di Edoardo Bianchini
L’aritmetica zoppa delle uscite e degli
ammanchi – Occorrerà rivalutare la cifra complessiva delle somme sottratte – Il
problema del ‘doppio ruolo’ di Eller e della segretazione di parti della sua relazione
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Nei giorni scorsi ci siamo occupati più
volte del problema del ladrocinio istituzionalizzato e continuato alla Comunità
Montana.
In un post specifico
(Comunità Montana e ammanchi. La posizione del Pd – vedi) ci
siamo perfino sbilanciati a fare dei conti e abbiamo scritto:
se l’ammanco è
di 13 milioni di euro negli ultimi 10 anni come si è sentito dire,
le ruberie
sono state di 25.171,51 milioni di vecchie £ire: pari a 2.517,151 milioni di
vecchie £ire all’anno, pari a 209,7625833333333 milioni di vecchie £ire al
mese, pari a 6,992086111111111 milioni di vecchie £ire al giorno, ossia €
3.611,06663843369; il che – come si direbbe – non sembra proprio un bruscolino.
Ebbene, senza
niente togliere alla fiducia di chi ha provveduto alla revisione e alle
indagini sui conti, pur non essendo noi dei maghi dell’economia e della
matematica ragionieristico-finanziaria come potrebbero esserlo Monti e tutta la
caterva dei suoi superesperti, Bondi compreso, permetteteci di dire che c’è
qualcosa che non torna, che non può tornare e che, alla fine, molto
probabilmente non tornerà.
E siamo convinti
che, da ultimo, occorrerà dare una sforbiciata al conto dei 13 milioni di euro,
perché, anche se Sichi non registrava niente, per poter sottrarre la cifra di
cui si parla, tra riscossioni illecite di tutto (legna, frutti di bosco o
chissà che) e prelievi bancari in tesoreria, comunque si sarebbe dovuti
arrivare a cifre diarie dell’ordine di circa 7 milioni delle vecchie lire al
giorno.
Ora: pur
ammettendo che Sichi riscuotesse al nero e con ricevute irregolari, una parte
di prelievi comunque avrebbero dovuto avvenire attraverso la tesoreria della
Comunità Montana – la Cassa
di Risparmio di Pistoia e Pescia, a quanto ci dicono. Perciò tutti i prelievi
giornalieri – e di tutti gli ultimi dieci anni – dovranno comunque risultare
per tutte le cifre, dalle più grandi alle più piccole, negli estratti di conto
corrente.
Ma è mai
possibile anche solo pensare che ogni giorno, tutti i giorni, come con l’Activia
della Marcuzzi, il signor Sichi potesse ritirare, brevi manu, almeno – diciamo
– il 50% degli aritmetici circa 7 milioni di vecchie lire necessari per
arrivare, in 10 anni, a un monte-premi di 13 milioni?
Se è vero che la
contabilità della Comunità Montana, a detta di Luca Eller Vainicher, era ‘più
scassata di quella dell’ultima salumeria della Toscana’, è altrettanto
incontestabile il fatto che, un traffico da circa 7 milioni il giorno di
ammanchi, avrebbe dovuto portare a un prosciugamento di qualsiasi risorsa, a un
punto tale di non poter pagare gli stipendi dei dipendenti e non solo in alcuni
casi (come ci ha detto anche Giovanni Sauro Armano – vedi), ma per mesi
e mesi, se non addirittura per anni. Sarà pure un conto della serva, questo, ma
non sembra del tutto irragionevolmente stupido.
Un altro
problema, che si evidenzia nel silenzio generale – almeno se non ci siamo
sbagliati e ci stiamo sbagliando –, è il fatto che, in rapporto al settore dei
lavori pubblici della Comunità Montana, niente si sente dire della situazione
economico-contabile. Ripetiamo se non ci è sfuggito qualcosa: e lo sottolineiamo
con forza per non venire tacciati di pressappochismo.
Nel settore
Lavori Pubblici, infatti, si dovrebbero concentrare al massimo grado le risorse
finanziarie per portare avanti i cosiddetti progetti. Sarebbe dunque importante
e – diremmo – fondamentale, che
uno studio particolare fosse dedicato a questo aspetto-settore, e in maniera
analitica e tale da “fare la pelle alle pulci”.
Infine – ma questa,
in fondo, è un’opinione – è perlomeno singolare che il tecnico scelto dalla
Comunità Montana per verificare gli ammanchi, Luca Eller Vainicher, e quello
scelto per gli stessi fini e scopi dalla Procura della Repubblica, confluiscano
e coincidano nella stessa persona.
Viene da
chiedersi se non sarebbe bastato il solo lavoro (e la sola spesa) richiesto
dalla Procura per giungere a conclusioni che, con ogni probabilità, non possono
essere che identiche in assoluto dall’una e dall’altra parte: pena l’inattendibilità
della perizia.
Per di più la
coincidenza delle due mansioni nella stessa persona (che dà tutta l’impressione
di un vero e proprio conflitto di ruoli) provoca, a nostro avviso, un inghippo sostanziale davvero non
trascurabile: la segretazione di parti della perizia stessa, fatto che castra,
in buona sostanza, il diritto della Comunità Montana di sapere tutto e fino in
fondo e fino da sùbito, con negative ricadute anche sul piano dell’informazione
e della trasparenza dovuta nei confronti del cittadino stesso che paga le tasse
e che, per vie traverse, è stato comunque derubato.
Cosa ne pensate,
signori lettori?
Correggeteci se
sbagliamo.
Cliccare sull’immagine
per ingrandirla.
[Giovedì 3
maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
Cosa ne penso io, tuo affezionato lettore?
RispondiEliminaChe, al solito, stai facendo un buon giornalismo (e un buon girnalismo significa sempre non contentarsi mai delle verità ufficiali, scavare sempre, fare domande in continuazione ai potenti. E insistere con caparbietà anche se i potenti - vedi Formigoni e altri, ovunque essi abitino - fanno finta di cascare dal pero, non rispondono, fanno le vittime, tentano di ostacolare la libera ricerca, giornalistica, della verità sostanziale del fatti).
Complimenti per questo post.