di ALESSANDRO
ROMITI
La
Confraternita di Artioli, che tiene strette due Presidenze (Misericordia Onlus
e Fondazione), sembra essere una macroscopica anomalia in àmbito toscano
AGLIANA. L’intervista con il
segretario della Misericordia di Pistoia, Roberto Fratoni, è stata certamente
utile a illuminarci sul complesso organigramma creato nel 2012 a seguito del
rivoluzionamento della Arciconfraternita; una mossa che ha indotto una
sostanziale ripartizione delle competenze: il soccorso di urgenza e il trasporto di ammalati alla
Arciconfraternita, mentre tutte le attività lucrative (servizi di ambulatorio,
onoranze funebri, e locazioni immobiliari) assegnate ad una Fondazione a tale
scopo predisposta.
LA FORMA, IL
CONTENUTO E LE CONTRADDIZIONI MISERICORDIOSE
SONO DUEMILA e più anni che l’Occidente
sta discutendo su due aspetti molto problematici: la forma e il contenuto,
cioè l’apparenza e la sostanza.
Su questi due aspetti sta continuando
a giocare anche la Misericordia di Agliana, scordando che le due cose devono
essere in perfetto equilibrio fra loro come in una formula chimica, oppure il
tutto salta.
Siccome Quarrata/news è fatto
da dei pirati che vogliono impossessarsi delle briglie e della cassa della
diligenza; e siccome, aggiungiamo noi, i ragionamenti di Quarrata/news
non fanno una grinza, come dimostrato da documenti a supporto, niente di
meglio, per Artioli e i suoi immortali, che ignorare Quarrata/news
e facendo pubblicare veline esaltanti altrove. Guardate per esempio qui, sul
blog di Andrea Balli.
Ma il problema così non è risolto: e
resta sempre più aperto e sempre meno convincente, a prescindere.
Finché Artioli non capirà cha trasparenza
e pubblicità sono sinonimi di Misericordia, perché Misericordia è
sinonimo di Vangelo, e che il cristiano risponde a chi gli percuote
una guancia offrendogli l’altra: non girando il culo e prendendo un’altra
direzione perché parla solo con chi sembra dargli sempre e comunque ragione.
Neppure la Singora Signori è stata in
grado di insegnarlo al Presidentissimo.
Ma è un vero peccato che ad Artioli
non sia stato in grado di insegnarlo proprio don Paolo, il correttore morale,
impegnato e indaffaratissimo a risolvere i problemi a livello mondiale, dal
Medioriente al Brasile.
Ah… Scusatemi! Dimenticavo che don
Paolo non crede nella funzione morale del correttore.
Ma – mi domando – se non ci crede,
come può credere alla morale nella sua interezza? O essa è una cosa
del tutto diversa e staccata dai suoi singoli aspetti?
Eppure Aristotele (e con lui San
Tommaso, ben noto ai cattolici) diceva che una cosa non può essere se stessa
e il contrario di sé.
Mah… Misteri della fede!
Edoardo
Bianchini
|
Fratoni,
ci ha tra l’altro spiegato che l’eventualità di una distribuzione di compensi
ai dirigenti e amministratori è una mera formalità: l’arcipelago delle S.r.l.
che hanno compiti di conduzione delle attività lucrative, fa capo alla
Fondazione, la quale è guidata da un Presidente diverso da quello della
Arciconfraternita. Insomma tutto il contrario di quel che accade nell’illuminata
realtà misericordiosa aglianese, dove Artioli si è riservato i ruoli di Padre
e di Figlio, lasciando la parte dello Spirito Santo all’ingegner
Vono.
Ma
cosa succede nel resto della Toscana con le altre Misericordie?
