Ho sempre detto
ai miei allievi, sia del superiore che dell’università, che quando un discorso
non torna e non appare logico è assolutamente sbagliato.
Beppe Grillo
prende il Governo per i fondelli: e non a caso, perché la satira colpisce
sempre nell’aspetto illogico della realtà. E gli aspetti più stridenti sono
sempre evidenti e in grado di mostrarsi in tutta la loro debolezza.
È vero. Il
Governo Berlusconi spesso era ridicolo per via del Presidente che, in tutta una
serie di sciocchezze si era ‘sputtanato’, in termini metaforici e in termini
astratti.
Spinto dall’Uomo
di Budapest, Berlusca cedette il mestolo.
E tutti applaudirono.
E voglio dirlo ancora:
Pd in prima linea – come se i problemi di Berlusca potessero essere cancellati
con un colpo di spugna solo perché arrivava questo bel Professore e il suo
gruppetto di grandi uomini di casta superiore.
Pd compreso,
ripeto. A partire anche da quella insofferente, intransigente, integralista
della Rosy Bindi.
E questo brav’uomo
che andava alla messa con la moglie la domenica mattina, iniziò la sua
revisione, in termini di equità, con una asciata alle pensioni di chi aveva
lavorato davvero, un’asciata simile alle asciate con cui, in Romania, secondo gli
animalisti (ma forse è vero), si abbattono gli innocenti cani randagi.
Questo buon
Cattolico della Cattolica, con la sua grande Maestrina Fornero, che vorrebbe
insegnare l’umiltà a suon di sberleffi universitari a chi, dell’umiltà ne ha
fin troppa, se non altro perché non prende il forcone e non abbatte tutte le
caste incestuose di questa Seconda Repubblica, ma è costretto a mantenerle;
questo buon Cattolico, dicevo, iniziò col dire che non si potevano tassare gli
straricchi, perché era difficile sapere chi fosse straricco.
Certo: più
facile era spiare, da veri guardoni moralisti, i conticorrenti di chi prende da
1000 euro in su, fra i dipendenti a reddito fisso. E tracciare anche spese da
1000 euro; e pensare di costringere, magari, tutti, a usare solo le abominevoli
carte di credito.
Ora i nodi
tornano tutti al pettine: nella loro tragicità e nella loro ridicolezza.
Sono orgoglioso,
per questo, di non avere mai suonato le trombe di benvenuto a questo banchiere
che tradisce il popolo in nome dei suoi datori di lavoro.
e.b. blogger
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[Giovedì 3
maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]
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