di ALESSANDRO ROMITI
5mila euro donati al correttore morale
e alla sua associazione ‘Portaperta’
AGLIANA. Si dice che la storia la scrive chi vince, ma non sembra affatto
il caso della Misericordia di Agliana, organismo di diritto privato (ma di
pubblico interesse) che ha saputo solo chiudersi in se stessa, arroccarsi e con
ciò mostrare di non sapere essere limpida, trasparente e in grado di far
partecipare davvero i cittadini alla gestione della confraternita.
TARDI, MA SEMPRE
IN TEMPO
TARDI, ma sempre in tempo per ribadire il concetto, ben sviluppato anche con dovizia di particolari, dall’avvocata Signori nel suo intervento: l’appello a un ritrovato senso di Comunità (che, purtroppo, ad Agliana sembra venire imposto a forza, a colpi di mano, di fede, di partito, e a silenzi nel silenzio di tutti), un invito a saper utilizzare al meglio le risorse pubbliche che sono alla fine (dimenticando, però, mezzo milione buttato via dalla dirigenza che di senso di comunità ben poco aveva nei rapporti con i Mangoni, per esempio), un richiamo alla carità cristiana che, con permesso, abita davvero altrove se analizziamo i comportamenti della Misericordia nei confronti di chi voleva iscriversi come socio, e del parroco che, da quella Portaperta che ha messo in piedi, mentre tendeva la mano a qualcuno, cacciava fuori altri e a calci. Il tutto senza essersi mai chiarito e riconciliato con il proprio fratello.
Fratello
suo di lui, don Paolo, voglio dire: perché io, ad esempio, purtroppo, l’ho
persa tutta la fede, a forza di frequentare la Santa Romana Chiesa.
È
forse un reato anche questo, avvocata Signori?
e.b.
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La festa c’è stata l’8 dicembre scorso
secondo il protocollo di rito. Era un giorno importante (l’Immacolata), c’erano
quasi tutti attorno al presidente “bi-cefalo” Corrado Artioli: il probiviro Maniscalco (quello che non ha
raccolto la firma del presidente della commissione elettorale, parroco e correttore morale), il luogotenente dei
Carabinieri mar.llo Antonio Cataldo (che non fece neppure una capatina all’assemblea
del Moderno lo scorso 13 febbraio), l’assessore Magazzini (quello “democratico
e molto bravo”, ma che non legge le sentenze dei Tribunali, nemmeno de di
Pistoia e riguardanti la Misericordia), la medichessa ex-curante della famiglia
di Romiti (cioè quella di chi scrive) e coniuge del presidente, dott.ssa
Daniela Borri (che ha revocato in blocco l’assistenza medica a 5 assistiti per
timore, forse, di non saper più curare chi poneva domande scomode al marito),
ma c’era anche l’ex governatore Attilio Barontini, presente alla cerimonia,
nonostante le secchiate di m…ateria organica ricevute con le accuse mirate a
scaricare su di lui la responsabilità del buco di mezzo milione di € che si è
aperto in Misericordia con la condanna di Artioli & C. da parte del
Tribunale di Pistoia. Presente in quinta fila anche la sig.ra Adele Esposito,
famosa per aver sottoscritto
la domanda di ammissione a socio, ma che ha potuto consultare lo
statuto sociale solo grazie al nostro quotidiano on-line: nessuno le ha ancora risposto dalla Confraternita e,
dunque, è il caso di proporre una sollecitazione sul punto, magari per tramite
dei volontari, presenti numerosi: certamente loro sì, misericordiosi e
caritatevoli.
Molti concittadini hanno osservato che
è cosa buona e giusta che il parroco, correttore morale della
Misericordia (così dicono i giornali, smentendo il prete stesso e Luca Bini,
suo assistente di campo), abbia ricevuto un finanziamento di 5.000 € per l’associazione
parrocchiale Portaperta, ma che forse
sarebbe ancor meglio se quella porta aperta lo fosse sempre per ricevere anche
le pecorelle smarrite e non solo per buttar fuori chi – come chi scrive – altro
non ha fatto, con i suoi interventi, che cercare di illustrare all’opinione
pubblica i lati oscuri (che tali sono rimasti) di una delle pagine peggiori
della Misericordia di Agliana: anche se questo è sgradito al sistema-Agliana.
