domenica 6 ottobre 2013

MA “LA RONDA” SI SCATENA


di EDOARDO BIANCHINI

Loppa e Bracco riprendono i servizi sulle mille disfunzioni della città e del contado

BASTA SEPPELLIRE tutto sotto una montagna di silenzio: e alla fine tutti si dimenticheranno di tutto.
È un po’ quello che è sempre successo in questa Pistoia e in questa provincia.

Bracco e Loppa, i famosi rondisti, avevano iniziato a grattare la ruggine: la trasmissione andava bene. Andava su Tvl, la televisione “libera” di Luigi Egidio Bardelli, il signore che è proprietario, direttore responsabile, commentatore della tv, ma, al tempo stesso, Presidente prima dell’Aias e, ora, di una Apr che il Tribunale di Roma dice che non esiste, ma che, grazie ai miracoli che càpitano solo a chi si converte sulla via di Damasco, dal gennaio del 2012 riscuote mensilmente, e continua a spendere (senza rendere conto di niente a nessuno), circa 550mila € di tasse dei contribuenti toscani. Quella Tvl così libera, che in 24 ore mise alla porta il nostro Luigi Scardigli perché aveva chiesto alla De Sio se sapeva cos’era stato l’amianto per la Breda, e che decise di chiudere La ronda: rompeva troppo i cabbasisi alla gente… non era il caso di farla continuare.
Così Pistoia, città del silenzio per D’Annunzio, e/o dell’omertà sotto molti altri punti di vista; città a misura d’uomo che si distingue per i dialoghi sull’uomo, pochi giorni di chiacchiere che poi passano e tutto finisce nel dimenticatoio; città di tutti, come la definì il nuovo Sindaco Bertinelli nella sua campagna elettorale: di tutti ma non dei Rom, che verranno sbatacchiati in un Lager al Brusigliano (pardon! Bertinelli e il Pd non amano questa definizione: ribattezziamolo più propriamente Gulag, è più adatto al neo-Pd stalinista del primo cittadino): così Pistoia, si diceva, città vecchia di popolazione che invecchia sempre di più e dove i vecchi hanno sempre più possibilità e opportunità dei giovani (vedi Fondazione Caripit, per esempio; o la stessa Apr/inesistente-Bardelli), ha perso anche questo strumento di satira, La ronda, appunto, che grattava le rogne cittadine – e quindi dava noia.
A Pistoia tutto deve andar ben, madama la marchesa! È vietato parlare, è vietato dire, è vietato lamentarsi.
Chi lo fa – e lo fa come noi, con una patente di giornalista in tasca, guadagnata sul campo con decenni di professione e di vera analisi della realtà – finisce per beccarsi delle querele perché Pistoia non ammette che si parli e si dica: neppure se si parla di documenti e di atti emessi dai Tribunali della Repubblica.
No. A Pistoia sono ammessi solo Te deum di ringraziamento: alle istituzioni, alle autorità, alle tre chiese indiscutibili – la cattolica, la piddiìna e la cattocom – e alle loro più o meno dirette emanazioni volontaristiche, fino a scendere alle Misericordie, come quella di Agliana, per esempio, brillante paradigma di trasparenza, modestia e autentica carità cristiana.
La verità è che noi – noi giornalisti diversi e impegnati, noi uomini differenti dal pistoiese che vota solo in un modo e sostiene solo una delle tre chiese di cui sopra: quelle di chi governa o comanda – avvertiamo la necessità di ascoltare e vedere, il bisogno di riflettere, la voglia di dire e di far sentire le nostre idee e le rivendicazioni di tutti, anche di quelli che non contano.
Per questo diamo spazio e spazi a chiunque abbia qualcosa da gridare controcorrente – come dice Papa Francesco – ai conformisti iperallineati all’etica del silenzio colpevole.
La ronda riparte, dunque, da questa pagina.
E con Loppa e Bracco riparte dai maggiori problemi irrisolti della città: la scarsa trasparenza delle primarie Pd di Ponte alle Tavole; il furto di macchinine a ‘Panorama’; i lavori all’ex-Aias oggi Apr/inesistente-Bardelli; l’inceneritore di Montale (piatto forte di questa puntata, di cui tutti parlano, ma per il quale nessuno fa una santa mazza di San Giuseppe) per finire all’ospedale nuovo, il San Jacopo, una specie di astronave aliena in un deserto irraggiungibile (vedi via Ciliegiole interrotta!): ma passando da una Breda che è stata ostaggio dei politici e così è finita al macero, per chiudere con la discarica abusiva dietro l’ospedale nuovo e il campo Rom che Bertinelli, e le sue truppe, trasferiranno (con soddisfazione di tutti) nel Gulag del Brusigliano.
Guardate bene il filmato che vi proponiamo.
Soffermatevi – tra le varie immagini – a osservare la presenza delle forze dell’ordine all’inceneritore di Montale: come se due mattacchioni come Loppa e Bracco fossero degli anarchici insurrezionalisti e dei bombaroli pronti a scatenare una nuova guerra del Kippur!
Capperi! Ma la satira fa paura ai pistoiesi conformisti tanto da dover ricorrere ai carri armati di piazza Tienanmen?
Se è così, è proprio vero che a pensar male ci si picchia sempre…


Clicca sull’immagine per aprire il filmato
[è garantito il diritto di replica]

[Questo intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 6 ottobre 2013 | 17:38 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. Mitiche le macchinine rubate. E il silenzio calato.

    RispondiElimina
  2. Forza a Quarrata News ed in particolare a Alessandro, non mollare...

    Mai risponderanno, come fanno, non hanno argomenti per giustificarsi.

    Anni fa, il vescovo di Pistoia, Simone Scatizzi, in arcivescovado di fronte a un centinaio di persone dichiarò di non riconoscermi come suo fedele in quanto, a nome di "nessuno tocchi Caino" mi ero permesso di contestare l'ex presidente Scalfaro, di essere stato il mezzo per condannare a morte alcune persone e di aver avuto la tessera del partito fascista, di avergli ricordato, che mio nonno ferroviere perché si rifiutò di prenderla, fu mandato al confino al Brennero .
    Pier Vittorio Porciatti

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.