martedì 9 luglio 2013

PALAZZO ROSPIGLIOSI. LE SUE ARTISTICHE SCALE DI FERRO, IL SOPRINTENDENTE TESI E IL SINDACO BERTINELLI


di LORENZO CRISTOFANI

Il Consigliere di minoranza Alessandro Tomasi (Pdl) introduce un uovo caso di mala gestione del patrimonio storico-architettonico pistoiese

PISTOIA. Alessandro Tomasi ci invia il testo che porterà in Consiglio circa un presunto scempio architettonico in Palazzo Rospigliosi. Anche per sottolineare che a Pistoia si adoperano due pesi e due misure…


Oggetto: Lavori di recupero Palazzo Rospigliosi – Rovinato il giardino pensile.

Da tempo sono in corso lavori di recupero nel Palazzo Rospigliosi. All’interno di questo importante sito, al primo piano dove ha sede il museo del Ricamo, vi è uno splendido giardino pensile, oggi a mio parere completamente rovinato dall’installazione di un’enorme scala di ferro che dovrebbe portare agli appartamenti in via di ristrutturazione. Un manufatto enorme che occupa quasi un quarto del giardino e sconvolge completamente il paesaggio e la storicità del luogo.
Oltre a questo è stata concessa anche la possibilità di installare un ascensore abbattendo una parte di parete del corridoio attraverso il quale si accede al Museo.
Sorgono spontaneamente alcune domande.
Come si è potuto autorizzare una simile costruzione in un luogo storico come Palazzo Rospigliosi? Per molti privati che possiedono palazzi del centro storico, di valore più modesto, è vietato qualsiasi intervento che non sia un semplice restauro che rispetti i caratteri storici e anche paesaggistici.
Come ha potuto la Soprintendenza dare il via libera alla costruzione di questo manufatto che sconvolge completamente il luogo? È paradossale perché questa è la stesso organo di controllo che eccepisce addirittura sulla larghezza degli ombrelloni che i locali tengono fuori!
Nel cartellone dei lavori peraltro si legge, e si dovrebbe chiarire il perché, che questi sono iniziati nel 2010 mentre il nulla osta della soprintendenza è del luglio 2012
Anche se i lavori e la richiesta dei permessi sono precedenti a questo mandato amministrativo, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il nostro Sindaco/Assessore all’Urbanistica di questo intervento.
Ricordo che dal suo insediamento ha puntato molto al recupero di chioschi e giardini sempre chiusi anche in collaborazione con la Curia.
Mi chiedo se questo piccolo gioiello non poteva essere aperto alla fruibilità dei cittadini contando sul fatto che si trova proprio dove è un Museo.
Per i nostri uffici questo tipo di restauro è in linea con tutte le novità che abbiamo inserito nel regolamento edilizio e Urbanistico?
Alessandro Tomasi

La notizia buona è che un consigliere comunale porrà la questione della tutela e dell’utilizzo del patrimonio artistico-culturale in Consiglio Comunale, il luogo da cui dovrebbe scaturire una lungimirante pianificazione della città storica, dei suoi manufatti, delle sue funzioni e delle sue occasioni. Pianificazione che ad oggi è assente.
La notizia cattiva è che un piccolo sfregio è stato compiuto, ancora una volta col beneplacito della Soprintendenza, al fragile tessuto urbano. In questo caso l’arch. Valerio Tesi, che spesso partecipa a dibattiti pubblici in città, pontificando con slogan inconsistenti su identità culturale, valori artistici etc., era responsabile del restauro.
Si tratta dello stesso Soprintendente che ancora deve spiegare come mai si permette di costruire condomini a fianco della chiesa michelucciana della Vergine e sotto cui sono avvenuti gli sfregi del palazzo Sozzifanti/Buontalenti e del giardino storicizzato di Via Abbi Pazienza.
Episodi simili, che non sarebbero probabilmente accaduti con altri Soprintendenti – come non rimpiangere Antonio Paolucci che tanto apprezzò e promosse Pistoia? –, avvalorano, purtroppo, la tesi di quanti sostengono che le Soprintendenze, visti i risultati, possano ormai essere chiuse per contribuire almeno a limitare la spesa pubblica.
Gli appartamenti realizzati nel palazzo che fu di Giulio Rospigliosi, l’unico papa pistoiese, appartengono, come tutto l’immobile, ad un ente che non compare, digitando il nome nel web: il capitolo della Cattedrale di San Zeno. Un ente autonomo e addirittura indipendente dalla Curia di Pistoia, proprietario di alcuni immobili e su cui il blog tornerà prossimamente.
Un’ultima domanda che aggiungiamo a quelle del consigliere Tomasi: come mai pare non rispettato l’obbligo di un posto auto per ogni unità abitativa all’interno delle pertinenze dell’edificio?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 9 luglio 2013 | 08:40 - © Quarrata/news]

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