Il
colloquio con Segretari e Governatori (sì, perché le segretarie mi hanno più
volte corretto, il Presidente è il Governatore, comunque si definisca Artioli)
è stato davvero illuminante: nessuna Misericordia dei capoluoghi toscani ha introdotto
una Fondazione “pura” (alla maniera di quelle bancarie, per intenderci, e di
quella aglianese-artioliana) e quando diciamo nessuna, ci riferiamo a tutte le
sedi provinciali: Firenze, Siena, Lucca, Arezzo, Livorno, Prato, Grosseto,
Massa e Pisa, quest’ultima al centro di una grave inchiesta per un pesante
deficit legato a una operazione immobiliare riconducibile alla vendita della
vecchia sede (ad Agliana la sede fu data in permuta alla Cmsa).
Tra
le città minori, anche Viareggio ed Empoli confermano: nessuna Fondazione “pura”
è stata costituita. Sono infatti da considerare distinte e diverse dalle
Fondazioni “etiche”, le due case di cura e riposo che hanno vocazione onlus e che sono state previste dalla
Misericordia di Firenze con la “Villa San Sebastiano” e da Empoli, con la “Villa
Chiarugi”.
Dunque,
se Pistoia è un’eccezione, la figura di più rimarchevole evidenza la fa davvero
la Mise di Agliana, che è prima, fra le piccole, che fa sfoggio di una “Fondazione
Misericordia di Agliana”: e sembra non avere competitori, forse a livello
nazionale, un vero record.
Quindi,
potranno essere orgogliosi i cittadini di Agliana soprattutto di San Piero:
anche le ambulanze della Mise “…non
viaggiano più sulle ruote del vangelo” (lo disse il Vescovo Mansueto il 10
maggio scorso) e la cappella per le preghiere è stata sostituita da uno
sportello bancomat: in compenso Artioli & C. hanno una bella Fondazione che
potrà dirottare le risorse come la “manna” del deserto.
Ilaria Signori |
A
proposito: Roberto Fratoni ha concluso l’intervista ribadendo con forza che il
Presidente della Arciconfraternita pistoiese non è anche Presidente della “Fondazione
Misericordia di Pistoia”: e non avrebbe potuto esserlo, per comprensibili
motivi di opportunità e di conflitto.
Peccato
che a Agliana la comprensione di questi semplici concetti (opportunità e
conflitto di interessi) non sia ben compresa nonostante la presenza di un
Vicepresidente-Avvocato, la Signora Signori, che sembra conoscere poco perfino
il codice deontologico forense, suo stesso pane quotidiano…
E un giorno vi spiegheremo perché.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 15 luglio 2013 | 11:11 - © Quarrata/news]
ROBERTO FRATONI SCRIVE E PUNTUALIZZA
RispondiEliminaCarissimo Sig. Romiti,
ho letto l’articolo pubblicato sul blog Quarrata News.
Le chiederei però la gentilezza di voler precisare che il sottoscritto non ha usato il termine conflitto. sulla doppia carica di Presidente Fondazione e Misericordia, ma solo di nostra opportunità.
Sono sicuro di questo, ma nel caso in cui mi sbagliassi, se può fornirmi il file della registrazione mi farebbe una cortesia.
La saluto cordialmente.
Roberto Fratoni
La precisazione di Fratoni oltre che inutile, finisce per dirla più lunga di quanto possa sembrare.
Primo: perché la mancanza di virgolette elimina in assoluto la possibilità che le parole «e non avrebbe potuto esserlo, per comprensibili motivi di opportunità e di conflitto» non possono essergli attribuite in alcun modo. E non ci piove per le regole stesse della grammatica e della lingua italiana.
Secondo: perché se la doppia veste di bi-Presidente era considerata “inopportuna” dall’Arciconfraternita pistoiese, tanto da doverla evitare accuratamente, per quale altro motivo lo sarebbe mai stata se non in odor di un più o meno evidente conflitto?
Se, infatti (come ad Agliana), un controllore è a sua volta e al tempo stesso controllato e viceversa, non siamo forse di fronte a quello che da vent’anni viene contestato a un certo signore di Arcore?
O certe regole valgono solo per “quello là”…?
Edoardo Bianchini