di FELICE DE MATTEIS
Tutto sommato l’amministrazione attuale
non si sta dimostrando così innovativa rispetto al passato…
PISTOIA. Quasi dodici mesi sono trascorsi dallo sconquasso e dagli
arresti sull’indagine che, se non andiamo errati, mandò in manette, oltre ai
vertici tecnici del Comune di Pistoia anche un certo numero di costruttori
edili. Untouchables.
Ovviamente l’amministrazione comunale,
come si fa in questi casi, se ne lavò le mani addebitando “il tutto” ad altri.
Tanto il popolo è bue, i disonesti di qua, le persone per bene di là, come
parodiava il compagno Benigni.
Poiché, però, esistono ancora le
persone normo-pensanti, il giochetto vale per il volgo, quello che fa massa e
vota; per gli altri il riflettere è un impegno naturale non gratificato dai
voti e quindi dal consenso, dalle poltrone e dal tutto il succedaneo che “il
quieto vivere” comporta. Fine della predica laica.
Con i primi caldi un dubbio assale: ma
i concussori di quella storia erano tali o, al contrario, erano – diciamo –
concussi? Insomma, pagavano per lavorare ed aggiudicarsi gli appalti o erano
costretti a pagare per lavorare?
Attenzione, la domanda è maliziosa e
intrigante.
Il cuore della domanda è tutto qui e
alla Magistratura, lautamente pagata e forse fin troppo lautamente, l’ardua
risposta.
La Magistratura, come sappiamo, vedi la
Comunità Montana, ha i suoi tempi e le sue dinamiche. A noi interessa affermare
che queste dinamiche, organiche all’amministrazione comunale di Pistoia nel suo
lento ed immutabile percorso storico/politico, cominciano a fare girare i “corbelli”.
Perché il malcostume di favorire gli amici e i familiari degli amici continua e
persiste, nonostante le cifre “elargite” siano esigue ed i fruitori figure di
normale spessore civico.
Facciamo un piccolo esempio, piccolo
nella esiguità della cifra trattata, immenso se moltiplicato per le dinamiche “amicali”
che sottintendono a tanti “incarichi esterni” che il “rinnovatore” Bertinelli
sta continuando ad elargire, evidentemente convinto o politicamente costretto.
Affari suoi, ma soldi nostri.
Dunque, il Lode è un’associazione di
Comuni proprietari di immobili – le famose case popolari – che fanno capo alla
Spes (altro carrozzone politico succhiasoldi). Insomma, la Spes gestisce, per
conto dei Comuni associati, questi fabbricati nel modo e nelle forme che in
questo momento non interessano ma che in seguito interesseranno. Il rapporto
sembra molto semplice. La Spes ha i suoi tecnici, geometri, architetti e
personale vario e, a rigor di logica, risponde ai suoi “datori” (i Comuni) con
il suo personale attraverso un rapporto diretto e senza intermediari.
Così dovrebbe essere, ma così non è.
Perché per mille disgraziati a caccia
di un posticino di lavoro in tempo di crisi, il filosofo Bertinelli/Socrate non
può “sapere di non sapere” che nel bilancio di previsione 2013, alla voce Programma
dettagliato degli incarichi esterni – anno 2013, alla voce Sviluppo
economico e politiche sociali, appare, con oggetto Incarico per supporto
tecnico amministrativo del Lode – Capitolo 25139, Intervento 1100603, un
importo di €. 17.581,11 a carico del Bilancio Comunale e di €. 20.170,89 a
carico di contributi esterni (gli altri Comuni). Tutti soldi nostri, per un
incarico che, forse la fruitrice, vorrà spiegare direttamente a questo blog.
La somma di euro fatela voi. Il
filosofo Bertinelli ci spieghi perché ha rinnovato per il 2012 e 2013 questo –
per noi – sperpero di pubblico denaro, dopo che il suo predecessore Berti aveva
effettuato la nomina e la conseguente spesa dal 2008 al 2011 (sembra per una
cifra ancora superiore).
Politicamente parlando, la cosa avrebbe
una giustificazione solo se la beneficiaria fosse anche aderente alla Palomar...
Resta il fatto che questo incarico è, in
sostanza, “una regalìa”, a nostro modesto parere.
Resta anche il fatto che la fruitrice,
per puro caso, è una familiare o ex (non ce ne importa un gran che) di una
figura apicale dell’amministrazione comunale, che ha avuto problemi
seri (ma neanche troppo, visto ciò che ha scritto il Vicesindaco
Belliti) su sollecitazione dell’estromessa Ginevra Lombardi; e che la
stessa ex-familiare ha lavorato nell’Usl di Pistoia e nei suoi vari meandri e
succursali.
A proposito, stiamo parlando della architetto
Pereira, alla quale chiediamo di spiegarci in cosa consiste, di preciso, il suo
incarico. Se risulterà essere un incarico di tale portata da giustificare i “soldini”
che prende, le chiederemo scusa.
In caso contrario dovremo metterla nella
lista di altri parenti, amici di parenti e via di seguito, che, al pari suo, si
ritrovano ad essere soggetti/oggetti di consulenze esterne da parte del Comune
di Pistoia.
Parlavamo in premessa di concussi e
concussori. Ci siamo lasciati distrarre da queste “bischerate”.
L’argomento, però, merita un
approfondimento.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 3 luglio 2013 | 09:51 - © Quarrata/news]
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