venerdì 7 giugno 2013

COMUNITÀ MONTANA. FORZA, LADRI!


di FELICE DE MATTEIS

PISTOIA-MONTAGNA. Premessa: il Giudice Falcone, in pochi anni inferse a “cosa nostra” colpi micidiali.
È storia risaputa la fine che gli fu riservata, spostandolo a Roma e lasciandolo in balia dei suoi carnefici.
“Roma doma”.
Idem Borsellino. Tutti e due questi Magistrati dimostrarono che si può operare per il bene comune ed onorarono il loro ruolo.

Costituzione. Articolo 21

Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
Dal marzo 2011 al giugno 2013 un fatto di “ordinaria” ruberia e mala politica quale quello della Comunità Montana ha – sembra – avuto un suo epilogo: un solo ladro, un solo colpevole.
Per ora.
La stampa locale, ieri, ci informava che la Magistratura pistoiese ha concluso il suo “improbo” lavoro.
Un rinviato a giudizio, il signor “G.S.”, per peculato: indagini finite e chi si è visto si è visto?
Come contentino finale, ope legis (?) restituzione dei beni immobili perché non appartenenti all’indagato.
E i politici? E la sostanza che la relazione Eller faceva intravedere e, sulla base dei documenti conosciuti e non segretati, intuire?
Chi, in questo frangente, “doma”? Roma? Firenze?
E chi sono i compiacenti manutengoli di questa putrida storia, ammantata di provvedimenti scontati e adottati fuori tempo?
Ciascuno si faccia una propria idea e cominci a considerare che forse sta arrivando il momento di rifiutare l’intoccabilità morale e istituzionale di certi organismi che lautamente paghiamo per farci prendere per i fondelli. Organismi super partes o appendici di un potere politico che tutto “doma” e che non si riguarda dallo sbeffeggiare il cittadino, propinandogli “patacche” come monili d’oro e contrabbandando disposizioni giudiziarie come frutto di infaticabile lavoro e di sudata indagine.
Siamo alla frutta? No, loro sono alla frutta. Perché certe manifestazioni di arroganza prima o poi si pagano.
E per restare alla notizie di oggi relative al Sichi Giuliano e ai beni restituiti, non possiamo che urlare: forza ladri!
Ma attenzione: non rubate una mela!
Per questo reato si va in galera.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 7 giugno 2013 | 18:42 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Sig. Piero Giovannelli sia Lei che io, ma credo anche molti altri sentivamo la mancanza di non poter leggere ogni giorno gli articoli di questo blog.
    Adesso, visto anche quanto letto sui giornali in questi ultimi giorni, riguardo al dissequestro dei beni del Sig. S.G. e, visto la lentezza.....delle indagini della Magistratura e i dubbi che si fanno sempre più insistenti, che tutto vada a finire a tarallucci e vino e che nessuno dei politici paghi penalmente per quanto successo, ci faccia il favore, così come altri, operai e impiegati che come Lei sono stati dipendenti della Comunità Montana, di dare informazioni che potrebbero essere utili per far conoscere quello che succedeva già dagli anni ’80 e che sicuramente è continuato anche negli anni a venire.

    Quello che è successo non può essere opera del solo Sig. S.G.

    L’invito, credo sia condiviso da parte di tutti quelli che vogliono conoscere la verità su questo grave fatto.

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  2. Egr "Montanaro",
    se potessi fare qualcosa, ben volentieri!
    Purtroppo, pur essendo rimasto affettivamente legato alla montagna, vivo a Pistoia e non posso neppure influire con il mio voto, ammesso che con quello si risolva qualcosa.
    Quanto ai fatti della ex Comunità Montana, non posso che ripetere considerazioni già fatte:
    perchè, a parte Giuliano, nessuno tocca Valerio Sichi, a mio avviso, almeno politicamente, di gran lunga il più colpevole di tutti?
    Possibile che, anche da parte della segreteria provinciale del P.D, nessuno lo voglia veramente emarginare una volta per tutte? Possibile che, anche adesso che si è messo a fare l'alfiere del Comune Unico, ci sia ancora qualcuno che lo sta a sentire? Ma da quali perversi meccanismi è protetto, mi viene da dire?
    Sapesse poi che nervoso mi viene, tutte le volte che torno a San Marcello o altrove, rivedere certe facce che, se avessero tolto il disturbo anche venti anni fa, non ci sarebbe stato un cane che le avrebbe rimpiante!
    Piero Giovannelli

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