una splendida dimostrazione pratica di
come i nostri amministratori sanno far girare a vuoto la macchina loro
affidata.
Riepiloghiamo per sommi capi quanto successo:
- 10 marzo 2012. Dynamo Camp: tutti in carrozza… – proprio quella
della Cormio! – si parte. Si riuniscono i comuni di Abetone, Cutigliano, Marliana,
Montale, Pescia, Piteglio, Sambuca Pistoiese, e San Marcello Pistoiese. Primo
imprevisto: Montale e Pescia non aderiscono al progetto di Unione dei Comuni.
- 19 marzo 2012. Rondò Priscilla, Cutigliano. I sei comuni rimasti
deliberano l’atto costitutivo e lo statuto della nascente Unione dei Comuni nonché
i rappresentanti comunali. Colpo di scena: si pela una carta dal mazzo degli imprevisti
e Marliana dice no. È tutto quindi da rifare e si ritorna al via.
- Avanti tutta: entro il 30 di marzo scadenza imposta dalla legge
regionale 27 dicembre 2011, n. 68 e, confidando nella proroga dei termini,
vanno riapprovati l’atto costitutivo, lo statuto dell’Unione dei Comuni senza
Marliana, e riconfermati o rinominati i rappresentanti comunali. L’obiettivo
viene centrato, tutti i comuni riescono, tra delibere e controdelibere, a
riapporvare il tutto.
- Finalmente si pela una carta delle “probabilità”. La Regione
Toscana con la Legge 11 aprile 2012, n. 14, sposta il termine ultimo per la
costituzione delle Unioni dei Comuni dal 30 marzo al 28 giugno 2012. Una
domanda: è normale che in un così detto “stato di diritto” i termini di
scadenza vengano variati dopo la scadenza stessa?
- 18 maggio 2012. La partita sembra volgere al termine. Il
Presidente della comunità montana Appennino Pistoiese, Carluccio Ceccarelli, e
Sindaco del Comune di Cutigliano, inoltra la pratica alla Regione Toscana.
- 28 maggio 2012. Altro imprevisto. La Regione Toscana comunica al
Presidente della Comunità Montana Appennino Pistoiese, che la documentazione
inviata non è idonea a produrre la trasformazione della stessa in Unione dei
Comuni, in quanto mancante della sottoscrizione dell’atto costitutivo e dell’insediamento
degli organi. Tre mesi di lavoro, di riunioni fiume per produrre che cosa: un
atto nullo. Un atto mancante di un elemento essenziale, basilare e
banale, persino scontato quale è la firma.
Si ritorna nuovamente al via.
- 23 giugno 2012. Sala Baccarini, San Marcello Pistoiese. La scusa
scontata. Durante l’ultima assemblea della Comunità Montana, viene comunicato
che l’Unione dei Comuni non s’ha da fare perché mancano i soldi.
- 25 giugno 2012. Il mistero. Il Presidente della Comunità Montana Appennino
Pistoiese comunica alla Regione che i comuni hanno deciso all’unanimità
di non costituire l’Unione dei Comuni ai sensi e per gli effetti della legge regionale
68/2011. Non vi sono però delibere comunali in cui venga manifesta tale
volontà.
Domanda uno: da quale atto dei Comuni risulta tale decisione, riportata
come unanime nella nota inviata alla Regione Toscana?
Domanda due: perché non si è sentita la necessità morale e politica d’informare
ufficialmente, del mancato accoglimento della domanda da parte della Regione
Toscana, i membri dei vari consigli comunali, cioè i rappresentanti diretti dei
cittadini, tramite la convocazione in seduta straordinaria degli stessi
consigli, quando i consigli vengono indetti per molto meno?
Tutto questo non ha però la minima importanza rispetto alla possibilità di
continuare ancora e ancora a passare dal via.
Si riparte, forse, con un progetto di fusione, o come auspica il Sindaco di
San Marcello Pistoiese, nella mozione non discussa, causa l’acquisto di
materiale rotabile, durante l’ultimo Consiglio Comunale, “a promuovere,
agevolare e coadiuvare [...] il percorso di costituzione di una “Unione dei
Comuni montani” con Abetone, Cutigliano e Piteglio quale prima tappa oltre
verso la costituzione di un grande comune della Montagna Pistoiese”.
L’unico risultato fino ad ora prodotto è che, delle 13 comunità montane
esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge regionale 68/2011, 12
si sono tutte estinte per trasformazione in unioni dei comuni. L’unica, per
volontà o meno, a non esserci riuscita è stata quella dell’Appenino Pistoiese.
(Vedi Il processo di estinzione delle comunità montane per trasformazione in
unioni di comuni: primi elementi sull’attuazione della l.r. 68/2011).
È auspicabile che prima di far calare dall’alto qualsiasi riordino
istituzionale e territoriale della Montagna Pistoiese, vengano chiarite le
vicende legate alla Comunità Montana, l’ente di riferimento, così si legge nel Documento
preliminare, a presentazione della II Conferenza programmatica della
Montagna Pistoiese del 2002, “per l’affermazione di un coordinamento
delle politiche degli enti locali” (vedi).
I problemi della Montagna a distanza di 10 anni e di due conferenze
programmatiche, si sono nel frattempo acutizzati.
Se ne parla stamani alla Dynamo Camp, nel primo dei tre consigli
provinciali che si terranno sulla Montagna.
La forma cambia, non più conferenze ma consigli, ma la sostanza rimarrà la
stessa?
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[Sabato 6 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
Brillante sintesi, bravo Ferrari.
RispondiEliminaMa al povero lettore resta solo l'amarezza di una conclusione: che tristezza dover verificare un livello così bassino nella classe politica locale ...