sabato 6 ottobre 2012

LA MONTAGNA PISTOIESE E LA POLITICA DEL GIOCO DEL MONOPOLI


di Marco Ferrari

SAN MARCELLO-MONTAGNA. La politica della Montagna Pistoiese viene intesa come un’interminabile, estenuante e inconcludente partita a Monopoli.
L’unica certezza è quella di ripassare, a volte prima a volte poi, immancabilmente dal via.
La vicenda dell’Unione dei Comuni è una splendida dimostrazione pratica di come i nostri amministratori sanno far girare a vuoto la macchina loro affidata.

Riepiloghiamo per sommi capi quanto successo:
- 10 marzo 2012. Dynamo Camp: tutti in carrozza… – proprio quella della Cormio! – si parte. Si riuniscono i comuni di Abetone, Cutigliano, Marliana, Montale, Pescia, Piteglio, Sambuca Pistoiese, e San Marcello Pistoiese. Primo imprevisto: Montale e Pescia non aderiscono al progetto di Unione dei Comuni.
- 19 marzo 2012. Rondò Priscilla, Cutigliano. I sei comuni rimasti deliberano l’atto costitutivo e lo statuto della nascente Unione dei Comuni nonché i rappresentanti comunali. Colpo di scena: si pela una carta dal mazzo degli imprevisti e Marliana dice no. È tutto quindi da rifare e si ritorna al via.
- Avanti tutta: entro il 30 di marzo scadenza imposta dalla legge regionale 27 dicembre 2011, n. 68 e, confidando nella proroga dei termini, vanno riapprovati l’atto costitutivo, lo statuto dell’Unione dei Comuni senza Marliana, e riconfermati o rinominati i rappresentanti comunali. L’obiettivo viene centrato, tutti i comuni riescono, tra delibere e controdelibere, a riapporvare il tutto.
- Finalmente si pela una carta delle “probabilità”. La Regione Toscana con la Legge 11 aprile 2012, n. 14, sposta il termine ultimo per la costituzione delle Unioni dei Comuni dal 30 marzo al 28 giugno 2012. Una domanda: è normale che in un così detto “stato di diritto” i termini di scadenza vengano variati dopo la scadenza stessa?
- 18 maggio 2012. La partita sembra volgere al termine. Il Presidente della comunità montana Appennino Pistoiese, Carluccio Ceccarelli, e Sindaco del Comune di Cutigliano, inoltra la pratica alla Regione Toscana.
- 28 maggio 2012. Altro imprevisto. La Regione Toscana comunica al Presidente della Comunità Montana Appennino Pistoiese, che la documentazione inviata non è idonea a produrre la trasformazione della stessa in Unione dei Comuni, in quanto mancante della sottoscrizione dell’atto costitutivo e dell’insediamento degli organi. Tre mesi di lavoro, di riunioni fiume per produrre che cosa: un atto nullo. Un atto mancante di un elemento essenziale, basilare e banale, persino scontato quale è la firma.
Si ritorna nuovamente al via.
- 23 giugno 2012. Sala Baccarini, San Marcello Pistoiese. La scusa scontata. Durante l’ultima assemblea della Comunità Montana, viene comunicato che l’Unione dei Comuni non s’ha da fare perché mancano i soldi.
- 25 giugno 2012. Il mistero. Il Presidente della Comunità Montana Appennino Pistoiese comunica alla Regione che i comuni hanno deciso all’unanimità di non costituire l’Unione dei Comuni ai sensi e per gli effetti della legge regionale 68/2011. Non vi sono però delibere comunali in cui venga manifesta tale volontà.
Domanda uno: da quale atto dei Comuni risulta tale decisione, riportata come unanime nella nota inviata alla Regione Toscana?
Domanda due: perché non si è sentita la necessità morale e politica d’informare ufficialmente, del mancato accoglimento della domanda da parte della Regione Toscana, i membri dei vari consigli comunali, cioè i rappresentanti diretti dei cittadini, tramite la convocazione in seduta straordinaria degli stessi consigli, quando i consigli vengono indetti per molto meno?
Tutto questo non ha però la minima importanza rispetto alla possibilità di continuare ancora e ancora a passare dal via.
Si riparte, forse, con un progetto di fusione, o come auspica il Sindaco di San Marcello Pistoiese, nella mozione non discussa, causa l’acquisto di materiale rotabile, durante l’ultimo Consiglio Comunale, “a promuovere, agevolare e coadiuvare [...] il percorso di costituzione di una “Unione dei Comuni montani” con Abetone, Cutigliano e Piteglio quale prima tappa oltre verso la costituzione di un grande comune della Montagna Pistoiese”.
L’unico risultato fino ad ora prodotto è che, delle 13 comunità montane esistenti al momento dell’entrata in vigore della legge regionale 68/2011, 12 si sono tutte estinte per trasformazione in unioni dei comuni. L’unica, per volontà o meno, a non esserci riuscita è stata quella dell’Appenino Pistoiese. (Vedi Il processo di estinzione delle comunità montane per trasformazione in unioni di comuni: primi elementi sull’attuazione della l.r. 68/2011).
È auspicabile che prima di far calare dall’alto qualsiasi riordino istituzionale e territoriale della Montagna Pistoiese, vengano chiarite le vicende legate alla Comunità Montana, l’ente di riferimento, così si legge nel Documento preliminare, a presentazione della II Conferenza programmatica della Montagna Pistoiese del 2002, “per l’affermazione di un coordinamento delle politiche degli enti locali” (vedi).
I problemi della Montagna a distanza di 10 anni e di due conferenze programmatiche, si sono nel frattempo acutizzati.
Se ne parla stamani alla Dynamo Camp, nel primo dei tre consigli provinciali che si terranno sulla Montagna.
La forma cambia, non più conferenze ma consigli, ma la sostanza rimarrà la stessa?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 6 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. Brillante sintesi, bravo Ferrari.

    Ma al povero lettore resta solo l'amarezza di una conclusione: che tristezza dover verificare un livello così bassino nella classe politica locale ...

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