Tommaso Braccesi |
di Tommaso Braccesi [*]
PISTOIA. Per rilanciare sul serio i gemellaggi è
basilare un radicale recupero delle origini ideali di questo strumento. Con un
parallelo recupero del vero spirito europeistico: quello che rimanda a una
Europa non tanto delle nazioni quanto delle città.
A
Pistoia sono trascorse due settimane circa da quando il Consiglio Comunale ha
varato il regolamento che istituisce il Comitato cittadino per i gemellaggi:
organismo, presieduto dal sindaco e composto da esponenti di associazioni e del
volontariato, per favorire una partecipazione più ampia e consapevole a una
stabile conduzione dei gemellaggi. Struttura utile per evitare il rischio che i
gemellaggi si riducano a una attività di esclusivo interesse per il ceto degli
amministratori.
Se
autentico, il gemellaggio è arricchimento sociale ed economico; è strumento di
azione interculturale fra comunità diverse, europee e oltre. Attraverso lo
scambio di esperienze, la conoscenza di realtà diverse, il confronto con
modelli organizzativi di altre città possono maturare legami autentici fra
cittadini di lingue, tradizioni e costumi differenti. I gemellaggi fra città di
diverse nazioni rappresentano maglie che, se unite, possono formare una rete
destinata a tenere saldi i rapporti fra popoli. Possono diventare strumenti
veri di sensibilizzazione politica, di cooperazione internazionale, di
coscienza europeista.
L’approvazione
del regolamento pistoiese deve inserirsi in questo spirito. Altrimenti resterà
un documento di carta: inutile. Per questo è essenziale rilanciare i gemellaggi
già siglati: con Pau (Francia), Zittau (Germania), Krusevac (Serbia), Shirakawa
(Giappone). Ma da qui si può anche partire per un entusiasmo rinnovato, capace
di proporne nuovi.
I
gemellaggi sono, infatti, una chiave. Possono aprire porte interessanti su una
consapevolezza troppo spesso appannata che rimanda alla vocazione
internazionale di Pistoia: città d’arte e di cultura, città del vivaismo e di
eccellenze produttive (Ansaldo Breda, trafile per la pasta, biancheria ...).
Ma
esistono anche altre Pistoia. Penso alla Pistoia sede di grandi incontri: Vestire
il paesaggio, Festival Blues, Dialoghi sull’uomo. Esiste la Pistoia dove
sono nate personalità singolari: Filippo Pacini, Ippolito Desideri, Mauro
Bolognini, Marino Marini, Giovanni Michelucci ... Esiste la Pistoia dell’arte,
della fede e dell’impegno sociale: la cupola della Madonna e le chiese
storiche, la nascita delle cooperative di lavoro e di credito, il particolare e
unico rapporto con Santiago di Compostela ...
Se
davvero ci crediamo, abbiamo il dovere di togliere la polvere dall’idea stessa
dei gemellaggi favorendone anche una dimensione 2.0 grazie agli strumenti della
rete. E non mancherebbero occasioni, ad esempio fra i fondi europei, da
valorizzare e utilizzare per lavorare sulle risorse comunque necessarie.
Su
questo sfondo ho proposto di stipulare nuovi gemellaggi: con Santiago di
Compostela (non sarebbe certo un gemellaggio difficile da motivare) con
Reutlingen, vicino a Stoccarda (qui imprese pistoiesi, da sette anni, vanno per
un’importante fiera), con Scutari (città da cui provengono tanti albanesi
presenti a Pistoia), con il Dipartimento del Tigre, a Buenos Aires (qui è
attiva la “Obra di padre Mario”, fondata dal pistoiese padre Mario Pantaleo, un
religioso purtroppo quasi sconosciuto fra noi ma popolarissimo da quelle
parti), con la municipalità di Nsioni in Congo (per dare ossigeno al rapporto
con questa comunità dove sorge un centro didattico dedicato al missionario
pistoiese padre Vittorio Agostini).
Altri
gemellaggi potrebbero risultare possibili, analizzando vicende e personaggi
della Pistoia del passato recente e del passato remoto. Ma penso anche a una
sorta di “borsa dei gemellaggi”: una biennale del “Comune Gemello” da
organizzare a Pistoia per collegare i comuni gemellati valorizzando tutti i
rapporti e gli apporti: nella cultura e nei commerci, nelle professioni e nell’educazione.
I
momenti sono difficili, per tutti. Ma è proprio nell’ora delle difficoltà che
diventa fondamentale guardare oltre. E i gemellaggi possono risultare strumento
strategico.
[*] – Consigliere Comunale Pd di
Pistoia
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[Martedì 9 luglio 2013 | 10:26 - © Quarrata/news]
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