di EDOARDO BIANCHINI
PISTOIA. Ieri pomeriggio il Sindaco Assessore (ma rigorosamente non cementificatore)
all’urbanistica Bertinelli, servendosi delle idee di un filosofico Pangloss da Candido
di Voltaire, ha spiegato, con una delle sue solite omelie, come il centro
rifiuti laggiù, dove ormai esso è quasi nato, nell’area Pallavicini, accanto a
tutto e a tutti (compresi quelli che ci hanno comprato casa quest’anno), è il
migliore possibile e nella zona unica e migliore possibile che ci sia.
Chiariamoci subito: io non voto a Pistoia e non ho né beni, né terre né ‘castella’
a Pistoia: sennò qualcuno potrebbe pensare anche troppo.
In realtà devo dire che in 46 anni di
giornale e di cronaca, non ho mai visto un’amministrazione affermare che la
scelta fatta non era la migliore: mi riesce quindi assai difficile pensare che
non ci siano dei lati poco chiari in tutta la vicenda. Del resto cosa c’è di
meglio, per lasciar dubbi, che tacere tutto a tutti e parlare solo dopo essere
stati – come dicevano gli studenti dell’epoca di Bertinelli – ‘sgamati’ più o
meno in flagrante com’è successo in questo caso?
Bertinelli ha detto che, per scegliere
laggiù, la Giunta ha adoperato una griglia di valutazione con un sacco di altri
marchingegni. E già, con questo, si torna ai veteroconcetti delle
programmazioni scolastico-sovietiche di quelle che, dopo i piani quinquennali
russi, non tornavano mai un corno. Ma sarà che sono troppo ‘fazioso’…
Poi Bertinelli ha detto (leggete anche
Michela Monti su La Nazione) che l’area Dano non poteva essere
utilizzata perché era piccola (solo 4mila metri), era da bonificare e si
spendeva troppo (si spende meno con la realizzazione del campo nomadi del
Brusigliano?) ed è meglio farci un parco a verde: sì, così quando i pistoiesi
non sanno che fare, vanno a respirare le Pm10 all’area Dano e a provare
l’estasi da campo Rom…
Poi il Sindaco ha detto che in Europa
tutti fanno così come stanno facendo lui e la sua Giunta con l’area Pallavicini,
quindi è tutto ok…
Ci voglio credere. Ma mi pongo una
domandina malefica: o perché “il Signor Sindaco che fa il filosofo” [1] non ha
dichiarato il tutto sin dall’inizio, lasciando che i cittadini, “democraticamente
partecipati” (espressione corrente orrida) della notizia, corressero, se
volevano, alle barricate?
O è che nessuno – specie i democratici
dirigisti – ama l’informazione della gente perché essa disturba il manovratore?
Ciò detto, ecco cosa scrive un
cittadino della zona in merito all’incontro di domani sera con l’assessore
Tuci, alle Fornaci:
ALL’ARMI! NESSUN DORMA!
Invito nuovamente tutti all’incontro
con l’Ass. Tuci in Circoscrizione Le Fornaci di Pistoia domani, giovedì, alle
21 che dovrà essere rigorosamente a porte aperte.
Dopo la riunione di oggi in
Commissione Comunale alla quale alcuni di noi residenti hanno partecipato,
noi residenti siamo ancora più preoccupati soprattutto per le improbabili
rassicurazioni del Sindaco sul progetto che vorrebbero collocare vicino alle
nostre abitazioni.
Ci sono molti punti bui sulla vicenda
che devono essere chiariti e la struttura secondo noi non sarà proprio
bellissima, ben insonorizzata, nascosta da alberi quasi come a dire che siamo
fortunati, così come dice il Sindaco, anche vedendo le strutture analoghe non
molto lontane da qui oltre al traffico mezzi e cattivo odore.
Domani, giovedì, quindi tutti pronti
al confronto con grinta facciamoci sentire e ne vedremo delle belle.
Alessandro Lomis
|
[1] – Non se la prenda il Bert per
questa definizione. Lui non lo sa (come non sa molte altre cose, immagino), ma
l’espressione è ricalcata su quella che all’Impruneta veniva riferita a
Francesco Adorno (principe e ordinario di Filosofia Antica all’Università di
Firenze).
Se uno chiedeva dove stesse di casa, si
sentiva rispondere: «Ma chi? Il Signor Principe che fa il filosofo?»…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 16 ottobre 2013 | 09:03 - © Quarrata/news]
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