Lunedì iniziano i lavori di messa in
sicurezza della struttura
SAN MARCELLO. Il Sindaco di San Marcello, Silvia Cormio, ci avvisa che lunedì prossimo inizieranno i lavori di messa in sicurezza del Conservatorio di Santa Caterina.
SAN MARCELLO. Il Sindaco di San Marcello, Silvia Cormio, ci avvisa che lunedì prossimo inizieranno i lavori di messa in sicurezza del Conservatorio di Santa Caterina.
Ne prendiamo atto e ne siamo
soddisfatti. Ma allo stesso tempo il Sindaco ci racconta una storia
incresciosa: quella del disinteresse di tutti i responsabili in rapporto ai
propri doveri anche in funzione della sicurezza dei cittadini.
Nessuno ha mai risposto – dice la
Cormio – ai nostri appelli. E noi le crediamo senza problemi: Conservatori
Toscani e Sovrintendenza Scolastica Regionale è come se non esistessero. Lo
abbiamo verificato anche noi, da altri punti di vista.
È una nuova storia all’italiana: di
quelle in cui la Procura si muove solo dopo che è morto qualcuno.
Ringraziamo dio che ancora non è
successo. Ma che vergogna essere condannati a questo!
Q/n
LA LETTERA DEL SINDACO CORMIO
Lunedì 7 ottobre inizieranno i lavori
di messa in sicurezza di una porzione del Conservatorio di Santa Caterina.
Verrà dunque riaperto il passaggio
della via, dopo circa un anno dal crollo della parte centrale dell’edificio,
durante il quale ci siamo prodigati ininterrottamente per cercare di risolvere
il problema.
Innanzitutto abbiamo emesso due
ordinanze per la messa in sicurezza dell’edificio e dell’area di pertinenza,
notificate alla Fondazione Conservatorio di Santa Caterina che non sono state
ottemperate, sono state inviate anche alla Fondazione dei Conservatori Toscani.
Personalmente ho più volte contattato
telefonicamente il Presidente della Fondazione dei Conservatori Toscani,
Giorgio Ungar, referente in quanto il Consiglio della Fondazione del
Conservatorio era dimissionario, esponendogli il grave disagio che arrecava
alla comunità la chiusura di quel passaggio pedonale.
Lo ho invitato a fare un sopralluogo
perché si rendesse conto personalmente della situazione, dopodiché si era preso
l’impegno di commissariare la Fondazione, e quindi intervenire per la messa in
sicurezza del fabbricato, ma nulla è stato fatto.
Ho reso nota la gravità del situazione
con una lettera, sottolineando il pericolo di crollo dell’edificio, anche al
direttore generale dell’Ufficio Scolastico Regionale per la Toscana, Angela
Palamone, quale referente per il Ministero della Pubblica Istruzione, ma non ho
avuto nessuna risposta.
Pertanto preso atto del
disinteressamento totale dei soggetti coinvolti e preposti a risolvere il
problema, abbiamo deciso di intervenire con i nostri mezzi per mettere fine a
questa situazione di pericolo, disagio e degrado, essendo la via unico accesso
per i residenti che la percorrono quotidianamente per raggiungere le loro
abitazioni, nonché accesso all’Ospedale e ad uno dei parcheggi più centrali del
paese.
L’intervento lungo la via Santa
Caterina, consisterà nella messa in sicurezza della facciata esterna mediante
un ponteggio ancorato, posa in opera di catene nel vano scale e la costruzione
di un camminamento protetto. Inoltre al fine di ridurre i costi sarà utilizzato
un ponteggio di proprietà dell’Amministrazione, tutte le spese verranno
notificate d’ufficio e addebitate al destinatario delle ordinanze.
Nel frattempo continuerò ad adoperarmi
per far sì che quell’edificio storico, che si trova in una delle zone più
caratteristiche e pittoresche di San Marcello riacquisti dignità, decoro e
utilità per la popolazione.
Silvia Maria Cormio
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 5 ottobre 2013 | 14:00 - © Quarrata/news]
Continuo a trovare molto strana la vicenda del "Santa Caterina" di San Marcello Pistoiese.
RispondiEliminaPer decenni, se ho capito bene, nessuno ha mai preso davvero il "toro" per le "corna" elaborando una progettualità adeguata sui contenuti e ricercando le strade opportune sui finanziamenti.
Si è (volutamente?) lasciato marcire tutto in modo da arrivare a una situazione per cui, crollo dopo crollo, l'inevitabilità è solo quella di abbattere tutto (tranne ovviamente la chiesa). Ma, ecco il punto, per farci cosa?
E adesso, che tutti hanno fatto a gara per abbandonare ad altri il mitico cerino", il Comune (venendo, giustamente, incontro alle giuste esigenze dei cittadini) spende soldi suoi su un bene che non è suo per rimettere in sicurezza quel tratto di strada: giustamente la sindaco ipotizza di rimettere la "fattura" ai proprietari dell'immobile (ovviamente un proprietario deve pure esserci) facendosi poi restituire i soldi spesi per la messa in sicurezza. Altrimenti la sindaco, col "cerino" in mano, rischia pure la Corte dei Conti e sarebbe paradossale.
A mancare è la prospettiva: e qui è solo il Comune che può prenderev in mano la cosa. E' possibile che fra istituzioni pubbliche ai vari livelli e soggetti privati non si trovi una road map per iniziare una progettualità sul cosa fare in quello spazio una volta che tutto sarà crollato o sarà stato (volutamente, in modo consapevole e "scientifico"?) abbattuto?
Brava Silvia!
RispondiElimina... ma all'Agenzia del Territorio i proprietari non risultano???
RispondiElimina... o con l'ultima ricognizione aerea hanno visto solo le baracche abusive (i banchi) del mercato nel parcheggio del Mutuo Soccorso a Bardalone???
Mi esprimo, indegnamente, come Papa Francesco: - VERGOGNA!!!