di EDOARDO BIANCHINI
Loppa e Bracco riprendono i servizi
sulle mille disfunzioni della città e del contado
BASTA SEPPELLIRE tutto sotto una montagna di silenzio: e alla fine tutti si
dimenticheranno di tutto.
È un po’ quello che è sempre successo
in questa Pistoia e in questa provincia.
Bracco e Loppa, i famosi rondisti,
avevano iniziato a grattare la ruggine: la trasmissione andava bene. Andava su Tvl,
la televisione “libera” di Luigi Egidio Bardelli, il signore che è
proprietario, direttore responsabile, commentatore della tv, ma, al tempo
stesso, Presidente prima dell’Aias e, ora, di una
Apr che il Tribunale di Roma dice che non esiste, ma che, grazie ai
miracoli che càpitano solo a chi si converte sulla
via di Damasco, dal gennaio del 2012 riscuote mensilmente, e continua a spendere
(senza rendere conto di niente a nessuno), circa 550mila € di tasse dei contribuenti
toscani. Quella Tvl così libera, che in 24 ore mise
alla porta il nostro Luigi Scardigli perché aveva chiesto alla De Sio
se sapeva cos’era stato l’amianto per la Breda, e che decise di chiudere La
ronda: rompeva troppo i cabbasisi alla gente… non era il caso di
farla continuare.
Così Pistoia, città
del silenzio per D’Annunzio, e/o dell’omertà sotto molti altri punti di
vista; città a misura d’uomo che si distingue per i dialoghi sull’uomo, pochi
giorni di chiacchiere che poi passano e tutto finisce nel dimenticatoio; città di tutti,
come la definì il nuovo Sindaco Bertinelli nella sua campagna elettorale: di
tutti ma non dei Rom, che verranno sbatacchiati in un Lager al Brusigliano
(pardon! Bertinelli e il Pd non amano questa definizione: ribattezziamolo più
propriamente Gulag, è
più adatto al neo-Pd stalinista del primo cittadino): così Pistoia, si
diceva, città vecchia di popolazione che invecchia sempre di più e dove i
vecchi hanno sempre più possibilità e opportunità dei giovani (vedi Fondazione
Caripit, per esempio; o la stessa Apr/inesistente-Bardelli), ha perso anche
questo strumento di satira, La ronda, appunto, che grattava le rogne
cittadine – e quindi dava noia.
A Pistoia tutto deve andar ben,
madama la marchesa! È vietato parlare, è vietato dire, è vietato
lamentarsi.
Chi lo fa – e lo fa come noi, con una
patente di giornalista in tasca, guadagnata sul campo con decenni di
professione e di vera analisi della realtà – finisce
per beccarsi delle querele perché Pistoia non ammette che si parli e si dica:
neppure se si parla di documenti e di atti emessi dai Tribunali della
Repubblica.
No. A Pistoia sono ammessi solo Te deum di ringraziamento:
alle istituzioni, alle autorità, alle tre chiese indiscutibili – la cattolica, la
piddiìna e la cattocom – e alle loro più o meno dirette emanazioni volontaristiche,
fino a scendere alle Misericordie, come quella di Agliana, per esempio,
brillante paradigma di trasparenza, modestia e autentica carità cristiana.
La verità è che noi – noi giornalisti
diversi e impegnati, noi uomini differenti dal pistoiese che vota solo in un
modo e sostiene solo una delle tre chiese di cui sopra: quelle di chi governa o
comanda – avvertiamo la necessità di ascoltare e vedere, il bisogno di riflettere,
la voglia di dire e di far sentire le nostre idee e le rivendicazioni di tutti,
anche di quelli che non contano.
Per questo diamo spazio e spazi a
chiunque abbia qualcosa da gridare controcorrente – come dice Papa
Francesco – ai conformisti iperallineati all’etica del silenzio colpevole.
La ronda riparte, dunque, da questa pagina.
E con Loppa e Bracco riparte dai
maggiori problemi irrisolti della città: la scarsa trasparenza delle primarie
Pd di Ponte alle Tavole; il
furto di macchinine a ‘Panorama’; i lavori all’ex-Aias oggi
Apr/inesistente-Bardelli; l’inceneritore di Montale (piatto forte di questa
puntata, di cui tutti parlano, ma per il quale nessuno fa una santa mazza
di San Giuseppe) per finire all’ospedale nuovo, il San Jacopo, una specie di
astronave aliena in un deserto irraggiungibile (vedi via Ciliegiole
interrotta!): ma passando da una Breda che è stata ostaggio dei politici e così
è finita al macero, per chiudere con la discarica abusiva dietro l’ospedale
nuovo e il campo Rom che Bertinelli, e le sue truppe, trasferiranno (con
soddisfazione di tutti) nel Gulag del Brusigliano.
Guardate bene il filmato che vi
proponiamo.
Soffermatevi – tra le varie immagini –
a osservare la presenza delle forze dell’ordine all’inceneritore di Montale:
come se due mattacchioni come Loppa e Bracco fossero degli anarchici
insurrezionalisti e dei bombaroli pronti a scatenare una nuova guerra del Kippur!
Capperi! Ma la satira fa paura ai
pistoiesi conformisti tanto da dover ricorrere ai carri armati di piazza Tienanmen?
Se è così, è proprio vero che a pensar
male ci si picchia sempre…
Clicca sull’immagine per aprire il filmato
[è
garantito il diritto di replica]
[Questo intervento è pubblicato come
espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Domenica 6 ottobre 2013 | 17:38 - © Quarrata/news]
Mitiche le macchinine rubate. E il silenzio calato.
RispondiEliminaForza a Quarrata News ed in particolare a Alessandro, non mollare...
RispondiEliminaMai risponderanno, come fanno, non hanno argomenti per giustificarsi.
Anni fa, il vescovo di Pistoia, Simone Scatizzi, in arcivescovado di fronte a un centinaio di persone dichiarò di non riconoscermi come suo fedele in quanto, a nome di "nessuno tocchi Caino" mi ero permesso di contestare l'ex presidente Scalfaro, di essere stato il mezzo per condannare a morte alcune persone e di aver avuto la tessera del partito fascista, di avergli ricordato, che mio nonno ferroviere perché si rifiutò di prenderla, fu mandato al confino al Brennero .
Pier Vittorio Porciatti