venerdì 26 luglio 2013

DYNAMO CAMP E DECALOGO DI WEST POINT (Parte 2)


di ALESSANDRO ROMITI

Le inderogabili regole che scandiscono la vita di ospiti e volontari – Una rigida ‘educazione spartana’ priva di qualsiasi possibilità di adattamento minimo alla persona

SAN MARCELLO-MONTAGNA. La vita, all’interno del camp viene regolata in modo inflessibile dagli addetti alla formazione, dipendenti (quindi stipendiati), nei confronti dei temporanei “volontari”: vale anche qua il detto «dove non c’è regola, non ci sta frati?».
Ma il profilo operativo del volontario deve davvero garantire i presupposti di professionalità che sono sottesi al rispetto del rigoroso disciplinare di ingresso? Secondo quali standard? A quale fine di tutela, esigenza pratica di risultato ciò è previsto?

Queste alcune informazioni pervenuteci da chi ha svolto compiti di volontariato nel camp:
  • I bambini – che non sono gravemente impediti – devono tutti accettare di entrare in piscina.
  • Le patologie ammesse sono una cinquantina. Non sono poche direte voi, ma non sono previsti i ragazzi down o le patologie di tipo intellettivo/comportamentale come l’autismo (ma scusate: l’amore al quale si ispira il volontario non dovrebbe prevedere lo slancio indifferente per l’altro, il fratello più sfortunato, da un amare senza discriminazione alcuna di malasorte…?).
  • Il regolamento (che potrete scaricare a questo link) è davvero rigoroso e severo. Pensiamo che farebbe impallidire non solo i cadetti dell’Accademia di Modena, ma anche gli allievi della Scuola di paracadutismo di Pisa, se non addirittura gli aspiranti marines: orari scanditi, spazi definiti, comportamenti e abbigliamenti rigorosi, laicizzazione spinta, nessun riferimento – anche indiretto – a simbolismi spirituali/religiosi e questo, in accordo con un discutibile indirizzo di policy aziendale (così democraticamente rispettosa, per la correttezza sulla tutela delle personali preferenze religiose?). Ancorché il Vescovo Mansueto sia intervenuto sul tema in più occasioni (vedi), nel villaggio non ci sono religiosi o suore di servizio per l’assistenza e ci viene riferito che neanche sembrano graditi.
  • Le attività ludiche sono sì incentrate su spettacoli teatrali, ma scordatevi Pinocchio, Peter Pan o I sette nani: altri sono i soggetti usati per le sceneggiature. Colpiscono le iconografie perché in generale sono richiamati animali selvatici: cinghiali, iene, elefanti, lupi e corvi. Nessun pulcino, mucca, cane, gatto o rondine? È, forse, l’effetto della cultura harrypotteriana che tanto piace al digit people?
  • •Anche nelle simulazioni e trasformazioni fantastiche sembra che non si scherzi: i teatranti diventano dei suggestivi esseri dell’aldilà come fantasmi, zombi, licantropi, golem, streghe, vampiri. È, forse, una tecnica di riflessione psicologica per esorcizzare le malattie evocando il surreale e affini?
  • I volontari devo lasciare a casa ogni istinto umano che abbia fondamento personale e/o caratteriale, evitando qualunque approccio interpersonale o affettivo con il “paziente” assegnatogli, sia durante che dopo il periodo di convivenza. Insomma, sembra essere bandita l’amicizia e comunque ogni confidenzialità o affettività di tipo umano. L’ipotesi di poter instaurare delle amicizie è addirittura perseguita severamente: se qualche collega ha un legame di simpatia o affetto relazionale (umanamente inteso, anche per descrivere la propria preferenza/comunione di ambito sportivo, lavoro, alimentare o letterario) lo si deve comunicare (e con che mezzo...?) al superiore gerarchico, il quale, rimuove subito l’infedele dall’assistenza del giovane, sic et simpliciter.
  • Dalla regola precedente, discende che ogni istanza dei giovani ospiti, deve essere accolta e valutata in “doppio” da entrambi i tutori dynamici assegnatigli: insomma devono essere in due a decidere, come i consoli di Roma ai tempi della Repubblica.
  • Alcuni volontari ci hanno anche raccontato che in un addestramento per il teatro è stato rievocato uno spettacolo del Dott. Jekyll che, assistito da un aiutante, ha costruito un “creaturo”, un essere fantastico e inquietante per le sue connotazioni di genere, pseudoumane e irreali. Ma forse siamo noi troppo sensibili e suggestionabili.
  • Apprezzabile la lotta alla pedofilia, con evidenti limitazioni legate al genere: i volontari maschi non assistono le bambine. Ma ciò è sufficientemente logico e oggettivamente vero?
  • L’omologazione degli ospiti e dei postulanti volontari è sistematica, esclusiva e totale. Essa comprende la revisione e l’indirizzo dei vari modi di svolgimento di ogni attività sia ludica che di ristoro e/o igienica della vita quotidiana (intesa come abbigliamento, perché è certo che cacca e pipì non possono (meno male) essere ancora armonizzate alla programmazione oraria contemporanea dei ragazzi.
  • Anche l’uso degli indumenti è regolato con disposizioni determinate: «Tutti indossino la felpa!»; oppure: «Levarsi tutti la felpa». Il caposquadra che guida le escursioni, decide per tutti quando si deve indossare qualcosa e quando toglierselo: i ragazzi, assistiti dai volontari obbediscono, in modo pavloviano. «E che dovrebbero fare?», direte voi.
  • Prima del pranzo non si dice alcuna preghiera (e comunque guai a chi rammenta Gesù!) ma si percuotono i tavolini con tanti chiassosi e crescenti colpi delle mani sul tavolo e si dice, tutti insieme, buon appetito! È così che si assicura lo “spirito di squadra” e l’affiatamento alla comunità.

