di LUIGI SCARDIGLI
Sabato 21 dicembre, al Montand, il dramma di Čechov riveduto
e corretto dal pesciatino Woody Neri
MONSUMMANO. Basta leggere il titolo, per capire che, con tutto il
rispetto per gli originali quattro atti del drammaturgo russo, questo GabbiaNo sarà qualcosa di speciale,
inconsueto, decisamente originale. Ma fedele.
Quelli che l’han visto e parecchia
critica, di questa disarticolazione teatrale, ma non storica, ne hanno detto e
scritto un gran bene, fino ad insignire il regista, Woody Neri, che è anche
protagonista, nonché drammaturgo, scenografo e curatore degli effetti luminosi,
di qualche premio degno di considerazione, peso e prestigio.
Con il profeta del comune accanto, sul palcoscenico del teatro di
Monsummano, per questo terzo appuntamento stagionale, Stefania Medri, Marta
Pizzigallo, Massimo Boncompagni, Loris Dogana, Gioia Salvatori, Liliana Laera e
Mimmo Padrone, che rappresentano un riassunto dei molto più numerosi personaggi
che animarono le scene la prima volta, oltre un secolo fa, un esordio
infelicissimo, ripagato, nel tempo, con interessi incalcolabili, dalle migliaia
di rappresentazioni allestite in ogni angolo del mondo.
L’osservazione storica e antropologica
della versione originale è osservata con ossequiosità, ma il regista ha deciso
di scardinarne i recinti temporali per un riadattamento che non ha dell’oltraggioso,
né dello scempio: il dramma resta familiare, ma la tragedia assume aspetti
onirici, comici, trasformandola in un fine carnevale di Rio de Janeiro, dove il
lago che accompagna la scena è una piscina gonfiabile e il paesaggio, romantico
e nostalgico, di putrefazione urbana, per nulla fascinoso.
Ma nulla si sposta, né conversazioni,
né dinamiche: è come se una portentosa gru avesse avuto il merito e la forza di
sollevare il palcoscenico russo e portarlo a spasso per un secolo fino al
Montand di Monsummano. Non è cambiato nulla, infatti, se non che gli attori
della prima sono morti e al loro posto, con tanto di copione tramandato, ci
siano ora i loro nipoti e pronipoti.
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[Martedì 17 dicembre 2013 | 16:25 - © Quarrata/news]
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