di LUIGI SCARDIGLI
A un anno di distanza la pericolosa impalcatura di via
Buonfanti continua a restare dov’è – I gestori della
panetteria “Schiaccia amore e fantasia”, i più penalizzati, aspettano da
ottobre che il Sindaco li riceva
PISTOIA. Devi farsi male qualcuno, seriamente, perché si decidano. È
forse questa estrema ratio, assurda
in un paese civile e democratico, la molla che farebbe scattare la rimozione
del ponteggio di via Buonfanti, lì ormai da due anni in attesa di nulla, ma che
continua ad essere un pericolo costante per i residenti e per tutti quelli che
ci passano.
Proprio su questo Blog, segnalammo la
cosa l’anno precedente, ma da allora non è cambiato nulla: il ponteggio è
ancora lì e nulla fa pensare che chi di dovere si decida a rimuoverlo. Il letto
di via Buonfanti, come noto, è già angusto: se alla modestia della carreggiata
si aggiunge poi quell’inutile ingombro, la viabilità diventa problematica,
soprattutto per chi, in via Buonfanti, ci vive. Senza marciapiedi, nella strada
che congiunge piazza San Lorenzo a via Filippo Pacini, l’incolumità dei pedoni
è sistematicamente messa a rischio, e non violata, fino ad ora, solo per le
mille precauzioni prese sistematicamente dai residenti e dai viandanti, per l’accortezza
degli automobilisti in transito e per quella dose di fatalità che fino ad ora
non ha trasformato un pericolo costante in una tragedia.
«Aspettiamo di essere ricevuti dal Sindaco dallo scorso mese
di ottobre – affermano sconsolati Alessandro Maggiolini e Valentina Adamo, i
titolari della panetteria Schiaccia amore
e fantasia, in via Buonfanti, proprio davanti all’impalcatura –, ma fino ad
oggi tempo per ascoltarci non ne ha trovato. Un problema noto, tra l’altro,
visto e considerato che anche l’assessore Tuci, sempre nel 2012, rimase
impressionato dalla pericolosità dell’ostacolo stradale. Dovreste esser qui
quando transita, nella via, a sirene spiegate, un’ambulanza: se un nostro
cliente, in una di queste circostanze, dovesse sporgersi, per curiosità, dalla
porta, verrebbe decapitato. È quello che deve succedere, che qualcuno si faccia
male, perché si decidano?».
Forse sì. Perché sempre in via
Buonfanti, alcuni metri più avanti rispetto al ponteggio e alla panetteria, un
mese fa, forse per le abbondanti piogge, il lastricato si è improvvisamente
scomposto, creando, nel bel mezzo della carreggiata, un vero e proprio scalino.
Era chiaro che per vedere ruzzolare qualcuno in terra, soprattutto in sella ad
una bicicletta, sarebbe stato solo una questione di tempo. Il giorno dopo l’incidente
infatti, dal Comune è partita una squadra di operai che con una modesta e
semplice colata di catrame ha ripareggiato l’asfalto, eliminando il problema.
E poi, in una società che cambia, nell’ottica
di una deospedalizzazione orgogliosamente esposta l’altro pomeriggio all’inaugurazione
del Sant’Jacopo, si è giustamente ribadito come la prevenzione sia l’arma più
efficace della cura.
Anche in via Buonfanti, credo.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 15 luglio 2013 | 12:32 - © Quarrata/news]
Cara,bella S.Marco! In tempi più bui, gli abitanti asarebbero andati in comune - che è vicino - preso il filosofo dei miei calzini e portato in loco. Senza tanti filtri di segretari/e. Ma quella era altra gente.
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