Che ve ne sembra? Neanche Scientology pare essere così militarescamente efficiente, ma lasciatecelo dire: «Che barba!
Al prossimo round inizieremo ad affrontare alcuni aspetti economico-finanziari.

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

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[Venerdì 26 luglio 2013 | 12:48 - © Quarrata/news]

4 commenti:

  1. gentile Alessandro, oltre alle critiche analisi, può fare anche alcune proposte concrete per il futuro della Montagna Pistoiese, magari portandole avanti e impegnandosi di persona?
    Per esempio per l'ospedale Lorenzo Pacini di San Marcello cosa ha fatto? È fra quelli che ci hanno aiutato a non farlo ridimensionare? oppure si può impegnare o si è impegnato fattivamente a far calare le tasse per le aziende che operano in montagna?
    oppure a migliorare la viabilità? oppure a far sì che venga realizzato il progetto della Pracchia – Abetone del 1988 peraltro finanziato, o ... come diceva mio nonno : - chiacchierar non è fatica.
    La ringrazio per la sua opera fattiva a risolvere i nostri problemi.

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  2. L’articolo 21 della Costituzione recita: - Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione.
    Lo faccio anch'io.
    E poi c’è anche l’articolo 1 che dice : - L'Italia è una Repubblica democratica, fondata sul lavoro e qui caro amico il lavoro c’era … prima.
    La sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione. A vedere quello che è successo alla Comunità Montana Le sembra che il popolo di sovranità ne abbia mai avuta qualcuna?
    E la Magistratura in due anni che cosa ha fatto? A Pistoia, in questo caso, mi sembra poco, neanche un computer messo sotto sequestro. Le intercettazioni? Se al Cip e Ciop non ci fosse stato il figlio di … , sarebbe successo qualcosa?
    Articolo 3 - Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
    Le sembra che anche questo articolo sia stato applicato a proposito dell’ospedale Lorenzo Pacini?
    Articolo 44 - La legge dispone provvedimenti a favore delle zone montane.
    Lei sicuramente da tecnico navigato saprà quali Leggi dal 1948 ad oggi sono state fatte a favore della Montagna.
    … e potrei proseguire.
    … ma Lei sign. Romiti, a parte le chiacchiere, può fare anche qualcosa di concreto?
    Mi creda, siamo tutti da anni e anni in attesa di un Messia che FA QUALCOSA, non certamente di uno che dice e che racconta le solite CHIACCHIERE magari remando contro quel poco che è rimasto o che c'è.
    Le televisioni, i giornali e i media in genere anche locali, ci hanno un pochino stufato, mi creda.
    L’aspettiamo fiduciosi in Montagna; ci porti qualcosa di concreto, le chiacchiere servono solo a quelli che le fanno e in 65 anni di Repubblica ne abbiamo ascoltate in abbondanza !
    A presto e grazie per tutto quello che LEI saprà FARE PER LA MONTAGNA PISTOIESE!

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    1. Caro Signor Pasquino,
      devo purtroppo intervenire come responsabile del blog, in primo luogo per richiamarla all’ordine. In tutti i sensi.
      Non abbiamo bisogno di lezioni di costituzionalismo: lo sappiamo cos’è questo Paese da cui è meglio scappare. E non è compito dei giornalisti risolvere i problemi del mondo: e probabilmente se ne avessero il potere, lo avrebbero già fatto da tempo e, in alcuni casi, molto meglio dei politici.
      Pertanto, la invito a rispettare chi, attenendosi alle regole del giornalismo, da me personalmente controllate, fa il suo mestiere e la sua professione nei modi e nei termini di legge.
      Se arrivo a capire tutta la sua irritazione per le delusioni alle quali è andato incontro per colpa della politica montana e dei politici montani in tutti questi anni, non giustifico affatto quel suo tono di sfida che, nei confronti della categoria che rappresento (e credo in maniera ineccepibile da 46 anni), ha assunto con questo suo intervento che non esito a definire fuori luogo.
      Vorrei che fosse chiaro che, se continuerà con questi parametri, sarò costretto, mio malgrado, a eliminare ogni suo ulteriore commento. Eppure vede che sono abbastanza liberale.
      Espressioni come «ma Lei sign. Romiti, a parte le chiacchiere…», non sono onestamente degne e rispettose: se non altro perché Romiti non è un politico e non è tenuto ad altro che a rappresentare la realtà per quella che è, e non certo a prospettare soluzioni «on demand».
      Spero di essere stato sufficientemente chiaro ed esauriente e la saluto come educazione richiede.

      Edoardo Bianchini

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  3. Forse abbiamo trovato il nuovo Sindaco del Comune Unico! Sig. Pasquino, si faccia sotto!

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