di FELICE DE MATTEIS
Qualche riflessione sulla ‘cancellazione’
dell’Appennino Pistoiese
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
In una delle innumerevoli riunioni, quando comunque i giochi sulla sorte dell’Ospedale
Lorenzo Pacini di San Marcello erano già stati fatti, e lo abbiamo visto, anche
la Dynamo Camp, attraverso un suo rappresentante, ebbe a dichiarare che l’opera
altamente assistenziale svolta sul territorio non poteva essere garantita in
mancanza di un presidio ospedaliero vicino ed efficiente.
Altre
dichiarazioni non sono seguite e, se mai ci fossero state, siamo pronti a
riconoscere la nostra incompleta informazione. Nell’attesa possiamo dire che
quelle affermazioni erano, come tante, di tanti altri, fumo negli occhi per la
gente, semplice formale interessamento che uno ben più grosso nascondeva: la
creazione del Comunone/Dynamone e l’eventuale e privilegiato, univoco rapporto
che si sarebbe istaurato con un unico soggetto istituzionale e con una unica
cassaforte.
Serviva
una copertura politica apparentemente decente, anche se sostanzialmente
indecente, ed anche quella è stata trovata fra i reflui di politici la cui valenza
è strettamente proporzionale alla “benemerita opera politica” svolta in
Comunità Montana.
Il
finale è sotto gli occhi di tutti. Pensandoci bene, il Dynamone/Comunone ha
operato quella che, in termini militari, si chiama strategia diversiva
perché, a nostro modesto avviso, tutta l’attività della Dynamo è proiettata
verso altri obbiettivi: prendersi la Montagna con i quattro lanzichenecchi di
turno e tutto ciò che di buono il territorio può ancora offrire (vedete anche
Elisa Valentini sul Tirreno di oggi, 18 luglio). Complici inconsapevoli
i vari Comuni e la Provincia di Pistoia.
Sono
valutazioni di esclusiva attinenza politica che anche il comune cittadino ha il
diritto di esprimere e che, magari, “altri” avrebbero dovuto esprimere prima
che tutto questo schifo venisse alla luce.
Che
l’Orlandini, deus ex machina del Dynamone/Comunone operi senza il placet
di Manes fa sorridere solo a pensarlo; che Manes sia un signore che pensa
giustamente a rappresentare gli interessi della/e società che a lui fanno
riferimento e il loro sacrosanto diritto di “fare cassa” e profitto secondo le
balorde e barbare regole di questo indecente libero mercato, è assodato. Che il
finale filantropico della Dynamo Camp in questo triangolo politico-finanziario
ci stia “come il cavolo a merenda”, suscita più di un lecito interrogativo. Una
cosa è certa: quando la Politica è morta – e in Montagna lo è – qualsiasi altro
scenario diviene possibile e i mezzi per raggiungere i propri obbiettivi, pur
nella legge, tutti utilizzabili.
Facciamo
solo osservare che mentre le “pettorine” e la Zeno Colò promuovevano le loro
iniziative pubbliche, il Dynamone/Comunone se ne stava ben accucciato senza
proporsi ufficialmente.
Come
se il problema della chiusura dell’ Ospedale, della viabilità disastrata, dei
servizi postali soppressi non riguardasse loro. Come se per perseguire la loro
meritoria opera di beneficenza non occorresse un tessuto limitrofo efficiente e
reciprocamente solidale... Qui qualcosa non torna, vi pare?
Certo
è che se qualcuno pensa di “parlare a Maria perché Marta intenda”, le scamorze
politiche residue e organiche a un progetto che, senza conoscerne appieno i
contorni, siamo autorizzati a ipotizzare, sappia che non esistono limiti al
diritto di pensare: anche a quello di pensare male, secondo l’etica del buon
Giulio.
Per
quanto ci riguarda, pur essendo in stagione di saldi, continueremo a dire alla
Montagna di stare con gli occhi aperti. Qualcuno sta giocando sporco.
Nel
frattempo, mentre la legna da ardere dell’ex-Comunità Montana sarà venduta (forse)
e le macchine per fare pulizia nelle strade provinciali della Montagna, in
possesso, un tempo della ex-Comunità Montana, sembrano desaparecidas,
tanto il turismo è divenuto un optional e la visione di una viabilità sudicia “tira”
più di una pulita; Provincia, Ispra e Dynamo, ovviamente nella sede
istituzionale del sig. Orlandini, a Limestre, ieri, hanno siglato un protocollo
che riguarda anche la volpe.
Non
ridete, è la verità.
E
poiché siamo abituati a presentare “le carte”, siatene certi che ne riparliamo.
[Questo
intervento è pubblicato come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Giovedì 18 luglio 2013 | 07:58 - © Quarrata/news]
Non guasterebbe una reazione a schiena dritta da parte di quel poco di politica che ancora resta in montagna e a pistoia. Ma temo proprio che, anche grazie alle evidenti risorse manesiane, resti poco sia in termini di politici che di politici con la schiena dritta. Molto meglio far da tappetini verso qualche antico, o nuovo, "padrone" del vapore ...
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