di LORENZO CRISTOFANI
Il Consigliere di minoranza Alessandro
Tomasi (Pdl) introduce un uovo caso di mala gestione del patrimonio
storico-architettonico pistoiese
PISTOIA. Alessandro Tomasi ci invia il testo che porterà in
Consiglio circa un presunto scempio architettonico in Palazzo Rospigliosi.
Anche per sottolineare che a Pistoia si adoperano due pesi e due misure…
Oggetto:
Lavori di recupero Palazzo Rospigliosi – Rovinato il giardino pensile.
Da
tempo sono in corso lavori di recupero nel Palazzo Rospigliosi. All’interno
di questo importante sito, al primo piano dove ha sede il museo del Ricamo,
vi è uno splendido giardino pensile, oggi a mio parere completamente rovinato
dall’installazione di un’enorme scala di ferro che dovrebbe portare agli
appartamenti in via di ristrutturazione. Un manufatto enorme che occupa quasi
un quarto del giardino e sconvolge completamente il paesaggio e la storicità
del luogo.
Oltre
a questo è stata concessa anche la possibilità di installare un ascensore
abbattendo una parte di parete del corridoio attraverso il quale si accede al
Museo.
Sorgono
spontaneamente alcune domande.
Come
si è potuto autorizzare una simile costruzione in un luogo storico come
Palazzo Rospigliosi? Per molti privati che possiedono palazzi del centro
storico, di valore più modesto, è vietato qualsiasi intervento che non sia un
semplice restauro che rispetti i caratteri storici e anche paesaggistici.
Come
ha potuto la Soprintendenza dare il via libera alla costruzione di questo
manufatto che sconvolge completamente il luogo? È paradossale perché questa è
la stesso organo di controllo che eccepisce addirittura sulla larghezza degli
ombrelloni che i locali tengono fuori!
Nel
cartellone dei lavori peraltro si legge, e si dovrebbe chiarire il perché,
che questi sono iniziati nel 2010 mentre il nulla osta della soprintendenza è
del luglio 2012
Anche
se i lavori e la richiesta dei permessi sono precedenti a questo mandato
amministrativo, sarebbe interessante sapere cosa ne pensa il nostro
Sindaco/Assessore all’Urbanistica di questo intervento.
Ricordo
che dal suo insediamento ha puntato molto al recupero di chioschi e giardini
sempre chiusi anche in collaborazione con la Curia.
Mi
chiedo se questo piccolo gioiello non poteva essere aperto alla fruibilità
dei cittadini contando sul fatto che si trova proprio dove è un Museo.
Per
i nostri uffici questo tipo di restauro è in linea con tutte le novità che
abbiamo inserito nel regolamento edilizio e Urbanistico?
Alessandro Tomasi
|
La
notizia buona è che un consigliere comunale porrà la questione della tutela e
dell’utilizzo del patrimonio artistico-culturale in Consiglio Comunale, il
luogo da cui dovrebbe scaturire una lungimirante pianificazione della città storica, dei suoi manufatti, delle
sue funzioni e delle sue occasioni. Pianificazione che ad oggi è assente.
La
notizia cattiva è che un piccolo sfregio è stato compiuto, ancora una volta col
beneplacito della Soprintendenza, al fragile tessuto urbano. In questo caso l’arch.
Valerio Tesi, che spesso partecipa a dibattiti pubblici in città, pontificando
con slogan inconsistenti su identità
culturale, valori artistici etc., era responsabile del restauro.
Si
tratta dello stesso Soprintendente che ancora deve spiegare come mai si
permette di costruire condomini a fianco della chiesa michelucciana della
Vergine e sotto cui sono avvenuti gli sfregi del palazzo Sozzifanti/Buontalenti
e del giardino storicizzato di Via Abbi Pazienza.
Episodi
simili, che non sarebbero probabilmente accaduti con altri Soprintendenti – come
non rimpiangere Antonio Paolucci che tanto apprezzò e promosse Pistoia? –, avvalorano, purtroppo,
la tesi di quanti sostengono che le Soprintendenze, visti i risultati, possano
ormai essere chiuse per contribuire almeno a limitare la spesa pubblica.
Gli
appartamenti realizzati nel palazzo che fu di Giulio Rospigliosi, l’unico papa
pistoiese, appartengono, come tutto l’immobile, ad un ente che non compare,
digitando il nome nel web: il capitolo della Cattedrale di San Zeno. Un ente
autonomo e addirittura indipendente dalla Curia di Pistoia, proprietario di
alcuni immobili e su cui il blog tornerà prossimamente.
Un’ultima
domanda che aggiungiamo a quelle del consigliere Tomasi: come mai pare non
rispettato l’obbligo di un posto auto per ogni unità abitativa all’interno
delle pertinenze dell’edificio?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 9 luglio 2013 | 08:40 - © Quarrata/news]
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