Don Paolo, nell’omelia, non ha fatto
cenno alcuno al suo ruolo istituzionale di correttore morale (in cui, peraltro,
non ha mai creduto) e tutti sembravano aver dimenticato il comunicato
alla Parrocchia nel quale il parroco illustrava il suo – lasciateci dire
discutibile – punto di vista.
La sua predica è stata tutta incentrata
sulla figura di Maria e sulla attuale congiuntura economica di grande disagio
sociale: nessun accenno alle “penose vicende” (come le aveva definite Artioli
stesso) della Confraternita e al depauperamento delle sue casse di mezzo
milione di € (pensate un attimo a quante emergenze sociali – appunto indotte
dalla crisi attuale – si sarebbero potute affrontare con tutti quei soldi
incautamente fumati in litigi che, in corso di giudizio, risultarono non privi
di risvolti squallidi, come la vicenda dell’ingegnere che aveva firmati i
progetti non suoi).
Di grande pregio l’intervento letto dall’avvocata
Ilaria Signori a giustificazione del lauto donativo alla parrocchia; intervento
del quale vi presentiamo l’integrale trascrizione.
PERCHÉ ABBIAMO RITENUTO DOVEROSO
EFFETTUARE LA DONAZIONE ALL’ASSOCIAZIONE ‘PORTAPERTA’
Il gesto compiuto dalla Fondazione
Misericordia di Agliana, anche a nome della Confraternita della Misericordia
di Agliana onlus e dei volontari tutti, presenti e passati, senza la cui
fattiva opera non sarebbe stato possibile mantenere sul territorio da oltre
un secolo, una presenza così importante e radicata, riveste – a nostro avviso
– un valore che va ben oltre l’importo stesso della donazione.
Questo infatti sarebbe di per sé un
ben misero contributo se rapportato ai bisogni reali della nostra comunità
e del paese intero oppresso dal peso dell’asfissiante aumento delle povertà
spesso tenute nascoste ed il cui incremento procede a ritmi quasi
esponenziali: disoccupazione, arretramento progressivo dello stato sociale per vera o presunta
mancanza di risorse, forse sarebbe più corretto dire “non corretta
destinazione delle risorse” , indigenza diffusa e condizione di vita
precarie per anziani, ammalati e disabili sono solo alcuni dei mali che
affliggono in modo sempre più stringente la nostra società.
I rimedi si possono trovare in una più
equa e corretta gestione delle risorse pubbliche, ma determinante
sarebbe – a nostro avviso – un ritrovato senso della Comunità accompagnato
dalla pratica della solidarietà e della condivisione.
I volontari conoscono questi
sentimenti, ma la convinzione è che, giunti a questo punto del cammino
comune, s’imponga a tutti la necessità di aprire una profonda riflessione:
nell’attuale momento storico, emerge la necessità di gesti straordinari anche
se non strettamente legati alla specifica missione di persone o associazioni.
Le Misericordie si occupano
tradizionalmente di trasporti sanitari e sociali, assistenza agli ammalati e
ai soffrenti ed operano come enti: il soccorso è praticato ai bisognosi con
capacità e competenza da specifiche organizzazioni e associazioni e in
particolare sul nostro territorio dall’associazione Portaperta, cui consegniamo il nostro modesto contributo, certi
che lo saprà destinare nel migliore dei modi con competenza e Carità
Cristiana, il nostro intento vuole, comunque e soprattutto, essere quello
di dare un contributo ad una riflessione comune.
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espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]
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[Lunedì 16 dicembre 2013 | 19:37 - © Quarrata/news]
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