martedì 9 luglio 2013

GEMELLAGGI, STRUMENTO STRATEGICO PER UNA CITTÀ CHE VUOLE GUARDARE OLTRE

Tommaso Braccesi

di Tommaso Braccesi [*]

PISTOIA. Per rilanciare sul serio i gemellaggi è basilare un radicale recupero delle origini ideali di questo strumento. Con un parallelo recupero del vero spirito europeistico: quello che rimanda a una Europa non tanto delle nazioni quanto delle città.
A Pistoia sono trascorse due settimane circa da quando il Consiglio Comunale ha varato il regolamento che istituisce il Comitato cittadino per i gemellaggi: organismo, presieduto dal sindaco e composto da esponenti di associazioni e del volontariato, per favorire una partecipazione più ampia e consapevole a una stabile conduzione dei gemellaggi. Struttura utile per evitare il rischio che i gemellaggi si riducano a una attività di esclusivo interesse per il ceto degli amministratori.

Se autentico, il gemellaggio è arricchimento sociale ed economico; è strumento di azione interculturale fra comunità diverse, europee e oltre. Attraverso lo scambio di esperienze, la conoscenza di realtà diverse, il confronto con modelli organizzativi di altre città possono maturare legami autentici fra cittadini di lingue, tradizioni e costumi differenti. I gemellaggi fra città di diverse nazioni rappresentano maglie che, se unite, possono formare una rete destinata a tenere saldi i rapporti fra popoli. Possono diventare strumenti veri di sensibilizzazione politica, di cooperazione internazionale, di coscienza europeista.
L’approvazione del regolamento pistoiese deve inserirsi in questo spirito. Altrimenti resterà un documento di carta: inutile. Per questo è essenziale rilanciare i gemellaggi già siglati: con Pau (Francia), Zittau (Germania), Krusevac (Serbia), Shirakawa (Giappone). Ma da qui si può anche partire per un entusiasmo rinnovato, capace di proporne nuovi.
I gemellaggi sono, infatti, una chiave. Possono aprire porte interessanti su una consapevolezza troppo spesso appannata che rimanda alla vocazione internazionale di Pistoia: città d’arte e di cultura, città del vivaismo e di eccellenze produttive (Ansaldo Breda, trafile per la pasta, biancheria ...).
Ma esistono anche altre Pistoia. Penso alla Pistoia sede di grandi incontri: Vestire il paesaggio, Festival Blues, Dialoghi sull’uomo. Esiste la Pistoia dove sono nate personalità singolari: Filippo Pacini, Ippolito Desideri, Mauro Bolognini, Marino Marini, Giovanni Michelucci ... Esiste la Pistoia dell’arte, della fede e dell’impegno sociale: la cupola della Madonna e le chiese storiche, la nascita delle cooperative di lavoro e di credito, il particolare e unico rapporto con Santiago di Compostela ...
Se davvero ci crediamo, abbiamo il dovere di togliere la polvere dall’idea stessa dei gemellaggi favorendone anche una dimensione 2.0 grazie agli strumenti della rete. E non mancherebbero occasioni, ad esempio fra i fondi europei, da valorizzare e utilizzare per lavorare sulle risorse comunque necessarie.
Su questo sfondo ho proposto di stipulare nuovi gemellaggi: con Santiago di Compostela (non sarebbe certo un gemellaggio difficile da motivare) con Reutlingen, vicino a Stoccarda (qui imprese pistoiesi, da sette anni, vanno per un’importante fiera), con Scutari (città da cui provengono tanti albanesi presenti a Pistoia), con il Dipartimento del Tigre, a Buenos Aires (qui è attiva la “Obra di padre Mario”, fondata dal pistoiese padre Mario Pantaleo, un religioso purtroppo quasi sconosciuto fra noi ma popolarissimo da quelle parti), con la municipalità di Nsioni in Congo (per dare ossigeno al rapporto con questa comunità dove sorge un centro didattico dedicato al missionario pistoiese padre Vittorio Agostini).
Altri gemellaggi potrebbero risultare possibili, analizzando vicende e personaggi della Pistoia del passato recente e del passato remoto. Ma penso anche a una sorta di “borsa dei gemellaggi”: una biennale del “Comune Gemello” da organizzare a Pistoia per collegare i comuni gemellati valorizzando tutti i rapporti e gli apporti: nella cultura e nei commerci, nelle professioni e nell’educazione.
I momenti sono difficili, per tutti. Ma è proprio nell’ora delle difficoltà che diventa fondamentale guardare oltre. E i gemellaggi possono risultare strumento strategico.

[*] – Consigliere Comunale Pd di Pistoia

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[Martedì 9 luglio 2013 | 10:26 - © Quarrata/news]

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