CUTIGLIANO. Finalmente il Verbo (in questo caso Carluccio
Ceccarelli a memoria d’uomo il peggior sindaco che abbia occupato lo scranno
nel comune di Cutigliano) tramite l’intervista concessa al Tirreno ha
annunciato al popolo che non si ricandiderà.
La notizia che non ha turbato i sogni
di nessuno ed, anzi, rallegra tanti e, specialmente, gli elettori del
centro-destra che pur l’avevano votato. Ma che mesi dopo il favorevole responso
elettorale avevano iniziato a criticarlo per tutta una serie di motivi.
Inoltre a Ceccarelli si rimprovera
anche di non aver fatto “volare gli stracci” e, anzi, di aver consentito lo
spargimento di quel mare di nebbia a stento dissolta dal dottor Eller – appositamente investito dell’indagine amministrativa – prontamente fermato (“mancano i soldi per il compenso” fu
detto) – quando cercò di approfondire come, perché e quando questo
pasticciaccio brutto aveva preso l’avvìo.
Ma le decisioni più eclatanti e più
criticate addebitate a Ceccarelli sono altre:
a) la
non percorsa strada di fondare l’Unione dei Comuni in occasione dello
scioglimento da parte della Regione della contestatissima Comunità Montana;
b) l’essere
stato uno dei fondatori di quel Comitato per il Comune Unico a quattro (subito
battezzato dalla gente Comunone-Dynamone) quando in campagna elettorale aveva
pubblicamente affermato e confermato di essere del tutto contrario ad un’ipotesi
del genere;
c) l’accusa
corale – peraltro ancora da dimostrare – di aver subordinato ai propri interessi quelli della
Comunità.
Anche se – nonostante
le affermazioni da “Servo della Patria” e di apertura ai giovani – non è affatto credibile che il “nostro” voglia ripercorrere
la strada di Cincinnato stanti gli indubbi benefici che proprio la politica gli
ha assicurato in questi anni.
A dimostrarlo sono l’autoincensamento
che fa a se stesso quando dichiara i grandi (sic!) successi ottenuti da
Cutigliano da quando è Sindaco e gli sforzi da lui esercitati per la nascita
del gruppo “under 40” composto in gran parte da gruppi a cui ha affidato la
gestione di strutture comunali ed impianti sportivi; né può far troppo
affidamento sulle guarentigie finora assicurate dopo il passaggio armi e
bagagli dal Movimento Sociale Italiano poi Alleanza Nazionale al Partito della
Libertà che lo ha inserito quale componente del direttivo provinciale di cui, nel
caso del Comune Unico a quattro, non ha inteso seguire gli indirizzi.
Come eredità Carluccio Ceccarelli
lascia ai mutiglianesi quanto ha detto in chiusura dell’intervista al Tirreno:
«La speranza è che l’Unione dei Comuni vada in porto portando
velocemente al comune unico, prima che la fusione ci venga imposta dall’alto
senza diritto ai finanziamenti oggi previsti. In ogni caso, sono contento di
poter dire che adesso, a qualunque tavolo si siederà, Cutigliano potrà sentirsi
al pari degli altri comuni e non più una Cenerentola dai conti disastrati». Un testamento che sembrerebbe far
emergere una perplessità sulle decisioni prese riguardo al Comunone-Dynamone e
in un certo senso aprire lo spiraglio ad una soluzione diversa da quella prima
preventivata del Comune Unico a quattro non voluta dalla comunità cutiglianese,
totalmente respinta dagli abetonesi e non gradita ad alcuni assessori di
Piteglio.
Il Grillo non sa se questo ravvedimento
sia o meno credibile. Resta il fatto che quanto sopra affermato da Ceccarelli “prima
che la fusione ci venga imposta dall’alto” suoni come palese
dimostrazione di non aver capito – fin dal
primo momento – che queste operazioni devono essere condivise dalle
popolazioni tenute, per legge dello Stato, ad associarsi e non imposte da un
Comune – come quello di San Marcello pistoiese – che non è tenuto affatto ad associarsi.
La forzatura del referendum consultivo – questo sì imposto da quei consiglieri regionali che
allettati da ben individuate sirene vorrebbero sommare i voti dei quattro comuni
in un unico calderone in cui pesi il superiore numero di elettori sanmarcellini
– è del tutto contraria ai principi democratici e
costituzionali e apre le porte a contenzioso giurisdizionale amministrativo.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 9 ottobre 2013 | 16:21 - © Quarrata/news]
Caro Grillo, le peculiarità e i limiti dell' attuale Sindaco di Cutigliano erano note da tempo e chi non l'ha voluto sapere si è trovato a criticare subito dopo. Certo sulla vicenda Comunità Montana e sul "Comunone" ha gestito il tutto veramente male fino a chiedersi per quale fine l'abbia fatto. Un imprenditore non agisce in questo modo. Come attenuante può vantare l'assoluta assenza di critica, di opposizione, di proposta come se Cutigliano fosse quell'isola idilliaca. Non credo, molti stanno zitti perché sdegnato o rassegnati, altri lo fanno per interesse, qualcuno è tenuto per le palle ... Certo, non potremo evitare di andare al "comunone" con il cappello in mano! Il ruolo di Cenerentola non ce lo toglie nessuno ed il merito è di tutti, anche mio ma non ho più voglia di perdere tempo in cose inutili.
RispondiElimina